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Venerdì, 19 Aprile 2024 - Ore 7:02 Fondatore e Direttore: Luca Maggitti.

Roseto Basket Story
UN SECOLO DI BASKET: GLI ANNI DI GABRI DI BONAVENTURA.
Serie C1 1995/1996. Coach Gabri Di Bonaventura, intervistato dopo la vittoria di Gara 3 contro Lugo che valse la promozione in Serie B.

Serie C1 1995/1996. Marco Verrigni, intervistato dopo la vittoria di Gara 3 contro Lugo che valse la promozione in Serie B.

Serie C1 1995/1996. Willy Battistoni, intervistato dopo la vittoria di Gara 3 contro Lugo che valse la promozione in Serie B.

Daniele Francani, curatore dei video di Roseto Basket Story, intervista l’allenatore che nel 1996 vinse la Serie C aprendo il decennio di gloria che portò il Roseto ai Playoff Scudetto e alla Uleb Cup. Puntata 2: le stagioni 1995/1996 e 1996/1997.

Roseto degli Abruzzi (TE)
Mercoledì, 19 Gennaio 2022 - Ore 14:00

Se, scavando nel primo secolo di storia cestistica rosetana, gli anni che vanno dal 1996 al 2006 sono universalmente riconosciuti come ‘il decennio della gloria’, il 1995 però è ugualmente importante perché, pensandoci oggi, le solidissime basi per quella decade indimenticabile furono gettate proprio nei mesi che lo scandirono.

Il Roseto Basket aveva conosciuto, all’alba dei ‘90, forse il suo periodo peggiore, culminato con la retrocessione in C1 nel campionato 1992/1993. Dopo aver scongiurato, nella stagione seguente e sul filo di lana, la seconda retrocessione consecutiva (che con molta probabilità avrebbe sancito la fine del basket a Roseto), Giovanni Giunco, sempre lui, provò un’altra volta a ridare slancio ed entusiasmo ad una piazza che da troppi anni viveva solo di ricordi.
 
Nel corso di un campionato sofferto (sempre in C1, 1994/1995), che aveva comunque regalato qualche bella soddisfazione ai ragazzi di Maurizio Cicconi, proprio dopo le dimissioni del coach, il presidentissimo decise di affidare le chiavi della squadra per il finale agonico ad un giovane allenatore giuliese, con buoni trascorsi da giocatore, anche nelle giovanili rosetane: Gabriele “Gabri” Di Bonaventura.

Parlare di Gabri e delle “sue” stagioni per me è estremamente difficile. O, meglio, dovrei fare uno sforzo immane per restare il più obiettivo possibile, vista l’amicizia decennale che ci lega… nata giusto in quegli anni che, per il sottoscritto, erano appunto quelli dell’adolescenza, con tutte le variabili impazzite del caso.

Entrambi amanti viscerali di musica & basket, quel filo annodato 26 anni fa è ancora oggi uno dei legami più importanti della mia vita, alimentato dalle imperdibili cene ‘Time Out’.

Ho provato a stuzzicare i ricordi di Gabri legati a quel periodo…

«Accettai l’incarico nel 1995 perché, assieme al presidente Giunco, avevamo l’idea di un progetto che volgeva lo sguardo soprattutto alla stagione successiva, che era quella nella quale dovevamo almeno provare a tornare in alto, centrando un posto nelle prime quattro. La stagione in corso fu comunque utilissima per cementare alcune dinamiche e, date le circostanze, per dare spazio ai giovani, tra i quali sicuramente Tavani era il prospetto più interessante».

Terminata dunque la stagione con una salvezza decisamente meno sofferta dell’anno precedente, nonostante qualche infortunio e qualche spiacevole situazione interna da dover gestire, presidente, coach e direttore sportivo (Romano Mari) si misero subito al lavoro per preparare al meglio il campionato 1995/1996. Il ruolo di vice fu affidato a Gaetano Fasciocco, all’epoca mio coach assieme a Saverio di Blasio nelle giovanili. Oltre ai confermati Verrigni, Maiolo, Fabri e Tavani, saranno della rosa il pivot ex Vasto Gianni Pacione, “che molti davano in caduta libera” (per dirla con Gabri) e, nel ruolo di play, uno sconosciuto (almeno dalle nostre parti) playmaker triestino, di nome Federico Franceschin, “persona categoria 5 stelle” (sempre Gabri). Tornarono inoltre a vestire la casacca biancazzurra anche ‘Willy’ Battistoni e Roberto Paliani (il primo, bandiera rosetana da anni in forza al Silvi, il secondo già protagonista dello sfortunato campionato ‘92/’93). Gli utilissimi giovani del vivaio Alessandro Serafini, Raffaele Pagnottella, Alfonso Di Marco e Simone Angelini completeranno il roster.

