Chissà se sarà volato in Curva Nuvola dopo aver gioito della tonitruante vittoria di 30 punti a Ferrara del suo amatissimo Roseto.

Stamattina, Roseto si è svegliata appurando della morte di Ermanno Mosca, che fra un mese avrebbe compiuto 88 anni.

Ermanno, con il suo accento del nord e la grazia e gentilezza sottolineate dalle morbide forme, è stata una presenza fissa, corretta, cordiale e costante di tutti i decenni che mi ricordo della pallacanestro rosetana.

Lo conobbi ai tempi delle telecronache con l’amico Giorgio Pomponi – o forse ancora prima, nel mitico campionato 1997/1998 con la vittoria della B1 e della Coppa Italia – e spesso ci fermavamo con lui a discorrere della squadra.

Ermanno, sempre presente alle conferenze stampa, oltre che alle partite, e in tutti i momenti in cui contava far sentire la propria vicinanza al sodalizio, era una parte importante della memoria storica cestistica rosetana e negli anni aveva messo in piedi una poderosa raccolta di videocassette, nelle quali erano conservate le partite di decine di campionati.

Così, se ti mancava qualche partita o avevi bisogno di filmati che non riuscivi a trovare, bastava chiedere a Ermanno.

Questo 2018 è stato particolarmente duro con la pallacanestro rosetana, chiedendo un alto tributo di vite. Ci hanno lasciato Vittorio Fossataro, Luigi Marini, Ruggero Corradetti, Italo Di Antonio e, oggi, Ermanno Mosca.

Anche per loro – onorandone il ricordo e l’impegno profuso per la pallacanestro della nostra comunità – adoperiamoci tutti, ognuno come può, per non spegnere questa fiammella del Roseto Basket che ci accomuna e che, se vivrà a lungo, porterà dentro la sua grande anima anche un po’ del nostro amore.

Riposa in pace, caro Ermanno.

Alla sua famiglia e a quanti gli hanno voluto bene, le nostre condoglianze.