Coach Francesco ‘Ciccio’ Ponticiello.
[Cusano Photo]
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Intervista video al coach del Ruvo di Puglia, che ripercorre tre decenni di pallacanestro intersecata con la vita e le altre passioni. Imperdibile.
Roseto degli Abruzzi (TE)
Venerdì, 17 Settembre 2021 - Ore 12:30
Francesco Ponticiello, “Ciccio” per gli amici, 61 anni, sposato con Nella, è un allenatore di basket e cultore di tante altre cose importanti per un essere umano.
Così ho approfittato del suo passaggio per il Lido delle Rose – non lo vedevo di persona dal 2017 – per questa video intervista, che parte dalle “5 cose per le quali vale la pena vivere”, rifacendomi a un vecchio sondaggio del settimanale CUORE.
Poi si va avanti e – fra Caravaggio e i Velvet Underground – la chiacchierata con Ciccio approfondisce sia “la questione meridionale” (cestisticamente intesa), sia cos’era la B1, sia la sua esperienza come formatore del CNA sia le stagioni memorabili della sua carriera come quelle a Sant’Antimo, Reggio Calabria e Napoli.
Insomma: una intervista approfondita, grazie alla forma video, con la proverbiale e competente eloquenza di coach Ponticiello, che conclude con il suo “quintetto” (ma sono più di cinque, per sovrabbondanza di umanità nel settore lunghi) con dentro Bonora, Gentile, Nardone, Grappasonni, Del Cadia e il compianto Tourn che stoppò Malone alle Olimpiadi di Barcellona 1992, dove gli toccò pure di difendere su Barkley.
Grazie a Ciccio, per aver parlato con me, dopo aver conversato di Marvin Gaye con Brian Chase o di Praga e Malà Strana con Jiri Hubalek.
Luca Maggitti
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