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Giovedì, 28 Marzo 2024 - Ore 10:01 Fondatore e Direttore: Luca Maggitti.

Roseto Basket Story – 2000: il Roseto in A1!
L’ATTESA, L’ANTEPRIMA, LA GIOIA, LE PAGELLE: ARTICOLI DI 20 ANNI FA!
Mario Boni, con il Roseto 1999/2000 in Serie A2.
[Elio D’Ascenzo]


Leo Busca, con il Roseto 1999/2000 in Serie A2.
[Elio D’Ascenzo]


Alejandro Gomez e dietro di lui Albert Burditt, con il Roseto 1999/2000 in Serie A2.
[Elio D’Ascenzo]


Ripubblichiamo alcuni articoli del 2000: dallo sprone di Fabrizio Pavone agli auguri del compianto Enzo Borgognogni, per finire con anteprima e pagelle di Lorenzo Settepanella.

Roseto degli Abruzzi (TE)
Mercoledì, 08 Aprile 2020 - Ore 19:15

Pubblicato su ROSETO.com il 31 marzo 2000.
LA STORIA NON PUÒ PIÙ ASPETTARE
Fabrizio Pavone, appassionato uomo di basket, dice la sua… e noi lo ringraziamo!
Caro Luca, quando potrebbe mancare un giorno alla consacrazione storica di questa nostra città negli annali del basket che conta, voglio inviarti questo messaggio che sa tanto di scaramantico augurio (autopalpata autorizzata), per un trionfo al quale non credeva nessuno e beffardamente cadrebbe proprio nel giorno più indicato (1 aprile!!!).
Ho tanta voglia di festeggiare e, se il sogno sarà realtà domani sera, avrò un solo rammarico: quello di non esserci dopo tanti km percorsi in quest'annata indimenticabile.
Voglio comunque ringraziare a nome di tutti, Voi (Luca,Giorgio,Lorenzo) per l'interpretazione fantastica data all'informazione sul basket negli ultimi anni, e gli amici Vincenzo, Gabriele e Carlo complici di tante trasferte vincenti.
Forza Ragazzi ormai ci siamo!!
Un abbraccio.
Fabrizio Pavone

Pubblicato su ROSETO.com il 1 aprile 2000.
BIELLA-ROSETO 75-70: I NUMERI E LA GARA.
La Cordivari perde a Biella la gara che avrebbe potuto significare A1 con 3 giornate di anticipo. Adesso c’è bisogno di non perdere la concentrazione.
FILA BIELLA75
CORDIVARI ROSETO70
(Primo tempo 38-40)
FILA BIELLA: NOLAN Norman*, 24 punti, 38 minuti. ERDMANN Nate*, 20 punti, 38 minuti. SORRENTINO Massimo*, 6 punti, 33 minuti. MASPER Cristiano*, 10 punti, 23 minuti. ZAMBERLAN Giampaolo*, 5 punti, 17 minuti. MINESSI Nicola, 4 punti, 25 minuti. PESSINA Davide, 6 punti, 17 minuti. GEORGIKOPOULOS Ioannis, 0 punti, 7 minuti. OCHOA Ignacio José, 0 punti, 2 minuti. MAIOCCO Federico, ne. Coach: Danna.
CORDIVARI ROSETO: BUSCA Leonardo*, 5 punti, 38 minuti. BURDITT Albert*, 8 punti, 37 minuti. BONI Mario*, 26 punti, 35 minuti. SAVIO Giovanni*, 14 punti, 35 minuti. FOX Abdul*, 6 punti, 31 minuti. ORSINI Francesco, 6 punti, 15 minuti. GOMEZ Alejandro, 5 punti, 9 minuti. AMOROSO Valerio, ne. GIADINI Maurizio, ne. RUGGIERO Antonio, ne. Coach: Melillo.
Roseto manca l’appuntamento con la storia a Biella, campo che, in altre circostanze, era stato generoso con la compagine adriatica, regalando, nell’anno della B1, la Coppa Italia di Lega, proprio contro i biellesi. Ma stasera Erdmann, Nolan e compagnia, dopo aver battagliato in maniera equilibrata per tutto il primo tempo, hanno progressivamente scavato il solco nella seconda frazione, arrivando ad avere anche più di 10 punti di vantaggio.
Melillo ha provato una zona, ha cercato qualche soluzione, ma nulla ha potuto nella serata in cui i suoi colored Fox e Burditt (soprattutto il primo) hanno disputato una cattiva prova ed in cui lo stesso Boni, nonostante i suoi 26 punti, non ha avuto un impatto positivo.
Una serata, in definitiva, storta per quasi tutti gli atleti rosetani. Menzione d’onore per Giovanni Savio, che ha disputato una grande gara, tutta sostanza e sacrificio. Per Biella, oltre al solito Nolan, c’è da sottolineare il secondo tempo di Erdmann, che ha insaccato bombe pesantissime e le buone conclusioni di Minessi e soprattutto Masper, che hanno messo i chiodi sulla bara della partita in momenti difficili.
Roseto è attesa Giovedì dal Sassari, squadra bisognosa di punti come dell’ossigeno. In questo quadro d’insieme, ovviamente, assume un’importanza fondamentale la giornata che si disputerà domani sugli altri campi.
Due gare su tutte calamiteranno l’interesse dei rosetani: Barcellona-Avellino e Livorno-Sassari.
A Roseto l’attesa continua.
Luca Maggitti

