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Roseto Basket Story
TEEMU RANNIKKO CAMPIONE DI FINLANDIA
Teemu Rannikko (con il trofeo in mano), festeggia la vittoria del Campionato di Finlandia 2020/2021.

Teemu Rannikko nel 2002/2003, con il Roseto in Serie A, marcato da Gianluca Basile.
[Ciamillo&Castoria]


Teemu Rannikko nel 2002/2003, con il Roseto in Uleb Cup, marcato da Alejandro Montecchia.
[Ciamillo&Castoria]


L’ex Roseto 2002/2003, superati i 40 anni festeggia un’altra vittoria. I nostri complimenti e la ripubblicazione di una intervista del 2003.

Roseto degli Abruzzi (TE)
Sabato, 08 Maggio 2021 - Ore 17:30

La squadra del Salon Vilpas ha vinto per la prima volta nella storia del club, fondato nella città di Salo nel 1908, il Campionato di Finlandia. Aveva vinto la Coppa di Finlandia nel 2019.

A guidare la squadra il veterano Teemu Rannikko, playmaker classe 1980, che ha giocato a Roseto degli Abruzzi nella stagione europea 2002/2003, voluto da Valerio Bianchini, con la squadra del presidente Enzo Amadio impegnata in Serie A e in Uleb Cup.

Con questa affermazione, Rannikko arricchisce un palmares già prestigioso che comprende 1 Coppa di Russia, 1 Campionato di Slovenia, 1 Coppa di Slovenia, 4 Campionati di Finlandia e 2 Coppe di Finlandia, oltre ai titoli personali di MVP del campionato finnico per 4 volte e di giocatore finlandese dell’anno per 5 volte.

Nel fare i complimenti al caro Teemu – che superati i 40 anni sembra deciso a ritirarsi, magari per fare il coach (lavoro che ha comunque fatto in campo per oltre vent’anni) – condivido un articolo con intervista che scrissi per il Tempo d’Abruzzo nella sua stagione rosetana, quando fu nominato miglior playmaker della Serie A del girone di andata, essendo esordiente nella massima serie.

IL TEMPO Abruzzo
Pubblicato il 10 gennaio 2003


Teemu Rannikko è il giovane playmaker titolare dell’Euro Roseto dei miracoli, capace di arrivare al terzo posto alla fine del girone di andata. È il regista freddo e illuminato, voluto in estate da Valerio Bianchini, sul quale l’ambiente cestistico nutriva più di un dubbio in quanto a tenuta atletica e mentale, visto che Rannikko, reduce da due stagioni in A2, era al suo esordio nella prima lega italiana. Finora i risultati danno ragione al taciturno biondino, che ha saputo lavorare sodo fin dalla fase di precampionato, conquistando fin da subito la fiducia di Coach Phil Melillo e dei compagni di squadra. Struttura fisica adeguata al ruolo (190 cm), buon costruttore di gioco, calmo nel leggere le situazioni, mortifero nel tiro dalla grande distanza, Rannikko rappresenta il prototipo del playmaker del futuro, come più volte sottolineato sia da Bianchini sia da Melillo, il quale ama anche ripetere che Teemu dimostra, in campo e nella vita, molti più anni dei suoi 23. Lui si schernisce e pensa di giocare almeno altri 10 anni a buon livello. Rannikko è nato nel 1980 a Turku, in Finlandia, da papà Jari, impiegato in una compagnia telefonica con un passato da allenatore e mamma Anneli, infermiera. È fidanzato, da quando aveva 15 anni e con qualche alto e basso, con Ilona, studentessa connazionale di 22 anni. Teemu vede (se così si può dire) la sua prima partita di basket a due settimane di vita, in quanto il padre è allenatore della squadra di Turku. Cresciuto a pane e basket, sempre seguito dalle amorevoli premure del padre-allenatore, Teemu inizia a fare sul serio a 15 anni, scegliendo il basket rispetto al calcio e mettendosi subito in mostra nella lega finlandese. Ragazzino dal talento prodigioso per gli standard finnici, esordisce a 16 anni in serie A, nella stagione 1996/1997 con il Piloset Basket Turku, venendo votato nella stagione successiva giocatore più migliorato della lega. Nel frattempo, gioca con la nazionale del paese dei mille laghi, disputando, fra le altre, una grande gara proprio a Turku, nel palasport gremito di persone pronte ad applaudirlo. La Finlandia batte la Bosnia, a sorpresa, in una gara valida per le qualificazioni europee e Rannikko ne segna 24, nel tripudio generale. Concede il bis di emozioni nella primavera del 2000, quando ne segna 38 nella finale vinta di Coppa di Finlandia, per poi vincere anche il Campionato e venire eletto Miglior Giocatore della Lega. Il primo italiano a notarlo è Coach Franco Marcelletti, che gli offre un contratto per giocare a Verona nel 1998, ma Rannikko aspetta due stagioni per finire gli studi nella sua High School. Viene in Italia nell’estate del 2000, controllato dalla Benetton, che lo gira a Reggio Emilia, dove gioca due stagioni, conoscendo l’amarezza di due mancate promozioni in A1 sul filo di lana. Da quest’anno è a Roseto, dove è stato eletto, dalla rivista Superbasket, miglior playmaker del girone di andata del campionato. Niente male per un esordiente in serie A che viene dalla Finlandia!

