ROSETO 76
TERAMO 68
Parziali: 24-19; 20-11 (44-30); 13-23 (57-53); 19-15 (76-68).
La partita e le foto su ROSETO.com.
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ROSETO

Edoardo Di Emidio 6,5
Segna tutto il suo bottino nella prima parte della gara, approfittando degli spazi che la difesa di Teramo gli concede, battezzandolo lungo l'arco del tiro pesante. Le percentuali scendono con il passare dei minuti ma riesce, nonostante qualche piccola deragliata (4 perse), a non perdere mai il contatto con la gara. Assai affidabile, sempre (12 punti con 3/9 dal campo, 4 rimbalzi, 3 recuperi e 3 assist in 35').

Fabio Massimo Sebastianelli 6+
Con una tripla in uno dei momenti più delicati del match (quella che porta il Roseto a +6, per il 55-49 del 28'), porta a casa una sufficienza più che meritata.

Antonio Ruggiero 6,5
Prezioso in fase di costruzione e sorprendentemente produttivo a rimbalzo (6 in 32'). Un paio di canestri ed il percorso netto dalla lunetta completano una prova poco appariscente ma assai centrata.

Andrea Pastore 6,5
Grande impegno difensivo alle costole del temuto Rossi ma un filino discontinuo in attacco (2/6 dal campo in 31'). Impeccabile, tuttavia, dalla lunetta (7/7), in un frangente particolarmente faticoso per Roseto.

Alberto Serafini 7+
Il solito contributo di grande sostanza in tutte le zone del campo ed un paio di canestri chiave allo scadere dei 24". Nel complesso, forse, il più continuo per Trullo.

Valerio Amoroso 7
Qualche errore di troppo in attacco (2/6 dal campo in 28') ma un fattore a rimbalzo (9) e in fase di suggerimento (4 assist). Suoi i liberi della sicurezza.

Aleksa Nikolic 7-
Spumeggiante in attacco, specialmente nella prima frazione (14 punti con 6/8 dal campo in poco meno di 25'), ma in difficoltà in difesa contro l'intelligente e sgusciante Tiberti ed un tantino sciupone (4 perse).

Coach Tony Trullo 6,5
Archivia la pratica derby meno agevolmente del previsto, dopo una prima frazione fin troppo illusoria. Non può disporre, per la seconda volta consecutiva, di Lucarelli, ma riesce ad ottenere una prova corale (5 uomini in doppia cifra più un sesto, Ruggiero, a quota 9), leggendo correttamente i punti deboli avversari e tornando a controllare il ritmo dopo uno sciagurato terzo quarto in cui i suoi assecondano, inopportunamente, l'indiavolato corri e tira intelligentemente imposto dagli uomini di Salvemini. Dopo la seconda vittoria consecutiva, nel suo spogliatoio l'aria è assai più respirabile.


TERAMO

Giorgio Di Bonaventura 7-
Percentuali di tiro non brillanti (2/8 in 36') ma, come al solito, si fa carico di una enorme mole di lavoro, in tutte le zone del campo (3 rimbalzi, 3 recuperi, 6 assist, 8 falli subiti). I suoi illuminanti passaggi sono davvero un piacere per gli occhi.

Edoardo Tiberti 7+
Sveglio e assai furbo a rimbalzo offensivo (tira giù 10 palloni, di cui 4 in attacco), molto produttivo nell'area avversaria grazie al proprio dinamismo e alla collaudata intesa con un passatore sopraffino come Di Bonaventura. Il migliore per Salvemini (17 punti con 7/11 dal campo in 35').

Daniele D'Andrea 6
Un paio di buoni tiri piazzati e 3 preziosi rimbalzi. Onesto.

Alessandro Esposito 6,5
Sputa sangue in ogni minuto passato sul parquet. Il suo terzo quarto propizia il ritorno della TASP.

Francesco Faragalli 6+
Il dolore alla caviglia ne dimezza la velocità ma non l'orgoglio. Non brillante al tiro (1/5 dal campo), ma morde in fase difensiva (3 recuperi) e ha sempre gli occhi ben aperti in fase di costruzione (4 assist in 23').

Cristiano Faragalli 6
10 minuti di intensità difensiva in cui butta dentro anche un prezioso tre punti.  

Tommaso Molteni 5
Impegno in fase di impostazione, ma scarsa pericolosità offensiva.

Gianmarco Rossi 6,5
Sbaglia tiri agevoli e ne mette di difficilissimi, in precario equilibrio. La sua trance agonistica coincide con il miglior momento di Teramo, ma forza un po' troppo (7/20 in 36'). The Microwave.

Coach Giorgio Salvemini 6,5
Senza Serroni, con Francesco Faragalli al 50% e Di Bonaventura acciaccato, cerca di assottigliare un evidente gap di talento ed esperienza aggredendo a tutto campo e proteggendosi, per tanti minuti, dietro una zona 2-3 che, soprattutto in avvio, non funziona neanche male. Subisce nettamente, però, la pericolosità ravvicinata avversaria e poco può fare se i suoi usano la propria principale arma, il tiro da tre, troppo e con percentuali insufficienti (7/30), vanificando il prodigioso ed ammirevole recupero prodotto in un terzo quarto da applausi. La seconda fase del campionato porterà alla TASP qualche soddisfazione in più.