Tutto si può dire, tranne che il Teramo griffato Tasp non sappia ritagliarsi spazi informativi.

La società del presidente Fabio Nardi – nata dal campionato CSI e da quest’anno in Serie B, dopo alcune stagioni in Serie C Silver e aver acquisito il titolo del Teramo Basket 1960 – se n’è uscita a Santo Stefano con un comunicato sorprendente, annunciando l’esonero di coach Simone Stirpe.

Sorprendente sia per la beffarda data (l’esordiente coach ha mangiato il panettone, ma gli è andata la genziana di traverso), sia perché Simone Stirpe aveva guidato nella Supercoppa Centenario (il precampionato in tempo di pandemia da Covid-19)  il Teramo ad essere la più bella sorpresa tra le abruzzesi, vincendo il gironcino e mettendo in fila Roseto, Civitanova Marche e Giulianova oltre a uscire a testa alta agli ottavi, in gara secca contro la corazzata Rieti di coach Alex Righetti. E pure in campionato, nelle prime 4 giornate, il Teramo esordiente con il coach esordiente aveva in classifica un ruolino di marcia almeno più che sufficiente, con 4 punti in 4 giornate e -2 in media inglese.

Insomma: precampionato più che buono e avvio di campionato in linea con l’obiettivo della salvezza. Ma, evidentemente, le cose non sono bastate.

Il motivo lo ha spiegato oggi il presidente Nardi, con questa dichiarazione: «Simone Stirpe fa parte della famiglia della Teramo a Spicchi da quando abbiamo intrapreso il percorso nei campionati senior della Federazione Italiana Pallacanestro. Abbiamo condiviso gioie e dolori nelle ultime 4 stagioni e confesso che non è stato facile affatto dover effettuare una scelta così dolorosa, ma a nostro giudizio inevitabile. Da qualche mese abbiamo intrapreso un nuovo percorso in un contesto di livello, che richiede un impegno a tempo pieno, e condizionato anche dall’emergenza Covid. La Serie B non è un campionato professionistico sulla carta ma nella sostanza lo diventa. E purtroppo la situazione lavorativa personale di Simone non crea i presupposti affinché si possa colmare questo tipo di gap con gli altri staff tecnici, dato il tempo che quotidianamente può dedicare alla pallacanestro. Ci auguriamo però che Simone resti in società seppur con un ruolo diverso perché non vogliamo perdere una persona di grande spessore umano e professionale che ha sempre messo dedizione e passione nel lavoro quotidiano in palestra».

Insomma: galeotto fu il lavoro di direttore di banca di coach Stirpe, che – da quanto dichiarato dal presidente Nardi – non garantirebbe un impegno in linea con quanto richiede oggi la Serie B.

E adesso?

Per la sostituzione del coach c’è ovviamente la fila. La Tasp in questi anni – seppur in C Silver – ha goduto di eccezionale pubblicità positiva, visto che i giocatori ne hanno parlato tutti benissimo quanto a pagamenti, serietà e affidabilità.

E allora, chi arriverà? Il tourbillon dei nomi oggi vede liberi allenatori per tutte le tasche: Paternoster, Bechi, il sogno proibito Ramagli, ma è probabile che dalle parti di Teramo abbiano considerato la soluzione più logica: Giorgio Salvemini.

Salvemini, teatino, dopo due anni e due promozioni in Serie A2 sfumate alle Final Four con San Severo e l’ultima stagione in vetta a Omegna, offre massime garanzie di conoscenza del campionato e competenze tecniche.

Anni fa, poi – nella Silvi del presidente Brocco (non l’attuale patron del Roseto, ma un omonimo) – il giovanissimo Salvemini, che all’epoca era assistente di coach Gabri Di Bonaventura, lavorò con il preparatore fisico Domenico Faragalli il quale è oggi il responsabile dei muscoli biancorossi.

Giorgio Salvemini – attualmente fermo – e il Teramo si sposeranno prima del 2021? Per Giorgio sarebbe il secondo matrimonio nell’anno, visto che nel 2020 ha impalmato la sua bella, originaria di San Severo.

Staremo a vedere.