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Giovedì, 25 Aprile 2024 - Ore 15:38 Fondatore e Direttore: Luca Maggitti.

Riserva Naturale del Borsacchio
16 ANNI DI SUPERCAZZOLE RISCHIANO DI RIDURRE UN GIOIELLO IN UNA DISCARICA






Ennesima iniziativa dei volontari per ripulire i danni fatti da veri e propri criminali. È ora che la politica cominci a occuparsi davvero del polmone verde che occupa il 20% del territorio rosetano.

Roseto degli Abruzzi (TE)
Lunedì, 12 Aprile 2021 - Ore 14:30

La Riserva Naturale del Borsacchio – istituita nel 2005 con Legge Regionale – è da 16 anni una incompiuta del territorio rosetano. Un vero peccato, perché dovrebbe essere impossibile far passare 16 anni senza curare un vero e proprio gioiello naturalistico. Invece, stando ai fatti, purtroppo è possibile.

E la frustrazione aumenta quando – a una manciata di chilometri, nel confinante comune di Pineto – si può invece vedere l’Area Marina Protetta Torre del Cerrano, istituita nel 2010 (5 anni dopo la Riserva del Borsacchio), che da anni è ormai una certezza, contribuendo con le proprie iniziative alla crescita del turismo pinetese e dell’Abruzzo teramano in generale.

Il turismo esiste anche per la Riserva Naturale del Borsacchio, ma sembra quasi che Roseto si vergogni di questo importante e qualitativo settore come il “turismo verde”. Già, perché – di fatto – la riserva esiste ma la sua gestione è devoluta a un manipolo di coraggiosi e bravissimi volontari che, di tasca propria, rendono più vivibile e organizzato un posto meraviglioso, troppo spesso offeso da barbari e zozzoni. Anzi, da criminali.

Purtroppo, quando la politica (rigorosamente con la minuscola), si incista come un tumore maligno all’interno di un organismo sano che essa stessa ha partorito (fu la Politica, stavolta maiuscola, a istituire la riserva a livello regionale), il risultato è quello che possiamo tutti vedere. In 16 anni, parole a vanvera, problemi disattesi, cazzeggi e supercazzole come se piovesse, “PAN” annunciati che diventano sempre “SALAM”. Mai qualcosa di serio.

Commissariamenti, litigi, affidamenti a questo e a quello. Ma mai, di fatto, una gestione seria, pianificata, finalmente risolutiva. 16 anni, diamine, 16 anni!

Così, tocca ogni volta potenziare gli applausi ai volontari che continuano a curare la riserva. È di ieri l’ultima iniziativa in ordine di tempo, con le Guide del Borsacchio a dichiarare, con Marco Borgatti: «Difficile riassumere 16 anni di mancanze e ritardi, che hanno causato enormi disagi a chi vive nell’area protetta. È ancora più difficile quantizzare la mole di opportunità perse in questi anni per avere finanziamenti per migliorare la Riserva, i sentieri, destinati a economie sostenibili e i supporti all'agricoltura ed alla tutela. Un quinto del territorio del Comune di Roseto è Riserva. Ma la Riserva, anche grazie alla nostra spinta per farla conoscere, è sempre più amata e vissuta. Le specie protette, e non solo, che la vivono hanno bisogno di tutele».

Evidentemente, i volontari – Guide del Borsacchio e componenti di altre associazioni – più fanno del bene per il nostro territorio più diventano antipatici. Non si spiega, altrimenti, il fatto che il loro impegno e le loro richieste alla politica di dare finalmente una gestione serie e strategicamente pianificata alla Riserva del Borsacchio siano regolarmente snobbati.

I volontari comunque non demordono e ieri, dopo aver prestato gratuito servizio al Villaggio Turistico Lido d’Abruzzo per permettere la vaccinazione anti Covid-19 alle categorie fragili, sono tornati a lavorare gratuitamente per la Riserva, battendo gli antichi percorsi che salgono verso Montepagano, passando per la Fonte dell’Accolle.

Anche qui, è utile prestare attenzione a cosa dichiara Marco Borgatti: «La situazione era quasi drammatica. La via Accolle viene percorsa di notte da criminali che sversano quintali di rifiuti, edili in maggioranza, ai lati delle strade. Addirittura in un punto si è formata una vera discarica, dopo anni di utilizzo, che deve essere bonificata. La situazione dopo la nostra mappatura del 2020, è peggiorata. Domenica 11 aprile 2021, oltre che raccogliere, abbiamo mappato con il GPS i punti in cui con frequenza vengono abbandonati rifiuti. Sono ormai oltre cinquanta e in settimana invieremo report e posizioni al Comune. Siamo scesi lungo la strada per raccogliere quel che questi criminali lasciano, convinti di non essere mai sorpresi. Troviamo ogni cosa: rifiuti, sanitari, carrozzine, mobili ma anche solventi e vernici oltre agli immancabili rifiuti domestici. Abbiamo bonificato molti punti con grande fatica e abbiamo sistemato, potato e sfalciato anche la fontana dell’Accolle e il suo piazzale, ripristinato i canali di scolo delle acque e ridato decoro alla zona. È davvero insopportabile che la fontana, che è l'unica area pubblica della riserva, da anni è preda di vandali e teppisti che hanno distrutto l'illuminazione, bruciato i cartelli informativi e spesso, con cadenza settimanale, imbrattano il piazzale con centinaia di bottiglie di alcolici che altrettanto spesso si divertono a rompere a terra. Ormai servono soluzioni e non sono nel PAN in arrivo. Il Comune deve iniziare a scegliere se occuparsi della Riserva, perché per mettere delle fototrappole e multare questi criminali non serve un PAN. Per raccogliere i rifiuti nei cestini, altrettanto. Perché alla fonte ci sono i cestini, ma non vengono raccolti dalla nettezza urbana e noi volontari, sempre senza una sede e contributo, andiamo a raccoglierli. L’impianto delle luci della fonte è saltato. Purtroppo questa volta la sua riparazione va oltre le nostre possibilità. In passato abbiamo sistemato l'impianto a nostre spese, ma questa volta i danni causati sono troppo elevati. Noi, come sempre, abbiamo messo cuore e fatica per pulire e sistemare i sentieri e la fonte. Lo facciamo per un solo motivo. Per non far sparire la Riserva che non è un pezzo di carta ma luoghi e specie di flora e fauna che, se non tutelati, spariscono o vengono distrutti. E noi desideriamo lasciare qualcosa a chi verrà dopo di noi».

Dopo 16 anni – e, personalmente – non ricordo più quanti articoli di denuncia, sollecito, indignazione, è davvero ora di cambiare passo. E, per quanto sia cinico dirlo, speriamo vivamente che le prossime elezioni amministrative autunnali possano “costringere” la politica a occuparsi davvero della riserva. Stavolta senza supercazzole bipartisan.

Grazie alle Guide del Borsacchio, grazie al WWF, grazie – soprattutto – a tutte le donne e gli uomini che, volontariamente e rimettendoci tempo e soldi, lavorano (snobbati) per il nostro bene comune.

Luca Maggitti
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