Teemu, ma ti pare che il miglior play  del girone di andata del campionato italiano possa essere un ragazzino che viene da un paese ricoperto per il 65% da foreste e per il 10% da acqua, dove lo sport nazionale è l’hockey su ghiaccio, d’estate il sole non tramonta per 73 giorni e d’inverno c’è la notte polare e l’Aurora Boreale?
«Beh, che c’è di strano? Sai, io sono un finlandese atipico. Non ho mai giocato a hockey, non ho mai provato a fare rally, non so sciare. Ho giocato a calcio fino a 15 anni, ma ho sempre desiderato fare il giocatore professionista di basket ed eccomi qua».

Si vabbè, ma addirittura miglior play dell’andata…
«È uscito su Superbasket e questo mi lusinga, ma è chiaro che non sono io il miglior playmaker del torneo. Ho soltanto giocato, nel girone di andata, più partite buone che cattive. Io provo sempre a dare il 100%, ma in A è difficilissimo stare sempre su buoni livelli».

Sempre così tu, eh? Glaciale e sereno.
«Anch’io sento la pressione, anch’io sento i tifosi, solo che cerco di controllarmi e pensare al mio lavoro».

L’Italia ha esportato, nel 1995, i Pendolino sulle rotaie finlandesi. La Finlandia ha esportato, nel 2000, Rannikko sui parquet italiani. Chi devi ringraziare?
«Coach Franco Marcelletti, una persona gentile e un allenatore molto preparato. Fu lui a notarmi e a offrirmi lavoro in Italia per la prima volta».

Il tuo cognome in finlandese significa “costa”. Non  potevi esimerti dal venire a giocare sulla costa…
«Si, ma non solo, pensa che “coast-to-coast” in finlandese si dice “Rannikko-to-Rannikko!”».

Scherza, scherza, ma il difficile inizia adesso per te e i tuoi compagni. Ora vi aspettano. Siete una delle rivelazioni…
«È vero, adesso ci prendono tutti con le pinze, ma non dobbiamo temere. Se giochiamo sempre come nelle nostri migliori apparizioni o, comunque, rimanendo concentrati, sono certo che la nostra squadra progredirà ulteriormente, finché un giorno, magari, tutti diranno: “Ehi, arriva il Roseto, sono forti, dobbiamo batterli!”».

Hai sentito lo scetticismo di inizio stagione su di te o il fatto che a Roseto nessuno parli finlandese ti ha “impermeabilizzato”? Anche se poi l’italiano lo capisci…
«Prima del campionato era logico dubitare di un ragazzino esordiente e anch’io non credevo di giocare così tanto, non avevo idea della costruzione della squadra. Poi però abbiamo ingranato subito, battendo in trasferta sia Bologna sia Roma e, allora, credo che la gente abbia pensato: “Il biondino può giocare”».

