Tempo di elezioni comunali a Roseto degli Abruzzi.

Cinque i candidati per la poltrona di Sindaco: l’uscente Sabatino Di Girolamo; il suo ex padrino politico Tommaso Ginoble; l’ex dirigente comunale di ragioneria e consigliera comunale uscente Rosaria Ciancaione; l’ex consigliere provinciale e comunale uscente Mario Nugnes; il professor William Di Marco.

Dei cinque, l’unica – insieme al Sindaco uscente, ovviamente – ad aver corso per lo scranno di Primo Cittadino nel 2016 è Rosaria Ciancaione.

Sarà una lotta dura, visto l’esercito di candidati in una piccola città come il Lido delle Rose. Tutti coloro che parteggiano, ovviamente, sono certi di vincere. Ma questa è la liturgia – buona e giusta – della politica. La verità è che nessuno sa come andrà.

Anche perché il Sindaco di Roseto degli Abruzzi si deciderà al 99,99% al ballottaggio. E dal primo al secondo turno, in politica e in un posto così piccino (uso “piccino”, al posto di “piccolo”, non a caso), tutto può cambiare.

Questo è il primo avvertimento che un giornalista che osserva da fuori può e deve dare: votate chi vi pare, cercando di selezionare chi riterrete il meglio, ma sappiate che sarà la seconda tornata che deciderà tutto. E che i nemici giurati al primo turno potrebbero improvvisamente pomiciare al secondo. Ci sta, non incazzatevi. Tanto, per dirla con Mark Twain: “Se votare facesse qualche differenza, non ce lo lascerebbero fare”.

OK, lo statunitense creatore di Tom Sawyer e Huckleberry Finn ci è andato pesante... sarà che lui aveva il Mississippi come riferimento fluviale, mentre noi contempliamo il Vomano. Comunque sia – e non senza aggrapparmi al pessimista nostrano Ennio Flaiano (“La situazione politica in Italia è grave ma non è seria”... forse anche a Roseto) – con il passare degli anni, per quanto mi riguarda, le sfumature ideologiche si fanno sempre più impercettibili e, parlando di elezioni comunali, sempre più c’è bisogno di risposte quotidiane a problemi relativamente semplici. Anche perché se dovesse essere un problema la quotidianità di amministrare Roseto degli Abruzzi, cosa dovrebbe fare il Sindaco di New York?

La speranza – per quanto possa sembrare paradossale – è che ci sia “qualità del consenso”, come auspicava il povero Libero Grassi, imprenditore assassinato dalla mafia 30 anni fa, il 29 agosto 1991 a Palermo. Per dirla con le sue parole, intervistato a Samarcanda l’11 aprile 1991 da Michele Santoro: «...il primato della legge, il primato della politica, il primato della morale, ma c’è un primato superiore: quello della qualità del consenso».

Insomma: la speranza è che noi elettori votiamo dopo una attenta selezione dei candidati, premiando solo coloro i quali hanno un profilo professionale o umano degno di nota, capacità riconosciute di lavoro o studio e amministrazione, energia e libertà sufficienti, coscienza pulita e allergia alla corruzione, al malaffare e agli intrighi.

Facile trovare candidati così? Non saprei, di certo dobbiamo provarci, se vogliamo che il nostro voto – unica arma pluriennale in un contesto sempre più di “democratura”, in cui la buona vecchia democrazia rappresentativa viene sempre più indebolita – possa contare qualcosa. Al netto del già accennato rimescolamento di schieramenti, nell’ambito del quasi certo ballottaggio.

Insomma: votate chi vi pare, ma votate persone che non vi promettano nulla. Perché se mandate al governo gente che vi promette qualcosa, avrete eletto persone che sistemeranno quelli che possono e che sono – se va bene – l’1% di quelli ai quali hanno promesso favori. Il resto? Il resto sarete voi, saremo noi. Salvo rarissime, appunto, eccezioni.

E allora votiamo persone che parlino di Roseto degli Abruzzi e del suo sviluppo possibile, che la conoscano e che non siano di passaggio, che offrano idee e sacrifici per realizzarle e non promettano un libro dei sogni. Gente seria (non seriosa), che deve promettere solo il suo quotidiano impegno per rendere un gioiello la nostra amata città, il cui anagramma è, appunto, “Tesoro”.

