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Serie A2 Est – Roseto Sharks
ROSETO-CAGLIARI: LE PAGELLE DEL PROFESSOR LORENZO SETTEPANELLA.
Nicola Akele.
[Cusano Photo]


Yancarlos Rodriguez e Wesley Person jr.
[Cusano Photo]


Paul Eboua.
[Cusano Photo]


I voti ai giocatori del Roseto, vittoriosi sui sardi.

Roseto degli Abruzzi (TE)
Domenica, 14 Ottobre 2018 - Ore 23:55

ROSETO SHARKS 86
CAGLIARI 68

Parziali: 26-19; 20-16 (46-35); 9-15 (55-50); 31-18 (86-68).
La partita e le foto su ROSETO.com.

http://www.roseto.com/scheda_news.php?id=17207

WESLEY PERSON jr 7,5
Per nulla timido, ma assai impreciso e poco produttivo nei primi tre quarti (4 punti complessivi con 2/8 dal campo), si riscatta ampiamente nell’ultima frazione, fornendo leadership ed i canestri della sicurezza (17 punti con 5/6 dal campo e 6/6 ai liberi negli ultimi dieci minuti). Nonostante la gioventù e l'inesperienza da professionista, è sempre e comunque in controllo.

YANCARLOS RODRIGUEZ 7,5
Il coach sostiene che sia Nikolic il playmaker titolare degli Sharks, ma per quel che si è visto il vero e indubbio padrone del quintetto è proprio lui, alle prese con la più difficile delle metamorfosi, quella che da bomber della B prevede la trasformazione in regista. Gioca una gara centrata e intensa da ogni punto di vista. Segna 16 punti, di cui 10 in uno spumeggiante primo quarto, tira giù 8 rimbalzi, smazza 3 assist e non demerita in difesa contro lo spauracchio Miles. E, con lui al timone, gli Sharks non deragliano mai.

ABRAMO PENÈ 6
10 minuti di intensità difensiva, nei quali usa le sue lunghe leve per ammantare il temuto Miles.

LAZAR NIKOLIC 4,5
L'ingresso in quintetto di fianco a Rodriguez  dovrebbe togliergli un po’ di pressione, ma raramente compie scelte corrette, tanto che con lui al volante e Rodriguez seduto, Cagliari risale da -21 a -11 (dal 43-22 del 17', al 46-35 del 20'), riaprendo una partita già segnata. E, in una squadra che corre, è l'unico che cammina. Decisamente troppi i 23 minuti abbondanti che D’Arcangeli gli concede.

PAUL EBOUA 7
Usato da numero 4 in alternativa al solidissimo Akele, regala 14 minuti di sorprendente solidità, nel corso dei quali arpiona 5 preziosi rimbalzi e fa saltare due volte la fragile difesa ospite che colpevolmente lo battezza sul perimetro. Preziosissimo.

BRANDON SHERROD 7
Comanda nella prima frazione, nel corso della quale fa il vuoto a rimbalzo e, sorprendentemente, beneficia anche di qualche pick and roll, seppur solo laterale. Nella seconda si incarta, intestardendosi nel giocare una pallacanestro non proprio nelle sue corde,  finendo per subire la fisicità del legnoso Matrone e commettendo numerosi errori ravvicinati. Le sue cifre sono, comunque, sempre buone (12 punti, seppur con un brutto 5/14, 9 rimbalzi e 4 assist in 35 minuti), ma se fosse innescato costantemente con dei pick and roll centrali nel cuore dell'area farebbe, alle difese avversarie, molto più male di quanto possa fare da centro boa. Condizione che, contro le difese schierate, nonostante i notevoli miglioramenti compiuti in pivot basso, finisce per fargli pagare il disavanzo centimetrico contro avversari più alti.

NICOLA AKELE 7,5
Utilizzato esclusivamente da lungo e mai da esterno, gioca una gara di enorme sostanza, difendendo forte e raccattando chili di rimbalzi offensivi che poi trasforma canestri pesantissimi. Poco appariscente, ma terribilmente consistente. Il vero MVP della gara (14 punti con 7/13 dal campo e 7 rimbalzi, di cui 4 offensivi, in 26 intensissimi minuti).

FRANKO BUSHATI 6,5
D’Arcangeli lo utilizza tardi (dal 10° minuto in poi) e forse meno del necessario (23 minuti), specialmente perché per l'inconsistenza di Nikolic è costretto a chiedergli anche qualche minuto da regista, ma ne ricava comunque giocate importantissime oltre che leadership e saggezza cestistica (11 punti con 3/4 dal campo e 3 preziosi assist). Il tre punti dall’angolo allo scadere dei 24 secondi, al 38° minuto, in equilibrio precario, vale da solo il costo del biglietto.

COACH GERMANO D'ARCANGELI 6,5
Archivia la pratica Cagliari con qualche patema di troppo, dovuto ad un inopportuno rilassamento dei suoi (già sicuri di vincere dopo poco più di 15 minuti) e a causa di una regia inaffidabile nei minuti in cui Rodriguez è in panchina a prendere fiato. A dispetto di una rosa nutrita si affida, anche a causa delle precarie condizioni di Pierich, a una rotazione non troppo estesa, ma probabilmente i minuti concessi a Bushati sono sembrati pochi, mentre quelli concessi al deleterio Nikolic – in quintetto nell’inedita veste di regista aggiunto – troppi. Gli Sharks fanno comunque tesoro degli errori commessi a Mantova e – blackout a cavallo del secondo e terzo periodo a parte, comunque in parte fisiologico data l'età media molto bassa – riescono a tenere l'intensità alta per un periodo più lungo della domenica precedente. L’avversario, tutt'altro che irresistibile, costituisce tuttavia un banco di prova non troppo attendibile.

Lorenzo Settepanella
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