Il Trofeo Lido delle Rose è il torneo estivo di basket più antico d’Europa e forse del mondo. Fondato a Roseto degli Abruzzi nel 1945, un anno prima della NBA e dell’affiliazione alla FIP del Roseto Basket, vanta nel suo Albo d’Oro lungo 73 edizioni il nomi più belli del basket italiano ed europeo, con qualche sconfinamento alle selezioni americane che anni fa, quando non c’erano né Google né YouTube né – più in generale – il web, arrivavano da oltreoceano per mostrare giocatori alla ricerca di contratti nella vecchia Europa.

Lo scorso anno, l’edizione 2018 del “Torneissimo” (come lo ribattezzò il giornalista Aldo Giordani), disputata a settembre, è stata vinta da Scafati.

La società degli Sharks, cogliendo l’occasione della creazione della Supercoppa 2019 di Serie A2 con la formula open, coinvolgendo tutte le 28 squadre in una formula culminante con una Final Four, sta pensando di proporre alla Lega Nazionale Pallacanestro l’organizzazione della fase finale al PalaMaggetti, rendendola valida come 74^ edizione del Trofeo Lido delle Rose.

L’idea, lanciata in sede di inaugurazione di campagna abbonamenti dal presidente del sodalizio cestistico rosetano, Antonio Norante, è intelligente perché il torneo ha vissuto la sua epoca d’oro proprio quando è stato una vetrina nazionale per il precampionato e quindi l’ipotesi è suggestiva e potrebbe anche essere utile alla città di Roseto, al fine di fare un po’ di marketing turistico legato allo sport di qualità.

La final four si giocherà il 28 e il 29 settembre e Roseto – inteso come unità di intenti e forze fra Comune e Società – potrebbe agevolmente organizzare una “settimana” del basket così come fatto nel 2012, quando gli organizzatori proposero un ritorno agli antichi splendori del trofeo, facendo giocare le squadre in tre giorni prima a Pescara, poi a Teramo e infine a Roseto, oltre a proporre un PAO per allenatori e due convegni sul basket.

La città, che in questi giorni pullula di camp e tornei estivi di pallacanestro, potrebbe certamente valorizzare questa idea, riproponendosi come piccolo centro dalla grande storia nel panorama italiano e offrendo visibilità a sponsor e operatori economici.

C’è da sperare che la buona idea diventi progetto concreto e che sia magari il primo passo verso il grande sogno lanciato anni fa dal "Colonnello" Aldo Anastasi: l'università del basket.