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Emozioni in Musica 2018 – 5^ Edizione
MORGAN FASCIOLI: COM’È NATO IL FESTIVAL, GLI OSPITI DI QUEST’ANNO E I RICORDI.
Morgan Fascioli suona la batteria.
[Mimmo & Andrea Cusano]


Morgan Fascioli con la PFM, il giorno dopo il concerto della band al festival del 2017.
[Luca Maggitti]


Morgan Fascioli con Brandon Sherrod, durante la registrazione del disco ‘Italian Journey’ di ‘Brandon Sherrod & the Sharks’.
[Mimmo & Andrea Cusano]


Le origini e gli aneddoti nei ricordi del direttore artistico.

Roseto degli Abruzzi (TE)
Lunedì, 30 Luglio 2018 - Ore 12:15

Da lunedì 6 a giovedì 9 agosto 2018, alla rotonda nord del lungomare centrale di Roseto degli Abruzzi, si svolgerà la 5^ edizione del festival “Emozioni in Musica”, diventato negli anni uno dei più importanti eventi dell’estate rosetana. Quest’anno, saliranno sul palco star della musica come Patty Pravo, Luca Barbarossa, Fausto Leali e i Dik Dik.

Il merito di questo festival è, sostanzialmente, di due persone: Silvio Brocco, illuminato imprenditore con l’hobby della batteria che a Roseto degli Abruzzi ha le sue aziende e che è un vero e proprio Mecenate del terzo millennio visti i continui omaggi alla comunità rosetana (per tutti cito le palme del lungomare centrale) e Morgan Fascioli, direttore artistico della manifestazione.

All’amico Morgan Fascioli – batterista, compositore e manager dello spettacolo che poco o nulla parla, ma moltissimo crea e risolve – ho fatto questa intervista.

 
Morgan, che effetto fa essere arrivati alla quinta edizione del festival?
«Nel guardare indietro nel tempo, trovo quasi miracoloso quanto abbiamo concretizzato in questi anni. Mi sembra incredibile, se penso alle difficoltà avute soprattutto all’inizio. In pochi anni il festival è cresciuto tantissimo e, a mano a mano, siamo diventati tutti più bravi nel saperlo organizzare: sia io sia le persone che mi aiutano».

Come nacque l’idea, te lo ricordi?
«Tutto cominciò nell’inverno fra il 2013 e il 2014 quando, durante una cena fra amici appassionati di musica e del buon cibo, qualcuno di noi propose di getto la frase: “Che dite di organizzare un festival musicale?”. L’idea piacque un po’ a tutti e iniziammo immediatamente a mettere “penna su carta”, o meglio sui tovaglioli di carta. Nei giorni successivi, quella che poteva essere un’ipotesi campata in aria cominciò a prendere corpo, diventando sempre più concreta».

Gli ospiti di quest’anno: elencaceli e spiegaci: perché hai voluto loro?
«Emozioni in Musica nasce come festival dedicato alla produzione degli anni Sessanta e Settanta. Fra le grandi band italiane dell’epoca, mancavano all’appello soltanto i Dik Dik e quest’anno li ho fortemente voluti per completare il quadro. Fausto Leali, invece, mi attirava particolarmente per il fatto che fu tra coloro che introdussero, il 24 giugno 1965, il mitico doppio concerto milanese dei Beatles, che in qualche modo influenzarono una grossa fetta della musica italiana degli anni successivi. Patty Pravo credo che rappresenti più di chiunque altro l’idea del nostro Festival. Già l’anno passato arrivammo a un passo dal portarla a Roseto, ma poi la “Ragazza del Piper” annullò la sua tournée e, di conseguenza, non se ne fece nulla. Con Luca Barbarossa, che si esibirà nella serata inaugurale, vogliamo invece sperimentare un nuovo format, visto che col passare degli anni sarà sempre più complicato far salire sul palco artisti degli anni Sessanta e Settanta. Vogliamo perciò iniziare a strizzare l’occhio ai decenni successivi, iniziando proprio con il cantautore romano».

