Brandon Sherrod. [Cusano Photo]
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Dopo la partenza di Bushati, quintetto base da 22,8 anni di media (4 matricole su 5) e panchina da 23. I ragazzi, protagonisti di questo progetto così intrigante e insolito, meritano tutto l’affetto di cui Roseto è capace.
Roseto degli Abruzzi (TE)
Sabato, 19 Gennaio 2019 - Ore 16:00
Dopo la partenza di Franko Bushati, il Roseto diventa ancor di più la squadra maggiormente intrigante della Serie A2, grazie a un’imponente linea verde e a un progetto di partnership finora mai tentato.
Già, perché se la collaborazione biennale con la Stella Azzurra – che ha fatto storcere il naso a una fetta di tifosi, per quanto minoritaria – è difficile da far crescere e stabilizzare, ancor più difficile è continuare a restare competitivi con un organico che ha perso prima il centro – e prospetto NBA – Marko Simonovic e poi il capitano Franko Bushati: uno dei due veterani della squadra.
Oggi l’unico giocatore esperto della squadra è il 38enne Simone Pierich. Per il resto, un’occhiata alle carte di identità chiarisce perché il Roseto a 12 punti in classifica è una vera sorpresa.
In quintetto, infatti, partono 4 matricole su 5.
Si comincia con il 20enne serbo Lazar Nikolic che porta palla, al suo primo anno da professionista dopo una stagione in NCAA a Colorado. Nel ruolo di guardia, agisce il 24enne statunitense Wesley Person junior, rookie alla sua prima stagione oltreoceano dopo aver giocato da studente in NCAA. Da qualche partita, il ruolo di ala piccola è del 19enne camerunense Paul Eboua, che dopo una manciata di partite giocate in Serie B lo scorso anno (stagione segnata da un infortunio) è al suo primo torneo vero di pallacanestro. Nel ruolo di ala grande, un’altra matricola: Nicola Akele, italiano 24enne, reduce dall’esperienza oltreoceano in NCAA. L’unico non matricola dello starting-five è Brandon Sherrod, 27enne, che però è soltanto alla sua terza stagione da giocatore professionista, dopo l’università a Yale.
Dalla panchina, partono il 25enne italiano di origine dominicana Yancarlos Rodriguez che porta palla e gioca da guardia, il 19enne playmaker di genitori filippini Dalph Panopio e il pari età esterno italiano Giovanni Ianelli, la 17enne guardia italiana Abramo Penè, il veterano 38enne Simone Pierich e il centro camerunense di 20 anni Jordan Bayehe.
Un quintetto base da 22,8 anni di età media, con una panchina da 23 anni, per un totale di organico da 22,9 anni di media.
Indubbiamente un progetto coraggioso, numeri alla mano, che merita – oggi più che mai – il caloroso incoraggiamento del pubblico verso atleti quasi totalmente giovani e novizi e che quindi hanno bisogno di essere protetti dal pubblico amico quando torneranno, domenica 27 gennaio 2019, al PalaMaggetti per sfidare Cento in un importante scontro salvezza.
Intanto, domani c’è un altro scontro salvezza.
Infatti, gli Sharks affrontano la prima trasferta del girone di ritorno giocando alle 12.30 contro il Cagliari. L’anticipo nell’orario è dovuto alla partita di calcio casalinga pomeridiana della squadra isolana.
All’andata, il Roseto vinse largamente con 18 punti di scarto (86-68). Oggi i padroni di casa sono all’ultimo posto solitario a quota 8 punti, ma vengono dalla galvanizzante vittoria in trasferta a Forlì, mentre gli Squali – che non avranno Franko Bushati, trasferitosi all’Eurobasket Roma – hanno battuto in casa, nel precedente turno, il Mantova all’overtime e in classifica hanno 12 punti.
Alla vigilia della partita, questo il pensiero del centro della compagine del Lido delle Rose, Brandon Sherrod: «Sarà un match fondamentale per noi. Vincere significherebbe mettere 6 punti tra noi e loro e con 2-0 negli scontri diretti, oltre che ovviamente salire ancor di più in classifica. Cagliari è una squadra in salute e netta ripresa, che viene da una vittoria importante a Forlì e ha due americani, Miles e Johnson, forti nella metà campo offensiva. Le insidie saranno molte e, come ogni match, sarà importante concentrarsi su tanti fattori determinanti su ambo i lati del campo. Con la partenza di Bushati siamo un pochino diversi, soprattutto a livello numerico, ma la nostra energia e il nostro atletismo non mancheranno di sicuro e sono convinto che potremo fare bene anche in una trasferta difficile come quella in Sardegna».
Dall’altra parte del campo, risponde l’abruzzese del Cagliari, Roberto Rullo: «La vittoria su un campo difficile come quello di Forlì deve darci tanta consapevolezza, se vogliamo salvarci dovremo affrontare tutte le gare con quella mentalità. Nelle ultime gare abbiamo trovato maggiore equilibrio, grazie anche al lavoro svolto in palestra quotidianamente. Contro Roseto sarà davvero tosta, ma può essere fondamentale per il nostro obiettivo, perché vincere significherebbe agganciare una tra Ferrara e Cento e potrebbe essere una grossa spinta per le gare successive».
Palla contesa al PalaPirastu di Cagliari, agli ordini degli arbitri Noce, Dionisi e Perrocco.
Luca Maggitti
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