Il giocatore più giovane del prossimo campionato di A2 sarà, quasi certamente, uno squalo di nome Abramo.

Si tratta di Abramo Penè, classe 2002 di 196 cm, impegnato in questi giorni in Serbia, a Novi Sad, con l’Italia Under 16 nei Campionati Europei di categoria.

Il nuovo acquisto degli Sharks, proveniente dal vivaio della Stella Azzurra Roma, nelle prime tre uscite degli Azzurrini allenati da coach Antonio Bocchino è stato per due volte il giocatore più impiegato.

Infatti, venerdì 10 agosto ha giocato oltre 34 minuti, nella sonora sconfitta rimediata dalla Francia per 78-50, nel corso dei quali ha messo insieme una “doppia doppia” da 10 punti e 10 rimbalzi, mentre sabato 10 agosto, nella sfortunata partita persa 68-63 contro l’Estonia, ha giocato oltre 35 minuti segnando 10 punti e catturando 6 rimbalzi. Infine, nella larga vittoria (93-55) contro la Georgia, 19 minuti con 12 punti e 4 rimbalzi in una partita mai in discussione.

Abramo è un giovane di belle speranze, dotato di mezzi fisici che ne fanno un potenziale giocatore dal futuro radioso. Ma se talento e fisico giocano dalla sua parte, il ragazzo deve migliorare la comprensione del gioco, impegnarsi per utilizzare anche la mano sinistra e conservare il serbatoio pieno di umiltà, per non farsi prendere da adolescenziali e pericolosissimi attacchi di autoreferenzialità.

Fa il punto sul giovane Abramo il teatino Pino Di Paolo – assistente allenatore dell’Italia Under 16 che il prossimo anno farà l’assistente in Serie A, a Reggio Emilia – dichiarando: «Abramo è un ragazzo che si è subito messo a disposizione della squadra, entrando nella seconda parte del periodo di preparazione avendo dovuto recuperare da un infortunio. Si tratta di un giocatore molto interessante e dalle grandi prospettive, che chiaramente deve proseguire il lavoro quotidiano per affinare il suo talento».

Circa i pregi tecnici, coach Di Paolo osserva: «Si tratta di una guardia che può giocare anche ala e che qui da noi all’occorrenza gioca qualche minuto anche da play, così come nella Stella Azzurra ha giocato pure da interno, grazie al suo fisico. È molto bravo a giocare in campo aperto, sapendo prendere vantaggio nelle situazioni di uno contro uno, e ha fiuto e atletismo per essere produttivo a rimbalzo».