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Festival Cinematografico Cervino CineMountain – 21^ Edizione
APPENNINO, FILM DEL REGISTA ABRUZZESE EMILIANO DANTE, IN CONCORSO.
Emiliano Dante.

La locandina del film Appennino, di Emiliano Dante.

La proiezione mercoledì 8 agosto 2018, alle 15.30, al Centro Congressi di Valtournenche.

Roseto degli Abruzzi (TE)
Mercoledì, 25 Luglio 2018 - Ore 14:45

La vetta è un’immagine, una figura retorica che evoca sfide, avventure e fatiche. “Chi più in alto sale, più lontano vede. Chi più lontano vede, più a lungo sogna” diceva Walter Bonatti e la salita, in tutte le sue forme, in tutto ciò che rappresenta in quanto sfida e sogno, è la protagonista della XXI edizione del Cervino CineMountain, in scena dal 4 al 12 agosto a Cervinia e Valtournanche. Non solo quindi gli alpinisti ma gli esploratori dell’impossibile, dentro e fuori da se stessi, per un’edizione che si annuncia più che mai ricca di novità e proposte nel segno della conquista. Tra i film in concorso per il Premio “Montagne d’Italia” la pellicola “Appennino”, del regista abruzzese Emiliano Dante.

IL FILM
Aprile 2009, terremoto in Abruzzo. Nel 2016 l’Aquila è ancora una città in ricostruzione, sui tetti svettano le gru, quasi immobili testimoni di una dramma mai davvero terminato, mai risolto. Appennino, la pellicola di Emiliano Dante, regista aquilano, è un diario cinematografico girato nell’anno tra agosto 2016-2017. Un racconto intimo e quasi ironico del “terremotato”, l’influsso traumatico che un evento catastrofico come il terremoto ha sulle vite di chi lo ha vissuto, e sulla sua. Dalla ricostruzione della città di L’Aquila Dante insegue i nuovi smottamenti terrestri che hanno colpito in particolare le città di Amatrice e Arquata del Tronto, raccontando le paure, le angosce ma anche le speranze che non abbandonano mai un “terremotato”. Un film-diario che utilizza il pretesto della ricostruzione urbana quale spunto per una riflessione sul senso stesso di fare cinema. Il film è un continuo fare e rifare, come conseguenza del terremoto, che è anche filo conduttore di una narrazione a spirale – oltre 500 inquadrature a scalare – tra immagini, riprese video, disegni e accenni all’animazione.

IL REGISTA
Emiliano Dante (L’Aquila, 1974) ha esordito come regista nel 2003, con la serie di cortometraggi sull’abitare The Home Sequence Series. Dopo altri corti, ha realizzato i documentari sulla vita postsismica Into the Blue (2009) e Habitat - Note personali (2014), entrambi presentati al Torino Film Festival, avviando una trilogia che si chiude proprio con Appennino. Oltre ai documentari, ha anche diretto il lungometraggio di finzione Limen (2013). Nei suoi lavori porta avanti un’idea di autorialità radicale, realizzando personalmente tutte le componenti artistiche (sceneggiatura, montaggio, musica, fotografia e, quando presenti, animazioni). È anche fotografo, saggista e narratore.

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