Iwan Bisson con la maglia dell’Italia alle Olimpiadi di Montreal 1976.
Iwan Bisson e l’Italia alla cerimonia di apertura delle Olimpiadi di Monaco 1972.
Alexander Belov esulta dopo il 51-50 dell’Unione Sovietica sugli Stati Uniti, sconfitta mai accettata dagli americani.
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L’Italia Basket Hall of Fame racconta le sue due partecipazioni e parla di Simone Fontecchio e Giampaolo Ricci, oltre che mandare un grande in bocca al lupo a Marta Bastianelli, Gaia Sabbatini e a Claudio Mazzaufo, alla sua seconda olimpiade.
Roseto degli Abruzzi (TE)
Giovedì, 22 Luglio 2021 - Ore 19:45
Domani, venerdì 23 luglio 2021, alle ore 13 italiane, è prevista la cerimonia di apertura della XXXII Olimpiade, che si svolgerà in Giappone, a Tokyo, un anno dopo la scadenza prevista a causa della pandemia mondiale da Covid-19.
A Roseto degli Abruzzi c’è un cittadino che ha partecipato da protagonista a 2 Olimpiadi: Monaco 1972 e Montreal 1976, giocando con la Nazionale Italiana di pallacanestro.
Il suo nome è Iwan Bisson, classe 1946, dunque 75 anni, nominato nel 2015 nell’Italia Basket Hall of Fame. Con la squadra di club di Varese, segnando 3.884 punti in Serie A, ha conquistato: 2 Coppe Intercontinentali (1970, 1973), 4 Coppe dei Campioni (1972, 1973, 1975, 1976), 5 Scudetti (1971, 1973, 1974, 1977, 1978) e 2 Coppe Italia (1971, 1973). Con l’Italia, giocando 153 gare e segnando 1.182 punti, ha vinto 2 Medaglie di Bronzo ai Campionati Europei (Germania Ovest 1971, Jugoslavia 1975) e partecipato a 2 Olimpiadi (Monaco 1972, Montreal 1976), un Campionato Mondiale (Jugoslavia, 1970) e altri 2 Campionati Europei (Italia 1969, Spagna 1973).
Lo abbiamo perciò intervistato sulle sue due esperienze olimpiche, nelle quali ha ottenuto grandi soddisfazioni conquistando con l’Italia un 4° posto a Monaco 1972 (torneo a 16 squadre) e un 5° posto a Montreal 1976 (torneo a 12 squadre).
Ricordi a cavallo fra sport e avvenimenti che hanno cambiato il mondo, come l’attacco terroristico con strage di atleti israeliani a Monaco 1972 e la finale più controversa della storia – sempre a Monaco – vinta 51-50 dall’Unione Sovietica, con Bisson seduto proprio sotto il canestro in cui segnò Alexander Belov.
Insomma: una intervista da sentire sia perché Iwan Bisson è in grado di raccontare la storia avendola vissuta da protagonista sia perché – guardando a Tokyo – parla di Simone Fontecchio e Giampaolo Ricci e manda il suo speciale in bocca al lupo anche al professor Claudio Mazzaufo – alla sua seconda Olimpiade dopo Pechino 2008 – e alle atlete abruzzesi Marta Bastianelli e Gaia Sabbatini.
Luca Maggitti
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