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Giovedì, 28 Marzo 2024 - Ore 22:48 Fondatore e Direttore: Luca Maggitti.

La storia siamo noi
MARCO PATRICELLI PRESENTA DUE SUOI LIBRI A ROSETO DEGLI ABRUZZI
Marco Patricelli.





Mercoledì 25 luglio alle 18.30 al Lido La Bussola ‘L’Italia delle sconfitte’, lunedì 30 luglio alle 21 al Pacaya arrosticini ‘Settembre 1943’.

Roseto degli Abruzzi (TE)
Sabato, 21 Luglio 2018 - Ore 09:30

Grazie ad alcuni amici – Fabio Di Marco della libreria “La Cura”, Silvia Mattioli de “La Trottola - formazione in movimento”, Gaby Florea e Marco Pasquini del “Pacaya arrosticini” – è stato possibile organizzare due incontri a Roseto degli Abruzzi con lo storico Marco Patricelli, che ringrazio della solita squisita disponibilità.

Sono due incontri in luoghi insoliti, quindi fuori dalla piccola e accogliente libreria “La Cura”, ma d’estate è bello anche associare la presentazione di un buon libro a un aperitivo o a un arrosticino (oddio, proprio uno no... diciamo multipli di 10).

Perciò, amanti della storia o semplici cittadini che vogliono meglio capire il nostro tempo, segnatevi questi due appuntamenti, perché sentir parlare Marco Patricelli è tanto raro quanto utile.

Mercoledì 25 luglio 2018, ore 18.30.
Roseto degli Abruzzi, Lido La Bussola.
Info: 320.386.55.74 – 329.427.82.98.

Presentazione del libro “L’ITALIA DELLE SCONFITTE. Da Custoza alla ritirata di Russia”.
Nell’ambito della piccola rassegna estiva “al mare con i libri”, organizzata da “La Trottola - formazione in movimento” di Silvia Mattioli.
Letture ad alta voce a cura di “Letture ad Alta Voce” di Roseto degli Abruzzi.

Lunedì 30 luglio 2018, ore 21.00.
Roseto degli Abruzzi, Pacaya Arrosticini.
Info: 333.794.59.90.
Presentazione del libro “SETTEMBRE 1943. I giorni della vergogna”.
Letture ad alta voce a cura dell’attore e doppiatore Luca Luciani.

Io avrò il coordinamento di entrambi gli incontri, cercando di fare a Marco Patricelli domande che possano sia parlare dei libri sia stimolare il pubblico a leggerli.
 
E siccome – per dirla con Francesco De Gregori – la storia siamo noi, vi invito tutti a partecipare alle serate.

Di seguito, un breve profilo biografico di Marco Patricelli e i riassunti dei due libri in presentazione, che saranno acquistabili nelle due serate.

MARCO PATRICELLI
Ha insegnato Storia dell’Europa contemporanea all’Università G. d’Annunzio di Chieti ed è stato consulente storico per programmi di Rai 1, Rai 3 e Rai Storia.
Dai suoi libri sono stati tratti documentari prodotti da Rai e Mediaset-Zdf.
Tra le sue più recenti pubblicazioni, “Liberate il Duce! (Milano 2010) e “Morire per Danzica (Milano 2011).
Per Laterza: “L’Italia sotto le bombe. Guerra aerea e vita civile 1940-1945” (2007, Premio speciale Città delle Rose); “Settembre 1943. I giorni della vergogna” (2009); “Il volontario” (2010, Premio Acqui Storia 2010); “Il nemico in casa. Storia dell’Italia occupata 1943-1945” (2014); “L’Italia delle sconfitte. Da Custoza alla ritirata di Russia” (2016).
I suoi libri sono tradotti in più lingue.

L’ITALIA DELLE SCONFITTE
Da Custoza alla ritirata di Russia

La vittoria ha mille padri ma la sconfitta è orfana. Di certo non in Italia, dove è figlia legittima di uomini che hanno fatto la storia col sangue di altri uomini. Loro malgrado.
«La guerra è una cosa troppo seria per farla fare ai militari». Per non farla fare solo ai militari i politici dell’Italia unita ci hanno messo di loro, riuscendo a realizzare un perverso mix che ha portato a una lunga teoria di eclatanti sconfitte. A Custoza si perde una battaglia già vinta perché La Marmora e Cialdini conducono una guerra privata. A Lissa l’inesperto ammiraglio Persano e i suoi vice neppure si parlano, e i sogni di gloria vanno a picco assieme alle navi e ai marinai. A Caporetto Badoglio, pur sapendo che gli austro-tedeschi stanno per attaccare, se ne va a dormire. L’attacco alla Grecia soddisfa solo le manie di grandezza di Ciano e Mussolini e si incanala subito verso un clamoroso disastro che fa sogghignare mezza Europa. Una tragedia che è la prova generale della campagna di Russia…
Ma le sconfitte non hanno pesato solo sul piano militare. Spesso sono state l’occasione per scatenare psicodrammi assurdi o ancora più ridicole cacce a capri espiatori di comodo, rivelando tutta la fragilità della nostra identità nazionale, come accaduto con il disastro di Adua e la caduta di Crispi. In altri casi hanno prodotto una presa di coscienza e uno scatto di orgoglio che ha mutato, in meglio, la storia successiva.
Cinque battaglie, cinque sconfitte che hanno contribuito a ‘formare’ l’Italia.

SETTEMBRE 1943
I giorni della vergogna
Il piccolo re, il grande dittatore, novanta ore di cinismo e di incapacità sufficienti per azzerare uno Stato. Marco Patricelli racconta l’incredibile e grottesca sequenza di eventi che dal 9 al 12 settembre 1943 sconvolse l’Italia e la consegnò a un destino di macerie.
«La colonna di sette automobili aveva già lasciato Roma illuminando le strade ancora buie e deserte con la luce azzurrognola dei fari schermati. Vittorio Emanuele, la regina Elena, il generale aiutante di campo del re e il tenente colonnello Buzzaccarini erano a bordo di una Fiat 2800 nera, guidata dall’autista che faceva incredibilmente sfoggio del guidone reale: noblesse oblige, ma a nessuno viene in mente che la nobiltà vorrebbe ben altro contegno che una fuga nell’oscurità.»
È così, alle prime luci del 9 settembre 1943, ad armistizio appena proclamato, che il re abbandona la Capitale per fuggire al sud, lontano dalla vendetta tedesca. In Italia intanto si spara e si muore. Tra quell’alba e il pomeriggio del 12 settembre il Paese si disgrega e precipita nel caos di un vuoto istituzionale senza precedenti. In meno di quattro giorni, e nel raggio di pochissimi chilometri, si compiono due fughe eccellenti: quella tragicomica del re dal porto di Ortona, in Abruzzo, e quella rocambolesco-spionistica di Benito Mussolini dalla prigione dove è stato rinchiuso, sul Gran Sasso. Questa è la storia di quelle fughe, delle loro conseguenze e della vigliaccheria di chi poteva e doveva agire diversamente.

Luca Maggitti
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