Pubblicato su ROSETO.com il 5 aprile 2000.
SASSARI-ROSETO, L’ANTEPRIMA DI LORENZO SETTEPANELLA.
“Mastermind” Lorenzo ci conduce per mano attraverso il secondo match-point a disposizione della Cordivari Roseto.
L’esito negativo della gara in terra piemontese spinge la Cordivari a cercare gli ultimi due punti per agguantare la A1 ancora in trasferta, contro il Banco di Sardegna Sassari. Gli isolani, ultimi in classifica da soli, hanno prodotto una stagione sciagurata, nella quale hanno raccolto davvero poco in relazione a quello che è il loro potenziale. E questo dimostra che la dura lezione subita la stagione scorsa (retrocessione poi condonata con il ripescaggio) non è servita granché ad evitare il ripetersi dello stesso epilogo di questi giorni.
I sassaresi non sono matematicamente retrocessi (la penultima in classifica, Livorno a 18 punti, dista 2 vittorie dal Banco, a quota 14, e proprio in occasione del nono turno riposerà). In teoria il miracolo è ancora possibile, il Banco non dovrebbe più perdere e nel contempo sperare in qualche scivolone dei labronici, ma lo stato attuale di ''salute'' dei ragazzi allenati da Massimo Bernardi è tale da rendere un ipotetica rimonta faticosissima (la batosta di domenica scorsa proprio a Livorno, un vero spareggio per la salvezza, deve aver fiaccato il morale di Rotondo & Co. ancor di più).
Ad ogni modo, finché la matematica non li condannerà, continueranno a lottare. In questo clima elettrico si inserisce l'incontro con la Cordivari, alla ricerca di due punti prima possibile per mettere fine al discorso promozione e, come lo scorso anno, con l'antipatico ruolo di arbitro della salvezza altrui. Mi permetto di insistere nel ribadire “prima possibile”, perché se è vero che la Cordivari merita tutti i punti che ha, dal primo all'ultimo, è altrettanto vero che i segnali provenienti dall'ultima trasferta biellese non sono poi così confortanti.
Nel senso che la coesistenza Fox-Boni si rivela sempre più problematica, di gara in gara, con i due frombolieri non in grado di incidere contemporaneamente (e se così fosse sarebbero dolori tremendi per gli avversari), ma alternativamente e un po’ al di fuori del contesto corale. E se gli esterni giocano in maniera un po’ arraffazzonata, saranno anche più avviliti e meno motivati nella metà campo difensiva, soprattutto il più sacrificato nella ripartizione delle responsabilità offensive (ed è un esplicito riferimento ad Abdul Fox, quello che a mio avviso soffre di più la presenza fagocitatrice di Mario Boni; Fox che nella gara di Biella ha sofferto oltre ogni misura l'intraprendenza di Erdmann, il mattatore della fase clou).
Fatta questa premessa, passiamo a studiare l'avversario, il Banco di Sardegna Sassari, appunto. Guidati dal coach riminese Massimo Bernardi (che ha preso il posto di Tonino Zorzi, che a sua volta aveva sostituito l'eroico Andrea Carosi), il cui fattore di scossa è stato pressoché inesistente, gli isolani avranno a disposizione il seguente quintetto: ZIRANU-BURTT-ROTONDO-BARLOW-CALLAHAN.
