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Roseto Basket Story
‘ROSETORONTO’: 2 EX SHARKS VICE ALLENATORI A TORONTO E IN FINALE NBA.
Patrick Mutombo, nel Roseto 2004/2005 di Serie A.
[Nicola Celli]


Adrian Griffin, nel Roseto 1998/1999 di Serie A2.
[Elio D’Ascenzo]


Adrian Griffin e Patrick Mutombo nello staff di coach Nick Nurse. Articolo pubblicato sul MESSAGGERO Abruzzo mercoledì 29 maggio 2019.

Roseto degli Abruzzi (TE)
Giovedì, 30 Maggio 2019 - Ore 11:45

Dalla finale NBA arriva un neologismo: “Rosetoronto”.

La parola, ottenuta unendo  Roseto e Toronto, cestisticamente parlando non fa una piega. Già, perché nei Toronto Raptors, che venerdì 31 maggio sfideranno da sfavoriti i Golden State Warriors per il titolo, lavorano due assistenti allenatori che hanno giocato a Roseto degli Abruzzi.

Si tratta di Adrian Griffin, che giocò nel Lido delle Rose in A2 per la prima parte del campionato 1998/1999 e Patrick Mutombo, che con gli Sharks giocò in A1 nel 2004/2005, nel “Roseto più forte di sempre” allenato da coach Neven Spahija (andato poi in NBA a fare il vice allenatore degli Atlanta Hawks dal 2014 al 2017) e nel quale brillava la stella di Mahmoud Abdul-Rauf (che in NBA ha giocato dal 1990 al 2001).

I due ex atleti – Griffin giocava guardia-ala piccola, Mutombo ala piccola-ala grande – collaborano oggi nello staff tecnico della squadra canadese allenata da Nick Nurse, che ha il merito di aver portato l’unica franchigia non statunitense delle 30 della NBA a vincere il primo titolo nella storia della Eastern Conference e lottare per il trofeo assoluto, contro la squadra californiana di Oakland che ha invece vinto 6 volte la NBA, affermandosi 3 volte negli ultimi 4 anni, compresi gli ultimi 2.

Toronto è una squadra fondata nel 1995, che da sempre guarda al reclutamento di giocatori provenienti da tutto il mondo, in omaggio alla multiculturalità della città più popolosa del Canada con i suoi oltre 3 milioni di abitanti, che diventano quasi 6 considerando l’area metropolitana. A Toronto esordì nel 1995 il giocatore italiano Vincenzo Esposito e sempre in quella squadra, nel 2006, andò a giocare la prima scelta assoluta Andrea Bargnani.

Oggi il capoluogo dell’Ontario copre gli oltre 7.120 chilometri di distanza con la piccola Roseto d’un balzo, grazie ai buoni rapporti lasciati in Italia da Mutombo, che i tifosi rosetani si ricordano sfrecciare nella sua stagione rosetana su un’Alfa 75 con il cambio manuale, difficoltosa da guidare per uno statunitense abituato all’automatico ma non per lui che aveva radici belghe e congolesi, essendo nato a Kinshasa nel 1980. Nel Roseto griffato Sedima, Patrick arrivò ai playoff Scudetto giocando 36 partite a 24,2 minuti di media con 6,9 punti e 3,4 rimbalzi.

Adrian Griffin, statunitense di Wichita, nel Kansas, classe 1974, giocò invece le 8 partite di inizio campionato nel Roseto targato Cordivari che in A2 1998/1999 arrivò ai playoff, chiudendo la sua parentesi italiana a 28,3 minuti di media con 12,9 punti e 6 rimbalzi. Griffin, qualche anno fa, scrisse una email per salutare i tifosi rosetani e dire che avrebbe volentieri portato la moglie a visitare la città italiana.

Patrick Mutombo, che ama dipingere, ha invece ancora rapporti attivi con Roseto e, scrivendo a un amico, ha ricordato l’ottimo pesce e il sapore del pollo ruspante di cui era ghiottissimo, augurandosi di poter tornare in visita un giorno nel Lido delle Rose.

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Luca Maggitti
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