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Serie A2 Est – Roseto Sharks
PLAYOFF E UN ALTRO DISCO: IL RITORNO DI BRANDON SHERROD, LO SQUALO CANTERINO.
Massimiliano Coclite, Emanuele Di Teodoro, Brandon Sherrod, Morgan Fascioli a Montorio al Vomano, Abruzzo, Italia, a giugno 2017, per il primo dei tre progetti finanziati grazie ai ricavi del disco ‘Italian Journey’ di ‘Brandon Sherrod & the Sharks’.

Brandon Sherrod a Bridgeport, Connecticut, Stati Uniti d’America, a luglio 2017, per il secondo dei tre progetti finanziati grazie ai ricavi del disco ‘Italian Journey’ di ‘Brandon Sherrod & the Sharks’.

Brandon Sherrod a Bridgeport, Connecticut, Stati Uniti d’America, a luglio 2017, per il terzo dei tre progetti finanziati grazie ai ricavi del disco ‘Italian Journey’ di ‘Brandon Sherrod & the Sharks’.

Articolo pubblicato sul MESSAGGERO Abruzzo mercoledì 8 agosto 2018.

Roseto degli Abruzzi (TE)
Giovedì, 09 Agosto 2018 - Ore 11:45

«Prendila così, non possiamo farne un dramma».

Così cantava Brandon Sherrod, interpretando Lucio Battisti nel suo disco “Italian Journey”, realizzato nella sua prima stagione rosetana (2016/2017) insieme ai suoi Sharks (Massimiliano Coclite voce e piano, Morgan Fascioli batteria, Emanuele Di Teodoro, basso).

Lo “Squalo canterino”, infatti, non si è limitato a essere una delle belle sorprese del campionato di A2 arrivando ai quarti di finale dei playoff con il suo Roseto. No, il centro dalle mani che sembrano racchette da tennis, in grado di schiacciare tutto ciò che gli passa a portata di braccia, ha inciso pure un disco allenando il suo talento canoro, che gli aveva permesso di essere la voce dei Whiffenpoofs di Yale: il più antico coro a cappella degli Stati Uniti, fondato nel 1909, esibendosi nel 2015 in una tournée mondiale toccando 25 paesi.

Più cantava fuori dal campo, più il rendimento in campo cresceva, come ebbe a sottolineare pure coach Emanuele Di Paolantonio. Il disco realizzato in Italia aveva due obiettivi di beneficenza, che furono perfezionati nell’estate scorsa.

Il primo a giugno, alla scuola media di Montorio al Vomano, Abruzzo, donando due timpani, un sassofono, una tromba, un sostegno per pianoforte, 30 ance per sassofono tenore e 26 ance per sassofono soprano, del valore complessivo di 5.000 euro.

Il secondo a luglio nella natia Bridgeport, in Connecticut negli Stati Uniti d’America, donando 1.000 euro per l’acquisto di palloni da basket e attrezzature e 4.000 euro per l’acquisto di accessori musicali per la “Stratford High School”, scuola superiore frequentata prima di approdare al prestigioso college di Yale.

Il ritorno a Roseto coinciderà, oltre alla solita intensità sul campo di gioco, anche con un nuovo impegno canoro nel tempo libero?

Brandon Sherrod è focalizzato sulla pallacanestro: «Torno a Roseto per giocare a basket e lottare duro con i miei compagni provando a conquistare i playoff, per la gioia dei nostri tifosi. Questa è l’unica cosa. Ovviamente, basket e musica sono i miei due grandi amori, per cui se nel tempo libero dovesse capitare di poter cantare, io ne sarei felice».

Saputo del suo ritorno a Roseto, pare che una importante orchestra abbia contattato “Brandon Sherrod & the Sharks” per un progetto musicale, che sarebbe il secondo dopo “Italian Journey”.

Mai come in questo caso, se son rose fioriranno.

Luca Maggitti
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