Sempre più in alto.

Battendo Ferrara, il Roseto sale a 30 punti in classifica dopo 29 giornate, rispettando la perfetta media inglese e conquistando il sesto posto a pari punti con il Forlì, ma potendo vantare la differenza canestri a favore nello scontro diretto. L’ultima giornata dirà se gli Sharks concluderanno la stagione regolare a 30 o a 32.

Manca soltanto la trasferta in casa della neopromossa e già sazia Fortitudo Bologna, infatti, per determinare la classifica finale che partorirà poi gli incroci playoff fra le squadre del Girone Est e quelle del Girone Ovest.

La compagine petroniana vorrà di certo salutare i propri tifosi con una vittoria chiudendo il campionato, ma Roseto sembra ormai averci preso gusto a vincere e proverà a difendere il sesto posto mediante un colpaccio al PalaDozza.

La stagione degli Squali rosetani, il cui sangue è stato arricchito e potenziato dalla gioventù della Stella Azzurra Roma, è dunque un crescendo rossiniano dopo il girone di andata che aveva fatto mugugnare ma pure sperare in un miglioramento delle cose, vista la giovane età del gruppo allenato da coach Germano D’Arcangeli, che dopo aver battuto con fatica Ferrara ha chiosato: «I nostri avversari sono stati molto bravi, perché ci hanno dato del filo da torcere pur essendo in formazione rimaneggiata. Molto bravo, però, è stato anche il Roseto, che alla fine la partita l’ha vinta e che fino a qualche settimana fa una gara del genere l’avrebbe magari lasciata vincere agli altri. Fra le tante cose che abbiamo imparato in questo campionato, c’è pure quella di riuscire a vincere una gara che sembrava facile, ma non lo era ed è rimasta in equilibrio fino alla fine».

In vista dell’ultimo impegno di stagione regolare, D’Arcangeli ha osservato: «Sono felice di poter preparare la partita contro Bologna senza le scorie di una sconfitta. Ovviamente, a patto che questo non ci porti ad avere il delirio di onnipotenza».

Onnipotente, senza delirio, è invece sembrato in campo il capitano del Roseto, Simone Pierich, che contro Ferrara ha sciorinato i pezzi più pregiati del suo repertorio fatto di triple, assist al bacio anche senza guardare, uso certosino del piede perno e leadership sia in qualità di regista aggiunto in attacco sia di “libero” a guida della difesa. L’ala 38enne, che ha giocato 28 minuti segnando 18 punti, arpionando 6 rimbalzi, smazzando 5 assist e concludendo con 22 di valutazione, ha dichiarato: «Complimenti sinceri a Ferrara, che ha messo tutto in campo e ci ha insegnato che quel tipo di partite le dobbiamo giocare con ben altro atteggiamento. Bravi noi a portarla comunque a casa, certo, ma non sono contento di come abbiamo affrontato l’impegno. Infatti, una squadra giovane come la nostra non ha bisogno di un avversario per essere se stessa e trovare le motivazioni. Deve sempre avere la giusta carica e la conseguente feroce determinazione per giocare al massimo e vincere le partite».