Per quanto mi riguarda, da autonominato “Sindaco di Otesor”, mi permetto di fornire 4 assist al futuro Sindaco di Roseto degli Abruzzi, sperando che qualcuno dei 4 punti si risolva prima del suo insediamento.

1.TROFEO LIDO DELLE ROSE.
Entro il 31 dicembre 2021 va onorato il più antico torneo estivo di basket d’Europa – e forse del mondo – con la disputa della 76^ edizione. Come ogni anno, io ricomincio a tambureggiare affinché la scadenza non passi inosservata, uccidendo il suo Albo d’Oro e quindi il “Torneissimo”, come lo ribattezzò Aldo Giordani.
Chiedo al futuro Sindaco un impegno diretto per la celebrazione, se non sarà svolto prima dagli organizzatori.

2.PRIMO SECOLO DELLA PALLACANESTRO ROSETANA.
Nel 2021 la nostra città festeggia i primi 100 anni di basket, visto che nel Lido delle Rose si tira a canestro fin dal 1921, quando ancora il luogo si chiamava Rosburgo ed era frazione di Montepagano.
Finora – con mio sommo stupore unito ad amarezza – nessuno ha fatto per celebrare una data tanto importante, salvo il mio sito Roseto.com (sto realizzando video e articoli in tal senso) e la trasmissione “Sotto Canestro 2.0” mia e di Giorgio Pomponi (ne abbiamo più volte parlato).
Spiace davvero che una città che ha nella pallacanestro il primo e unico vero collante socio-culturale non abbia finora trovato il tempo. Pazienza.
Io, continuando nel solco “cummànne e fa da tò” (comanda e fattelo da solo), uscirò – spero entro fine settembre 2021 – con il libro da me progettato e autoprodotto “Cent’anni di Rosetitudine”, scritto dal poeta, attore e regista rosetano Vincenzo Di Bonaventura. Il libro contiene capitoli che il grande Vincenzo rappresenterà sotto forma di monologo teatrale, nei luoghi in cui otterremo asilo.
In questo caso, chiedo al futuro Sindaco di realizzare qualcosa di istituzionale, rispetto alle iniziative che penso io, nel mio piccolo. E da solo mi pago. Perché il primo Secolo di pallacanestro cittadina è di tutti. E dovrebbe essere un orgoglio, partecipato, dell’intera città.

3.INTITOLAZIONE DELLA PISCINA COMUNALE A GIUSEPPE CELOMMI.
Il Consiglio Comunale uscente si è espresso, a seguito di raccolta firme. Dunque, è pratica avviata, ma sarà conclusa solo alla scopertura della targa.
Al futuro Sindaco chiedo perciò di perfezionare in tempi brevi e nel migliore dei modi l’intitolazione, affinché la memoria di Peppe sia onorata e il suo esempio di amore verso Roseto conosciuto e rispettato e – se possibile – imitato. Lo abbiamo fatto in deroga – ero Capo di Gabinetto del Sindaco – nel 2003, con il palasport intitolato a Remo Maggetti. Si può certamente fare con Peppe.

4.INTITOLAZIONE DI UN ANGOLO DI PIAZZA DELLA LIBERTÀ A PIO RAPAGNÀ.
Come ho già scritto su Roseto.com il 18 luglio 2018, dopo la morte del caro Pio Rapagnà, sarebbe bello se il Comune di Roseto degli Abruzzi creasse uno “Speakers’ Corner”, come quello celeberrimo di Hyde Park a Londra, intitolato alla sua memoria e al suo impegno all’interno della Piazza della Libertà, nel posto in cui il compianto lottatore per il bene di tutti teneva i suoi comizi.
Anche in questo caso, al futuro Sindaco chiedo di impegnarsi per questa intitolazione, affinché le lotte di una vita di Pio, così come il bene fatto da Peppe (uomini politicamente all’opposto, ma entrambi amanti della loro Roseto), siano conosciuti, onorati, rispettati e possibilmente imitati.

In bocca al lupo a tutti e cinque i candidati. E che vinca – come si dice in questi casi – il migliore.

ROSETO.com
Via Seneca
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