A giudicare dagli ultimi minutaggi, Dario Ziranu è il titolare nel ruolo di play, sebbene per gran parte della stagione regolare e, soprattutto con Tonino Zorzi, nei primi cinque partisse Davide Lamma. Ziranu è un giocatore di medio livello, molto veloce ed in grado di assicurare una notevole pressione difensiva. Non un grande lettore di gioco, ma un tipo tosto, dal gran carattere. Tiratore discontinuo. Steve Burtt è la guardia. A trentotto primavere suonate comincia a sentire il peso dell'età, ma è ancora un cecchino tremendo. Il suo (tardivo) ingaggio, al posto del bizzoso ed impiegato fuori ruolo Banks, è stata l'ultima disperata mossa per inseguire una salvezza sempre più difficile, e, ovviamente, quella piccola speranza che c'è, passa attraverso le sue mani. Attaccante completissimo, smaliziatissimo ed estremamente duro mentalmente, ha gli unici difetti di difendere poco, per indole, e non fare troppa differenza fra un tiro da prendere ed uno forzato (hai detto niente...).
La principale vittima di questa squilibrata ripartizione di responsabilità offensive è il miglior giocatore italiano del Banco, vale a dire Emanuele Rotondo, il terzo esterno dello schieramento di Bernardi. L'arrivo di Burtt lo ha relegato ad un ruolo marginale, lui che è sempre stato il primo violino del quintetto sassarese, e questo ha comportato un drastico crollo delle sue cifre, oltre che una impronta meno incisiva su ogni gara. Comunque rimane un atleta micidiale in arresto e tiro,un grande contropiedista, un leader naturale, seppur con qualche problema di concentrazione. I pochi palloni che sopravvivono dalla sparatoria degli esterni, finiscono nelle mani di Kenny Barlow e, ma davvero pochi pochi, in quelle di Dan Callahan. Kenny Barlow è il ''quattro''. Espertissimo, ottimo difensore e tiratore piazzato, fa ancora diligentemente quello che gli si chiede, sebbene lo smalto atletico non sia più quello dei giorni migliori. Ma è ancora un elemento estremamente affidabile per la nostra A-2.
Dan Callahan è il centro. Poca elevazione ma notevole ingombro volumetrico e animo da gladiatore gli permettono di esercitare una grande forza d'urto sotto i tabelloni. Rimbalzista grandioso, sia in attacco che in difesa, vede davvero pochi palloni nei meccanismi offensivi sassaresi, un peccato, perché potrebbe realizzare di più e con alte percentuali. Elemento molto, molto utile, che ogni coach vorrebbe nel suo roster.
La panchina di Bernardi non offre granché, eccezion fatta per Davide Lamma, ottimo play-guardia che difende e tira decentemente, e J.D. Sanders, americano naturalizzato che copre discretamente le spalle ai lunghi. Se gli esterni di Bernardi giocano coralmente (come di solito non capita) piuttosto che individualmente (come di solito invece capita), Phil Melillo avrà le sue belle gatte da pelare nel limitarli entrambi con successo. I centimetri di Fox serviranno per ostruire la visuale di Burtt, mentre per il contenimento di Rotondo, vista la non naturale attitudine difensiva di Boni, non sarebbe una cattiva idea rispolverare l'atletismo di Giadini (che già domenica scorsa qualche minuto su Erdmann a mio avviso sarebbe dovuto andare), che, se è vero che ha pessime mani, è anche vero che sa difendere adeguatamente.
Sotto canestro si preannunciano duelli di grande effetto, a patto che qualche pallone in più arrivi a Giovanni Savio (davvero encomiabile in quel di Biella) e a patto che Burditt non sogni più la notte Norm Nolan, nell'ultima uscita dominatore assoluto dell'area rosetana che Albert deve aver solo visto svolazzare dalle sue parti. Il problema era prenderlo. Del clima pieno di tensione e dell'assoluta necessità di produrre un risultato utile, per entrambi, abbiamo detto già, e per scaramanzia mi fermo qui, sperando che domenica 9 aprile si vada al PalAnastasi con un aria del tutto rilassata, e per festeggiare un traguardo storico.
Lorenzo Settepanella

