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Serie A2 Est – Roseto Sharks
ABRAMO & ARISTIDE: A.A. VINCESI...
Abramo Canka al Belvedere di Montepagano. Dietro di lui un particolare di una scultura di Paolo Spoltore.
[Cusano Photo]


Aristide Mouaha al Belvedere di Montepagano. Dietro di lui un particolare di una scultura di Paolo Spoltore.
[Cusano Photo]


Articolo pubblicato sul MESSAGGERO Abruzzo martedì 15 ottobre 2019.

Roseto degli Abruzzi (TE)
Mercoledì, 16 Ottobre 2019 - Ore 00:01

Nel Roseto “Under 23” corsaro a Caserta, vittorioso dopo due supplementari, spiccano due giovanissimi: Abramo Canka e Aristide Mouaha, entrambi molto legati alle proprie madri ricordando in questo sia Mahmoud Abdul-Rauf sia Alex Legion (per nominare due stranieri passati per il Lido delle Rose).

Abramo Canka, 17 anni, è figlio di Albana Canka, della quale ha preso il cognome abbandonando quello di nascita di Penè nel corso della passata stagione. Il giovane italiano, originario di Genova, è uno dei tanti talenti che la Stella Azzurra ha portato in dote alla partnership con il Roseto e a Caserta ha giocato la sua miglior partita da quando veste la casacca degli Sharks, visto che in 34 minuti ha segnato 25 punti (tirando 12/15 dal campo), catturato 9 rimbalzi, smazzato 5 assist e recuperato 5 palloni, totalizzando un tondo 32 di valutazione.

Anche Aristide Mouaha, 19 anni, porta il cognome della madre, che si chiama Christine. Il camerunense, arrivato questa estate come ultimo ingaggio, a Caserta ha giocato 26 minuti, segnando 19 punti (compresa la tripla della vittoria, scagliata dalla sua metà campo), catturando 2 rimbalzi, servendo un assist e chiudendo con 18 di valutazione.

Proprio sul tiro che ha fatto impazzire di gioia Roseto, Mouaha dichiara: «Questa tripla la dedico a mia mamma e a tutti i tifosi rosetani che credono in noi e ci sostengono fin dall'inizio di quest’avventura: siete speciali ed abbiamo bisogno di voi».

Sulla stessa lunghezza d’onda Canka, che dedica la sua eccezionale prestazione dichiarando: «La mia gara e la nostra vittoria sono per mia mamma e per tutte le persone che hanno creduto in me finora».

Sempre il giovane Abramo, circa gli ingredienti per una vittoria così voluta, arrivata dopo 50 minuti di gioco, chiosa: «Tutti noi Squali ci siamo trascinati a vicenda, con un grandissimo spirito di squadra».

Aristide sorride, ripensando al tiro della disperazione andato a segno e commentando: «Sotto di 2, con meno di 2 secondi da giocare e con il possesso nella propria metà campo, non c’è molto da pensare. L’unica è non arrendersi mai e provarci fino al suono della sirena. È quello che ho fatto ed è andata bene».

Parlando di quali elementi abbiano reso una squadra “Under 23” così coriacea nei 50 minuti, il camerunense Mouaha riflette: «Direi che è una combinazione di grinta, tanta energia e voglia di crescere e vincere insieme».

La prova di Canka, che ha segnato 14 dei suoi 25 punti dal 32° al 50° minuto, ha fatto stropicciare gli occhi a molti addetti ai lavori, che lo ricordano lo scorso anno non così decisivo (scordandosi però che parliamo di un 17enne che aveva 16 anni). Abramo non crede ai miracoli, ma al duro lavoro dichiarando: «Non esiste un segreto. Questa estate ho fatto il workout alla Stella Azzurra e poi ho lavorato duramente al camp di Roccaporena per arrivare nelle migliori condizioni possibili all’appuntamento con il mio secondo campionato di A2».

Luca Maggitti
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