Cosa è diventato questo festival, rispetto alla prima edizione?
«Innanzitutto, sono raddoppiate le serate. Nel 2014 partimmo con due, mentre già dall’anno scorso il festival ne prevede quattro. Nella prima edizione portammo, oltre ai Camaleonti, l’Equipe 84 senza alcun elemento della formazione originaria: era rimasto solo il nome. In quel momento eravamo già contenti di quello che eravamo riusciti a realizzare, mentre poi siamo stati capaci di creare un evento sempre più interessante rispetto a quello dell’anno precedente, ben sapendo che le aspettative sarebbero diventate sempre più elevate per quello che è ormai diventato l’evento di punta dell’estate rosetana».

Diamo qualche numero dell’edizione 2017, per capire dove siete arrivati...
«Trattandosi di concerti gratuiti, dati certi fatichiamo ad averne. Sicuramente in ciascuna delle prime due serate abbiamo sfiorato il tetto delle tremila presenze, superate ampiamente dal concerto di Maurizio Vandelli. La PFM ha richiamato non meno di seimila spettatori, ma sono convinto che fossero molti di più. In totale abbiamo avuto circa ventimila spettatori. Quest’anno pensiamo di poter arrivare anche a trenta, considerando soprattutto l’amore e il seguito che riceve Patty Pravo. Anzi, dovremo farci trovare più che mai pronti all’afflusso dei fans provenienti non soltanto dall’Abruzzo, ma anche da altre regioni».

Retrospettiva. Scegli una serie di aneddoti legati agli ospiti passati e raccontaci qualcosa di particolare...
«Ne scelgo tre.
Nel 2016, attendevamo nel corso del pomeriggio l’arrivo di Tony Esposito, che si sarebbe esibito in serata. A un certo punto era irreperibile anche alla sua band, fino a quando riuscii a parlarci. Mi disse che si trovava in Puglia e aveva appena rotto l’auto. Alla fine reperì un nuovo mezzo e arrivò pochi minuti prima del concerto. Nel frattempo, penso che tu possa immaginare il mio stato d’ansia!
Gli altri due risalgono all’anno scorso, edizione 2017.
Il primo riguarda la PFM, che apprezzò talmente tanto l’accoglienza ricevuta da volermi riservare un premio come miglior organizzatore di un loro concerto per l’anno 2017.
Il secondo è un po’ più delicato e riguarda Maurizio Vandelli, che accusò un malore durante la sua performance. Una volta avviato il concerto e accertatomi che tutto filasse per il verso giusto, decisi di allontanarmi per qualche minuto. Ricevetti una telefonata: “Morgan, corri, Maurizio si è sentito male”. La prima reazione che ho avuto fu quella di chiedere: “Maurizio chi?”, avendo nello staff anche persone con lo stesso nome. Vandelli ebbe un blocco intestinale, conseguente probabilmente al mix fra i circa 40 gradi del torrido agosto 2017 e la bassa temperatura del climatizzatore del camper, dove Vandelli rimase isolato per alcune ore prima della performance. Da grande professionista qual è, non diede nulla a vedere al pubblico, accampando come scusa per la sua momentanea assenza il bisogno di cambiare la giacca. Passato il malore, tornò sul palco come se nulla fosse accaduto e riprese il suo concerto. Si scusò ripetutamente con noi, evidenziando come non avesse mai avuto problemi simili durante la sua lunga carriera. Mi spaventai parecchio!».

Ringraziamenti. A chi bisogna farli, per questa irresistibile crescita?
«Innanzitutto all’Associazione Musicale Le Ombre, cominciando dal presidente Silvio Brocco: senza di lui, questo festival non sarebbe mai nato. La mia riconoscenza va poi a tutti gli sponsor che hanno contribuito a renderci sempre più grandi, dandoci fiducia e credendo nelle nostre potenzialità. Sono grato inoltre a tutte le persone che in questi anni hanno collaborato con me, dando vita ad uno staff affiatato e ben organizzato. Grazie anche al Comune di Roseto degli Abruzzi, per non averci mai negato il proprio supporto. Infine, naturalmente, mi preme ringraziare tutto il pubblico che ha mostrato gradimento per le nostre iniziative, regalandoci ulteriore linfa per fare del nostro meglio e realizzare un evento sempre più bello».

Luca Maggitti
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