Pubblicato su ROSETO.com il 6 aprile 2000.
IL ROSETO È IN SERIE A1!
La Cordivari perde malamente a Sassari, ma la vittoria di Jesi su Barcellona porta in paradiso la squadra di Phil Melillo.
Sportivi, amici, gente del basket, Roseto da stasera è in A1.
La notizia più bella è venuta nel corso di una serata davvero strana, in cui è sembrato che il Signore dei canestri si sia divertito a giocare con le migliaia di cuori in gola e fiati sospesi rosetani.
Roseto ha disputato una partitaccia a Sassari, senza dubbio la peggiore della stagione, buscandole di santa ragione e perdendo per 73 a 45.
Ma, come accade nelle favole, Jesi, alla seconda gara guidata da Ninni Gebbia, ha vinto contro Barcellona per 92-83. Per stasera non c’è altro.
Parleremo nei prossimi giorni di questo traguardo storico.
Luca Maggitti

Pubblicato su ROSETO.com il 6 aprile 2000.
GLI AUGURI DI ENZO BORGOGNONI
Il mitico ex General Manager del Campli Basket, detto “Triplo Fi” dagli amici più cari, ci scrive tutta la sua commozione.
Dall'Inferno a oltre il Paradiso... una stratosferica IMPRESA tecnica ed organizzativa affiancata da un PUBBLICO da Nazionale.
Un risultato che gratifica l'Abruzzo sportivo.
Grazie ed un in bocca al lupo per i futuri impegni che vorrai per me porgere a tutto lo staff tecnico e dirigenziale del Roseto Basket.
Un abbraccio.
Campli, 6 Aprile 2000.
Enzo Borgognoni

