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Jova Beach Party 2019 – Anteprima 2001
QUELLA VOLTA A FORMENTERA, CON JOVANOTTI E COMPAGNIA CANTANTE...
Formentera, 2001. Jovanotti sul palco con Paolo Bonolis.
[Foto di Roberto Clementoni]


Formentera, 2001. Jovanotti in concerto con Jarabe de Palo.
[Foto di Roberto Clementoni]


Formentera, 2001. Jimmy, Jarabe de Palo e Giorgio Pomponi.
[Foto di Roberto Clementoni]


Giorgio Pomponi – uno che è avanti da sempre – apre il libro dei ricordi sul concerto improvvisato da Jovanotti nel 2001 a Formentera: sorta di archetipo del tour 2019.

Roseto degli Abruzzi (TE)
Venerdì, 07 Dicembre 2018 - Ore 19:15

Prendo spunto da quanto affermava uno dei più grandi pensatori del primo millennio, Agostino d’Ippona, nelle sue Confessioni: “Il presente del passato è la memoria, il presente del presente la visione, il presente del futuro l’attesa”.

Talvolta i meccanismi di un ricordo sorprendono, e non perché mi voglio psicanalizzare entrando nei dettagli della prevalenza della mia “memoria a breve” o “a lungo” termine; nella fattispecie, così entro in tema senza dilungarmi oltre, il pretesto è stato un post pubblicato su Facebook da Gianmaria Vacirca, uomo di basket e di azienda (è Marketing Manager di Fabi SpA), riferita alla notizia che dopo aver suonato nei club, nei palazzetti, nei festival sotto le stelle, negli stadi gremiti di gente, Jovanotti ha annunciato un tour di 15 concerti in riva al mare d’Italia.

«Porterò il mio pubblico nel vero ombelico del mondo», ha dichiarato Jova su tutta la stampa nazionale.

Allora mi dico, ma io l’ombelico del mondo lo conosco già...

E me lo ricorda chi se non il mio “gemello diverso” (solo perché sono più vecchio e perché lui è meglio di me…) Luca Maggitti, per il quale propongo la candidatura ad allargare a 5 la famiglia dei “Fantastici 4” (dopo La Cosa, La Torcia, La donna invisibile e Mr. Fantastic, lui potrebbe essere La Memoria), un pò come l’Italia è diventata nel rugby la sesta nazione del leggendario torneo del “5 Nazioni”.

Nel centro dell’ombelico del mondo io ci sono stato, 17 anni fa, e Jovanotti c’entrava eccome!

Vado al racconto, breve.

Formentera, estate 2001, quando la Isla del “Buen retiro” come la chiamavamo io e l’amico Fabrizio “Peacock” Pavone, era ancora il posto dell’anima.

Il nostro “ombelico del mondo” era il Big Sur, storico chiringuito della isla nato dalla genialità di Bruno Bortot, dove si ammirava il più bel tramonto di Formentera; tutte le sere il nostro gruppo, numeroso, colorito (c’era una forte componente abruzzese…) e colorato (grazie soprattutto alle pashmine di Roberto Clementoni), era lì dalle 20 fino al tramonto (le 22 circa).

Il Big Sur aveva una spiaggia dove, durante il giorno, c’erano giocatori di basket (del calcio quasi nessuno), talvolta Alberto Tomba, ma soprattutto c’era Lorenzo Cherubini, per tutti Jovanotti, che aveva un’abitudine: tutte le sere verso le 18,30 indossava gli occhialini e faceva delle nuotate lunghissime, talvolta fin oltre le 19,30.

La faccio breve, tralasciando la circostanza per la quale una sera in cui (tanto per cambiare) avevamo più sangria e mojito che sangue nelle vene, venne a sedersi con noi Paolo Bonolis, che tuttavia mi serve per agganciarmi all’evento “ombelico del mondo”.

Mi serve perché Bonolis ovviamente conosceva bene Jova, e così ci mise al corrente di questa goliardata di fare un concerto “artigianale”, assolutamente improvvisato e rigorosamente ad “uso familiare”, in spiaggia.

A dirla tutta, nessuno di noi ha creduto anche un solo istante a quella idea che sembrava balzana, tanto più se raccontata da uno che della burla era un maestro (Bonolis, appunto).

Come tutte le sere, anche quella seguente (e le altre ancora) noi arrivammo al Big Sur, facemmo il nostro “circolo dell’ammmmmore” in spiaggia, al centro del quale c’erano caraffe di sangria e di mojito, diverse birre, e secchi di nachos con salsa piccante.

Qualcuno inizio a portare pedane (dei pallet), ma noi continuavamo a non dare troppo peso alla cosa. E del resto in spiaggia non c’erano più di 40 persone.

E poi, accade.

Arrivarono Jovanotti e Saturnino, parlarono un po’ provando un microfono che oggi non si utilizzerebbe nemmeno per un karaoke fatto nel salone di casa, riempirono con qualche sasso delle lattine di “7up”, Saturnino collegò il basso... e il “concerto” partì.

Un bootleg live in spiaggia.

Poi arrivò Jarabe de Palo, cosa che a me che impazzivo per “La flaca” provò un principio di tachicardia.. e per una canzone, quella del ritornello “er barcarolo va, controcorente..”, salì sul palco come special guest pure Paolo Bonolis.

Il brano “L’ombelico del mondo” accompagnò il calare del sole dietro i faraglioni di Ibiza che si vedevano in lontananza: la foto cartolina che tutti coloro che come noi hanno amato Formentera hanno come sfondo del desktop.

Noi scattammo foto con una delle prime macchine digitali, dediti all’alcol ma antesignani, e la serata si concluse con il solito bagno collettivo.

A fine serata, sul molto ma molto tardi, io, Roberto Clementoni e altri amici (Gibaldo, Jimmy, Mirka, Patty, Peacock, Carlo..., etc.), andammo a cena al Sa Sargantana dall’amico Dani Serra di Badalona, malato di basket e tifoso della Joventut.

Per questa ragione conservava tante bottiglie di champagne (ovviamente stappate e bevute) quante erano le finali di Coppa Campioni perse da Barcellona.
Il Sa Sargantana era il ritrovo del grande basket (Sabonis, Djordjevic, Galanda, Nicola, Bonora, Pessina, ovviamente Pozzecco), ed oggi ha cambiato nome (e listino...), da “Sa Sargantana” a “Can Dani”, ed è stato il primo ad ottenere una stella Michelin in tutte le Baleari.

Mentre eravamo a cena Jovanotti venne a chiederci le foto, perché nel 2001 noi già eravamo avanti con le foto digitali.

Guardò le foto con grande attenzione, e a lui si unirono Jarabe de Palo e una ragazza cui Jova chiese di scambiare la mail con noi per poterle avere.

Immaginate la scena (la foto aiuta a capire la situazione), Jovanotti e Jarabe de Palo che vengono al nostro tavolo…

Morale della favola: scattano le foto di gruppo e io che chiedo di poterne avere una con Jarabe de Palo (purtroppo non riuscendo ad escludere l’amico bolognese Jimmy dallo scatto…).

Vi dico la verità, ho provato una bella sensazione nello scoprire che l’estate prossimo, 18 anni dopo, l’ombelico del mondo saranno le spiagge italiane.

Surreale, ma bello.

Giorgio Pomponi
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