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Emergenza Coronavirus Covid-19
GRAZIE AI CAMPIONI DEL QUOTIDIANO
Alfonso, medico all’ospedale Covid-19 di Atri.
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Franca, postina a Roseto degli Abruzzi.
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Addetti al supermercato Conad di Roseto degli Abruzzi.
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Elogio di tutti quelli che in un mondo fermo non si fermano. Per consentire al mondo di guarire e ripartire.

Roseto degli Abruzzi (TE)
Lunedì, 30 Marzo 2020 - Ore 13:30

In questi giorni colmi di emergenza, nei quali stride l’immobilismo richiesto alla maggior parte della popolazione rispetto alla fretta che ci vorrebbe per fermare la valanga di lutti, c’è una parte di donne e uomini che non si può fermare, perché da loro dipende la sopravvivenza di un mondo in rianimazione.

Nell’Italia intubata, questi coraggiosi sono ribattezzati eroi, così come la pandemia è rinominata guerra. Io preferisco chiamarli campioni. Perché un campione è chi difende con energia una nobile causa.

E siccome queste persone si frappongono fra noi e il male, io voglio pensarli come campioni che strappano applausi, difendendo la nobile causa della vita.

Essi sono i campioni del quotidiano. Di questo quotidiano mai codificato prima, che impaurisce e turba.

Medici, infermieri, sanificatori e addetti alle pulizie degli ospedali fanno gioco di squadra nei posti a più alto rischio e sono alle prese con gli effetti più visibili e umanamente duri da sopportare della malattia.

Poi ci sono quelli che tengono in vita il battito del mondo che attende di poter tornare a camminare: forze dell'ordine, farmacisti, lavoratori dei supermercati, trasportatori, postini, runners per le consegne a domicilio  e tutti quelli che non si sono potuti chiudere in casa, perché lavorano in una filiera determinante per non bloccare il paese.

Conosco molti di questi campioni del quotidiano: Alfonso, chirurgo all’ospedale Covid-19 di Atri; Mariangela, dottoressa all’ospedale Covid-19 di Pesaro; Pierluigi, primario di Malattie Infettive a Teramo; Mimmo, operaio comunale a Notaresco; Franca, postina a Roseto; Federica, cassiera al supermarket Conad di Roseto; Daniele, gestore di supermercato a Campo a mare che consegna a domicilio; Alfonso, gestore di ristorante con consegna a domicilio; Ludovico, corriere rosetano; tanti amici giornalisti inviati sul campo e tanti altri ancora.

Gente che ogni giorno rischia di infettarsi, ma che non arretra di fronte al proprio dovere, compiendo enormi sacrifici anche per quanto riguarda le precauzioni da prendere per tutelare i propri familiari.

Certo, ci sono anche i politici e le varie classi dirigenti pubbliche, che stanno per strada e ai quali va solidarietà e incoraggiamento. Ma un politico, quando sceglie la sua carriera, sa che dovrà sacrificarsi per il bene del suo popolo e in qualche modo mette in conto di essere classe dirigente, che perciò deve rischiare avendo alle spalle la comunità che protegge e per il cui benessere opera. Lo stesso può dirsi per i supermanager lautamente stipendiati (nominati dalla politica), anche se per loro è arrivato un brusco capovolgimento di orizzonte: da un posto sereno e di comando a un posto complicatissimo dal quale provare a risolvere i problemi dell’emergenza. E se è vero che non c’è nulla di meglio della guerra per vedere quanto vale davvero un ufficiale, è pur vero che la guerra smaschera gli ufficiali incompetenti. Purtroppo, a caro prezzo per la comunità.

Ma non è questo il momento di approfondire il lavoro di chi sta annaspando, seduto su una poltrona troppo grande per le sue competenze.

Adesso è tempo di elogiare i campioni del quotidiano, che non hanno scelto di fare la storia ma la stanno facendo, onorando mestieri spesso poco pagati e andando a difenderci ogni giorno, magari pure sguarniti dei dispositivi di protezione individuali.

A loro io dico grazie, dal profondo del cuore.

A tutti, partendo dalla politica, chiedo di non dimenticarsi dei campioni del quotidiano, quando l’emergenza finirà... soprattutto per merito loro.

Luca Maggitti
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