Pubblicato su ROSETO.com il 7 aprile 2000.
PROMOSSI E BOCCIATI DEL CAMPIONATO
Le squadre di serie A2, il loro campionato ed i voti, ad un passo dai play-off. Così parlò Settepanella.
Il campionato ha formulato il suo primo verdetto: la storica promozione in A1 della Cordivari Roseto.
Il termine della stagione regolare è il periodo più opportuno per stilare i primi bilanci e, soprattutto, sparare i primi giudizi riguardo i protagonisti di un campionato che adesso è in attesa dei play off e di conoscere il nome della squadra che andrà in B1.
Proprio non sono riuscito a sottrarmi (in verità morivo dalla voglia...) alla formulazione dei giudizi sulle singole squadre e sui singoli giocatori.
Escludendo momentaneamente la gloriosa Cordivari, vediamole in rassegna una per una (in rigoroso ordine alfabetico).
AVELLINO: Un campionato ottimo, soprattutto in virtù del fatto che è stato prodotto sulla base di certezze che, fino ad un attimo prima del via sembravano nulla più che rischiose scommesse. E mi riferisco a Maggioli (straordinaria rivelazione), Mescheriakov, un nucleo italiano considerato in declino, ed il coach stesso, alla prima vera opportunità da capo allenatore. La De Vizia sarà un cliente bruttissimo per chiunque nei play-off. Voto: 7,5.
BARCELLONA: Un'annata coi fiocchi, che poteva essere anche più brillante se, nel corso del girone di andata soprattutto, il parquet amico fosse rimasto un po’ più inviolabile. Una coppia USA eccezionale per talento, affidabilità, costanza di rendimento, ed un nucleo compatto in cui ognuno è conscio del suo compito e lo svolge diligentemente. Il tutto orchestrato da un coach tanto capace quanto sottovalutato. La più seria candidata al grande salto dalla rampa dei play-off. Voto: 8.
BIELLA: Dopo l'inebriante campionato scorso, forse era lecito aspettarsi qualcosina in più dalla compagine dell'abile Federico Danna. Ma se si riflette sul fatto che un califfo come Joseph Blair non c'è più, che Erdmann ha vissuto una stagione all'insegna della discontinuità e che l'organico biellese è stato sensibilmente accorciato, non c'è da stupirsi più di tanto. In compenso ha messo in mostra un altro grande giocatore americano, Norman Nolan, uno dei migliori in assoluto dell'intera A2 (di sicuro nel rapporto qualità-prezzo). Nei play-off passare a Biella sarà durissimo, per chiunque. Voto: 6,5.
FABRIANO: Stagione sfortunatissima quella dei Leverets, soprattutto a causa degli infortuni che hanno appiedato nell'ordine Monroe, Londero, Cavazzon, Dalla Vecchia, alcuni dei quali non hanno ancora recuperato appieno la miglior condizione. È tuttavia parsa una compagine dalle certezze flebili, indipendentemente dagli infortuni, per la conclamata bollitura di alcuni presunti elementi chiave (Mannion, Carera) e per l'inconsistenza di altri (Allen, Bonsignori, Benini). Complessivamente una delusione, ma può ancora vibrare qualche zampata d'orgoglio. Voto: 6.
JESI: Un'annata difficilmente definibile con un solo aggettivo. Un girone di andata esaltante, un girone di ritorno sconcertante. Protagonista una squadra dall'elevatissimo potenziale offensivo, ma dagli equilibri tattici precari (il rimbalzista necessario, Glen Whisby, è arrivato troppo tardi ed a scapito di un assetto tattico ora più canonico, ma pur sempre nuovo, e quindi bisognoso di tempo per funzionare a dovere). Coach Zanchi, capacissimo ma forse colpevole di non aver saputo isolare la squadra dalla pressione di un ambiente molto esigente, ha pagato per tutti. Ora ci prova Ninni Gebbia, lucido stratega e fine psicologo. Voto: 6 (media esatta fra l'8 meritato nella prima parte di campionato e il 4 meritato nella seconda).
LIVORNO: È uscita a testa alta da una tormentatissima situazione societaria che rischiava di trascinarla nel baratro persino sotto il profilo dei risultati. La cessione di due (presunti) uomini chiave come Podestà e Richardson non solo non l'ha indebolita, ma ha responsabilizzato il resto dell'organico al punto tale da renderla una squadra trasformata nello spirito. Fondamentale, a questo proposito, il lavoro del nuovo coach Alessandro Ramagli (subentrato a Stefano Michelini), che ha dato organizzazione ad un gioco arraffazzonato e soprattutto serenità ad un gruppo che ne aveva tanto bisogno. Ciò che importa è per Livorno, raggiungere una salvezza che fino a poco tempo fa sembrava irraggiungibile. Voto: 6,5 (soprattutto per come si stavano mettendo le cose).