Quanto è cambiato il tuo modo di giocare rispetto alla Finlandia?
«In Finlandia avevo la libertà di fare tutto e segnare molto, mentre a Roseto devo far giocare i compagni, gestendo la palla senza fronzoli. Sia chiaro, anche io adoro fare “alley-oop” o passaggi dietro la schiena, ma bisogna vedere se questo serve alla squadra. E Coach Phil Melillo vuole da me cose facili. Fatte bene».

Che livello di basket si gioca in Finlandia? Un esempio.
«La prima della Legadue, Scafati, su 10 gare, vincerebbe 9 volte contro la prima della prima lega finnica».

Sei preciso e metodico. Come studi l’avversario di turno?
«Prima della gara cerco di ricordare tutto di lui. Il mio primo obiettivo è fermarlo in difesa. Poi penso anche a segnare, sapendo che se segno 30 e si perde ho sbagliato, mentre se segno 10 e si vince ho fatto centro».

Tutti i giocatori del Roseto 2002/2003 hanno quest’animo nobile e altruista?
«Siamo tutti buoni amici e questo credo sia la cosa più importante. Se non c’è simpatia è difficile giocare bene insieme o, per lo meno, non è divertente come quando tutti vanno d’accordo. Noi andiamo d’accordo. Non ci sono superstar, ma 10 buoni giocatori».

Con chi hai legato particolarmente?
«Dan Callahan, Ben Davis, Mauro Sartori, anche se, come ti dicevo, c’è un buon rapporto con tutti».

Ci pensi mai alla NBA?
«È il mio sogno, non il mio obiettivo, che rimane quello di giocare in Europa, a buoni livelli, ancora 10 anni almeno».

Esiste una cosa che non rifaresti?
«Con il “senno di poi”, dopo l’infortunio patito nella prima stagione a Reggio Emilia, andrei subito da un chirurgo».

I tuoi hobby?
«Innanzitutto dormire! Poi amo uscire con i miei compagni di squadra per andare a mangiare e navigare in internet».

Il tuo piatto preferito?
«Com’è che si chiamano… “guitar”… gli spaghetti alla chitarra che mi prepara l’amico di “Pizzamania”».

Roseto in un colore?
«Te ne dico due. Il rosso della passione e il blu del mare, che è anche il mio colore preferito».

La cosa che non sopporti negli altri?
«Chi mi parla alle spalle».

Il tuo motto?
«Goditi la vita con il sorriso sulle labbra».

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TEEMU RANNIKKO


9 agosto 2003
TEEMU… FORZA E CORAGGIO!
Teemu Rannikko si è infortunato al ginocchio durante l’amichevole Finlandia-Russia. Se dovesse essersi rotto il legamento crociato anteriore, potrebbe stare lontano dai campi a lungo. ROSETO.com lo abbraccia.
https://www.roseto.com/scheda_news.php?id=113

30 agosto 2003
TEEMU RANNIKKO: SONO UN RAGAZZO SFORTUNATO…
A Pesaro, biennale per Aleksander Djordjevic, conferma per Malaventura e in più Scarone. Una volta ristabilito, il biondo finnico per giocare dovrà tornare a Roseto?
https://www.roseto.com/scheda_news.php?id=190

8 settembre 2003
“PLAY? REWIND 1”. TEEMU RANNIKKO: TORNERO’ PIU’ FORTE DI PRIMA.
E-mail di saluti dalla Finlandia inviata dal biondo play ex-Roseto, che sta lavorando per recuperare dall’infortunio ai legamenti del ginocchio.
https://www.roseto.com/scheda_news.php?id=225

29 agosto 2014
Roseto Basket Story
TEEMU RANNIKKO: LO ‘SQUALO CHE VENNE DAL FREDDO’ AL MONDIALE IN SPAGNA.

L’ex play del Roseto 2002/2003 parteciperà al Mondiale 2014 con la Finlandia. Un ricordo della sua stagione rosetana, pubblicato nel 2010 su Eidos.
http://www.roseto.com/scheda_news.php?id=12791


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https://www.roseto.com/news.php?id_categoria=73&tipo=basket

Luca Maggitti
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