Serbo, classe 1999, play oversize di 205 centimetri.

Se fosse questo l’identikit del rinforzo del Roseto, galvanizzato da 4 vittorie consecutive?

Di chi si tratta? Di Lazar Nikolic, che già gioca in maglia Sharks e che potrebbe sfruttare il magic moment della squadra per crescere di rendimento.

Nei giorni scorsi, il Roseto pareva a un passo dall’ingaggio di Roberto Prandin, play-guardia classe 1986 uscito dalla A2 Ovest di Siena, dove in 18 gare a 19,7 minuti di media ha segnato 5,7 punti, catturato 1,8 rimbalzi e smazzato 0,8 assist.

Nikolic, invece, in 20 gare giocate a 19,7 minuti (esattamente gli stessi di Prandin) di media ha segnato 3,8 punti, catturato 3,6 rimbalzi e servito 1,7 assist.

E siccome sembra che Prandin abbia tentennato, non troppo entusiasta di arrivare a Roseto, pare che alla fine la Società se ne sia fatta una ragione e, confortata dal confronto dei numeri, abbia confermato la propria fiducia a Nikolic, visto che si tratta di un giovane di 20 anni (contro i 33 di Prandin) che ha il tempo dalla sua per crescere ulteriormente.

Nikolic è il play titolare del Roseto e finora ha deluso le aspettative.

Tornato dagli Stati Uniti, dove ha giocato una stagione NCAA con Colorado nella PAC 12 Conference, Lazar ha dichiarato a inizio stagione che il suo obiettivo è diventare un bravo play. Coach D’Arcangeli gli ha dato fiducia, essendo uno degli elementi da valorizzare della partnership con la Stella Azzurra, ma finora sono state più le partite insufficienti di quelle sufficienti.

L’atleta serbo ha però fisico e fondamentali per diventare un giocatore (quanto al ruolo, sarà soltanto il campo a dirlo) e la squadra, capitan Simone Pierich in testa, si sta stringendo intorno a lui, per stimolarlo e tranquillizzarlo, in modo da farlo giocare con meno pressione addosso e consentirgli qualche iniziativa offensiva più serena (in difesa il suo lo fa e a rimbalzo dà sempre una mano).

Se il giovanissimo serbo riuscirà a scrollarsi di dosso l’ipersensibilità che sembra irretirlo, se i compagni continueranno a supportarlo e, soprattutto, se i pochi criticoni in servizio permanente effettivo sulle tribune del PalaMaggetti, consci dei suoi 20 anni, gli concederanno qualche errore senza subissarlo di fischi (da quando non ci sono i cori “contro a prescindere” la squadra ha vinto 4 partire su 4), Lazar potrebbe risorgere.