NAPOLI: Ci ha messo un po’ di tempo, ma ora sembra che la quadratura del cerchio sia stata trovata. Il ritorno dell'intelligentissimo Charlie Smith ha dato un gioco ad un quintetto prima mal costruito e tatticamente anarchico, mentre l'ingaggio del positivissimo Hamilton ha fatto quasi passare inosservata la perdita di Sanders. L'asse play-pivot è solidissimo, manca in verità un tiratore affidabile (tenere il neo veronese Casey Schmidt proprio no, eh?...) in grado di far pagare i raddoppi sui due USA, ma nonostante tutto rimane un avversario temibilissimo in clima play-off. Voto: 7-.
RAGUSA: Qualche problemino strada facendo c'è stato (via coach Lambruschi per Giancarlo Sacco, via Damien Owens, decisamente scarso, per Lance Miller, niente male) ma tutto sommato una stagione più che positiva finora. La salvezza è stata centrata con discreto anticipo, e la scommessa di puntare sui giovani e motivati Mordente e Pecile è stata vinta nettamente. Andrà nei play-off senza alcuna velleità, ma va bene così. Voto: 6,5.
SASSARI: Se errare è umano, perseverare è diabolico. Per il secondo anno consecutivo il Banco affronta un finale di stagione in condizioni disperate. Ma se l'anno scorso (grazie soprattutto allo straordinario impatto motivazionale dato da coach Carosi), la salvezza sfuggì di un soffio, quest'anno le cose sono andate diversamente. La scelta di americani problematici (caratterialmente e tatticamente) ed in ruoli sbagliati, poi avvicendati con scarso raziocinio e con conseguenti mutazioni di assetto, ha frastornato il nucleo esistente, mortificando soprattutto un grande talento come Rotondo, relegato ad un ruolo di secondo piano, e un grande combattente come Callahan, quasi mai coinvolto nella manovra offensiva. Un altro imperdonabile errore: l'esonero di Carosi. Voto: 4 (soprattutto per il pessimo sfruttamento delle risorse e per la scelta degli americani).
UDINE: Una stagione regolare buona ma non eccezionale. Coach Boniciolli ha dotato i suoi ragazzi di una spiccatissima identità difensiva (che a volte, però, è sembrata degenerare nell'eccessiva confidenza con l'alchimia difensiva, con il risultato di non riuscire a far bene le cose semplici) e di una grande solidità mentale. Quello che invece è mancato è un pizzico di talento e fantasia, qualità che, Alibegovic a parte, nessun udinese possiede in dosi sufficienti per fare la differenza. Il taglio di Smalley per Dalmau, a questo proposito, è stato un errore colossale. La cacciata dello stesso Dalmau per un giocatore di maggiore consistenza offensiva può far fare a Pieri & Co. il salto di qualità. Stiamo a vedere. Voto: 6,5 (per quello finora mostrato,d'ora in poi dipende tutto dal nuovo straniero e dalla rapidità con la quale si inserirà).
Ora ci divertiamo ad assegnare i premi della stagione regolare.
MIGLIOR GIOCATORE ITALIANO: Paolo Moretti (Cordivari Roseto).
MIGLIOR GIOCATORE STRANIERO: Gerrod Abram (Ina Barcellona) e Norman Nolan (Fila Biella) a pari merito.
MIGLIOR COACH: Phil Melillo (Cordivari Roseto) e Luca Dalmonte (De Vizia Avellino) a pari merito.
MIGLIOR GIOVANE: Michele Maggioli (De Vizia Avellino).
MIGLIOR QUINTETTO: Gerrod Abram (Ina Barcellona), Myron Brown (Livorno), Paolo Moretti (Cordivari Roseto), Norman Nolan (Fila), Michele Maggioli (De Vizia Avellino).
MIGLIOR QUINTETTO ITALIANO: Leonardo Busca (Cordivari Roseto), Paolo Moretti (Cordivari Roseto), Mario Boni (Cordivari Roseto), Agostino Li Vecchi (Ina Barcellona), Michele Maggioli (De Vizia Avellino).
MIGLIOR QUINTETTO STRANIERO: Gerrod Abram (Ina Barcellona), Myron Brown (Livorno), Yegor Mescheriakov (De Vizia Avellino), Norman Nolan (Fila Biella), Venson Hamilton (Record Napoli).
MIGLIOR QUINTETTO DIFENSIVO: Leonardo Busca (Cordivari Roseto), Matteo Soragna (Ina Barcellona), Herbert Jones (De Vizia Avellino), Giovanni Savio (Cordivari Roseto), Venson Hamilton (Record Napoli).
Lorenzo Settepanella

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Roseto Basket Story
VENT’ANNI FA, IL ROSETO IN SERIE A1!
Il 6 aprile 2000, la Cordivari ottenne la storica promozione nella massima serie.
http://www.roseto.com/scheda_news.php?id=18217

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