Ho conosciuto Maurizio Polisini – DJ ragazzino di 14 anni appena compiuti, proveniente da Montorio al Vomano – grazie a Giorgio Di Bonaventura, che lo ha visto esibirsi a Giulianova in uno chalet, rimanendone rapito.

L’entusiasmo di Giorgio mi ha contagiato, anche se non vado in discoteca dal 1989. Perché mi piacciono le storie di ragazzini che hanno un sogno e vogliono realizzarlo, liberando l’ostaggio dal cassetto.

Raccontare le storie di giovani entusiasti mi è sempre piaciuto: da Davide Moretti a Giorgio Di Bonaventura nel basket, a Gianluca Ginoble ed Elisa Coclite nella musica. Quattro storie che ho avuto la fortuna e la visione di raccontare quando i quattro protagonisti erano tutti minorenni, una volta ottenute le autorizzazioni dai genitori.

E così ho fatto anche stavolta, con Giorgio che mi ha fornito i recapiti di mamma Monica Di Centa e papà Andrea, i quali mi hanno autorizzato a intervistare il DJ ragazzino Maurizio Polisini.

Che poi mi ha sempre affascinato questa cosa che i DJ “suonano”, mentre io pensavo che questa fosse una prerogativa dei musicisti e che i DJ si limitassero a mettere dischi in modo originale.

Come che sia, ecco la chiacchierata.

Maurizio, domenica scorsa hai compiuto 14 anni. Cos’è per te la musica?
«Quando ho iniziato a suonare, la musica era un modo per sfogarmi. Ora, quando suono sento di riuscire a esprimere ogni mia emozione».

Quando hai scoperto di avere la passione per fare il DJ?
«Al compleanno dei 40 anni di mio padre ho provato a suonare grazie a DJ Gianluca Bassino e, una volta in macchina, ho detto ai miei genitori: “Da grande voglio fare il DJ!”».

Chi sono i tuoi DJ di riferimento?
«Piero Pirupa, Carl Cox, Steve Aoki, Federico Gardenghi, Michael Bibi».

Io fatto che io non ne conosca nessuno non mi sorprende, ma andiamo avanti. Quando hai iniziato, come dite voi, “a suonare”?
«Il 25 febbraio 2018, ho ricevuto dai miei genitori la mia prima consolle una Pioneer DDJ-RB».

E se ti ricordi addirittura la data, significa che davvero questa cosa ti appassiona, direi. L’emozione più bella vissuta, finora?
«Quando, dopo aver suonato al “Bagni Riviera” di Giulianova, mi hanno proposto di tornare lì ogni domenica».

Il complimento più bello ricevuto?
«Ogni complimento è bello, ma il migliore è stato: “Andrai a suonare a Ibiza!”».

Come riesci a gestire i tuoi impegni scolastici e la tua passione?
«Fino a quando è estate, riesco tranquillamente a gestire i miei impegni e spero di riuscirci anche durante l’inverno. Credo che serva solo un po’ d’impegno!».

Hai altre passioni, oltre a quella di fare il DJ?
«Ogni cosa collegata alla musica mi piace, perché riesco ad esprimere ogni mia emozione».

Dove ti piacerebbe arrivare, facendo il DJ?
«Il mio più grande obiettivo sarebbe quello di poter suonare al Mainstage (parco principale del Tomorrowland)».

I tuoi genitori cosa dicono di questa tua passione?
«Loro sono felici che io in questi anni abbia sviluppato questa passione».

E i tuoi amici cosa dicono?
«I miei amici mi hanno sempre supportato».

Ultima domanda. Ti prendono sul serio quando ti esibisci, o il fatto che sei “piccolo” ti crea qualche problema?
«Molte volte capiscono che sta diventando una cosa più professionale, ma la mia età impedisce che la gente possa pensare, senza avermi sentito, che sappia fare quello che dico di saper fare».