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Venerdì, 29 Marzo 2024 - Ore 7:51 Fondatore e Direttore: Luca Maggitti.

I Pittori della Luce
UN PORTALE PER CATALOGARE E VALORIZZARE LE OPERE DELLA DINASTIA CELOMMI
Pasquale Celommi.

Il ciabattino, opera di Pasquale Celommi.

Riccardo Celommi.

Presentato alla città il portale www.celommi.it. La composizione dello staff del progetto e le dichiarazioni di Riccardo Celommi e Sandro Galantini.

Roseto degli Abruzzi (TE)
Sabato, 26 Settembre 2020 - Ore 21:00

Celommi è un cognome importantissimo nella pittura e a Roseto degli Abruzzi, perché nell’antico borgo di Montepagano (che all’epoca era il Comune, titolo trasferito a Roseto nel 1927) nacque il 6 gennaio 1851 Pasquale Celommi, capostipite della dinastia dei “Pittori della Luce”, definizione coniata dal pittore Francesco Paolo Michetti.

Oggi il lungomare centrale è intitolato alla sua memoria (1851-1928), mentre la pineta che separa la stazione ferroviaria dal lungomare è intitolata al figlio Raffaello (1881-1957).

La dinastia è andata avanti con il compianto Luigi (1933-2016), figlio di Raffaello e nipote di Pasquale e continua oggi con Riccardo Celommi, figlio di Luigi, che ha dato vita a un progetto bellissimo racchiuso dentro il portale www.celommi.it .

Si tratta della catalogazione di tutte le opere d’arte della dinastia, oltre al fondo fotografico e ad altri aspetti meritevoli di approfondimento. Per portare avanti un simile progetto, si è costituito l’importante gruppo di lavoro sotto specificato.

Per l’Associazione Celommi dal 1851: Riccardo Celommi, componente della dinastia dei pittori della luce; Fabio Celommi, avvocato; Antonio Di Bonaventura, commercialista.

Per Abruzzo Wikimedia Italia: Carla Colombati, bibliotecaria accademica; Anastasia Nespoli, bibliotecaria; Lorenzo Marconi, ingegnere informatico.

Per Omniasoft Group: Francesco Guerrieri, innovation manager e Stefania Di Sante, web designer.

Infine, il gruppo di professionisti e studiosi: Valentina Muzii, restauratrice di opere d’arte; Giorgia Calisti, storica d’arte; Gaia Di Ilio, catalogatrice di opere d’arte; Mario Giunco, storico ed esperto della storia della dinastia Celommi; Sandro Galantini, storico, giornalista e saggista.

Riccardo Celommi spiega come è nato il progetto: «Il desiderio di catalogare le opere di Pasquale Celommi nasce dalla volontà di mio padre Luigi di “cristallizzare” l’opera artistica del nonno e proteggerla dalle numerose falsificazioni che hanno invaso il mercato. Dopo la scomparsa di mio padre, ho ripreso il lavoro da lui iniziato e, attraverso l’associazione “Celommi dal 1851” della quale sono presidente, costituendo una equipe di professionisti del settore e appassionati della pittura dei Celommi, ho deciso di catalogare i dipinti dei miei tre predecessori, Luigi, Raffaello e Pasquale, partendo da quest’ultimo».

Questi invece i passi fatti finora, sempre raccontati dall’erede della dinastia dei Pittori della Luce: «Dopo la formazione del gruppo di lavoro, composto da storici, storici dell’arte, catalogatori, bibliotecari, giornalisti, collezionisti, galleristi, restauratori, ingegneri informatici, “wikimediani” e “wikipediani”, siamo passati alla ricognizione e al censimento delle opere pubbliche e private. Il secondo passo è stato quello di fotografare e raccogliere tutte le informazioni possibili riguardanti i quadri catalogati. Successivamente, avvalendoci dell’archivio famigliare, abbiamo creato una serie di collegamenti con foto di modelli, articoli di giornale del tempo, bozzetti, disegni ed altro materiale, al fine di creare una vera e propria “carta d’identità” di ogni  singola opera esaminata».

Un progetto che si preannuncia lungo e imponente e che è soltanto all’inizio, come spiega, concludendo, Riccardo Celommi: «Questa catalogazione, che probabilmente durerà alcuni anni, è stata possibile grazie al patrocinio del Comune di Roseto degli Abruzzi, della Provincia di Teramo e al contributo della Fondazione Tercas, della Camera di Commercio di Teramo, al Lions Club Roseto degli Abruzzi  Valle del Vomano e con la partecipazione economica di RDB Italprefabbricati, Kico, Sa.Ni.medical, Cit servizi e logistica, Cordivari, Liofilchem, Dimarcolor e Farmacia Candelori».

Ieri sera, venerdì 25 settembre 2020, i primi risultati del lavoro sono stati resi pubblici in una seguitissima (nonostante le problematiche legate al Covid-19) serata al Palazzo del Mare.

Alla presentazione del portale www.celommi.it sono intervenuti il sindaco di Roseto, Sabatino Di Girolamo, il sindaco di Teramo, Gianguido D’Alberto, il rettore dell’Università di Teramo, Dino Mastrocola, il vice presidente della Provincia di Teramo, Alessandro Recchiuti, il presidente della Camera di Commercio, Gloriano Lanciotti, il vicepresidente della Fondazione Tercas, Stefania Valeri, e la presidente del Lions Club Roseto degli Abruzzi Valle del Vomano, Daniela Faraone.

Una serata che ha riscosso grande successo, come chiosa Sandro Galantini, componente dello staff del progetto: «Nonostante le fortissime limitazioni dovute al coronavirus, autorità, partecipanti e collezionisti sono stati contentissimi della serata. È il primo passo di un lungo cammino, perché il portale sarà oggetto di aggiornamento continuo e uno dei prossimi lavori sarà continuare l’acquisizione elettronica dello straordinario fondo fotografico di Pasquale Celommi, che da solo varrebbe il progetto. Inseriremo poi altre opere dei Celommi, perché tanti collezionisti italiani ed esteri stanno contattando Riccardo Celommi, visto che una delle funzioni del progetto è anche quella di attribuire con certezza la paternità delle opere di Celommi nel caso di quadri in possesso di privati. Prosegue dunque la catalogazione, il lavoro sul fondo fotografico e quello sul fondo giornalistico e cioè i giornali e le riviste messe da parte da Pasquale Celommi nel corso della sua esistenza. Si affronteranno poi anche una serie di aspetti interessanti, come il ruolo della donna nelle opere di Pasquale Celommi, monili e gioielli presenti nelle opere con un approccio demoetnoantropologico. Si investigheranno anche i rapporti e la rete relazionale nella quale il fondatore della dinastia era inserito. Insomma: un lavoro in itinere, corposo e impegnativo che ci rende davvero soddisfatti».

Luca Maggitti
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