Qualche tempo fa, parlando del Roseto Basket 1987/1988, scrissi un pezzo intitolato: “Quanto è bello il primo amore”. Proseguendo la canzone, si scopre che “il secondo è più bello ancora” ma forse perché, crescendo, si acquisisce una consapevolezza diversa, maggiore. Ed è proprio così che è andata. Quella squadra, per quelli della mia generazione, ha rappresentato la spinta verso il futuro… verso quel futuro…

Per diversi motivi: la canotta era solo di 2 colori (quelli del cielo e del mare) ed un numero, le punte di diamante: un giocatore cresciuto cestisticamente ed umanamente “nei paraggi” capace di segnare valanghe di canestri, un “mulo” che regalava sorrisi in ogni angolo della città, un pivot dal cuore grande come il mondo capace di tirare anche discretamente da 3; ed un coach che, mai visto prima, per lo meno da me, riusciva ad essere equidistante tra parquet e tribuna, gestendo al meglio quelle dinamiche che a Roseto hanno sempre avuto un certo peso… quell’unione ritrovata col pubblico, il risentirsi in piena sintonia con squadra e società per tornare dove dovevamo essere.

Ho chiesto a Gabri quale, secondo lui, è stato il momento di svolta, la chiave del campionato, il momento più difficile, qualche aneddoto…

«Una vera svolta, nella stagione sportiva, non c’è stata… nel senso, dal punto di vista dei risultati, siamo partiti subito a razzo (14 vinte su 15!), abbiamo poi gestito il vantaggio nel girone di ritorno e curato l’aspetto atletico nel finale di campionato, a primo posto oramai acquisito, consci che tale lavoro  sarebbe tornato utilissimo per i playoff. Per cui, se devo pensarci oggi, il vero ‘turning point’ è stato proprio quando Giovanni Giunco, puntando sul sottoscritto e lasciandogli carta bianca anche nella scelta dei giocatori, ha fermamente creduto nelle sue idee, magari correndo il rischio di trovarsi chiuse alcune porte che, per la realtà che viveva Roseto in quegli anni, non era un aspetto secondario».

Difficile realizzare un quadro con poche pennellate per la stagione 1995/1996… nel senso: “avevamo tutto da perdere, dopo aver letteralmente dominato la stagione regolare”, col bomber made in Roseto, Marco Verrigni, a chiudere ad oltre 27 di media, la coppia di lunghi Paliani-Pacione a giganteggiare sotto le plance e il giovane Tavani a confermare quanto di buono aveva fatto intravedere (arriverà per lui la convocazione per l’All-Star Game di categoria); qualche battuta d’arresto sul finale fece temere il peggio per i playoff all’orizzonte e qualcuno già pensava che quello scricchiolio preannunciasse il terremoto. E invece…

Dopo aver piegato in 3 soffertissime gare la resistenza del Fossombrone di coach D’Urbano, la pennellata d’autore la lascia proprio lui, coach Gabri, in gara 3 contro Lugo di coach Garelli (celeberrima la sua dichiarazione a bella conclusa: “Vorrei rigiocarla in qualsiasi altro campo d’Italia”), decisiva per la promozione; ordinando a 8 minuti dal termine una zona match-up, stroncò definitivamente le velleità di Cuccoli & C.

Noi tifosi eravamo finalmente tornati a fare un’invasione di campo non per celebrare una salvezza (tipo come contro Castel San Pietro due anni prima), ma una promozione. Eravamo tornati dove dovevamo stare. Il Basket era ‘tornato a casa’.

Ma... c’è sempre un ma. Tale promozione e conseguente visibilio generò un entusiasmo incontrollato, “inversamente proporzionale al budget che la società, fino all’anno prima in Commissariamento, aveva a disposizione” che, inevitabilmente, finì col minare la stagione successiva. Nel senso. Roseto era neopromossa… la società riuscì comunque ad allestire un organico di tutto rispetto (confermati dell’anno precedente Verrigni, Franceschin, Battistoni e Paliani), portando a Roseto un’ala fuori categoria per la B2 (Pedrazzini), un ottimo play (Nicola Barbiero, fratello del più famoso Loris) e due lunghi saliti da Brindisi in crisi economica (Zizza e Loriga), che regalò diverse ottime prestazioni nel corso della stagione regolare (Roseto finì seconda alle spalle del rullo compressore Latina, poi promossa in B1, ma davanti a squadroni come L’Aquila e Montegranaro).
 
La voglia ed il desiderio di raggiungere quanto prima le cugine Campli e Teramo in B d’Eccellenza, fecero dimenticare che c’erano squadre molto più attrezzate di Roseto per questo salto di categoria. Barcellona e Cosenza ad esempio, che il Roseto affrontò in poule promozione, erano compagini costruite per saltare il fosso al primo tentativo (come poi andò a finire), mentre la nostra Tecnoarredo aveva bisogno di tempo per puntare, in maniera decisa, alla promozione. Ma andò diversamente…

Nonostante un poco comprensibile velo di delusione per l’esito della stagione, il prestigioso (per come si era partiti in estate) piazzamento dietro alle schiacciasassi Barcellona e Cosenza, fu comunque determinante per acquisire il diritto di ripescaggio proprio in B1.

Si chiuse così, nell’estate del 1997 l’esperienza di coach Di Bonaventura sulla panchina rosetana.

«Un’esperienza assolutamente positiva e formativa, ricca di soddisfazioni. In poco più di 2 anni, la squadra e la società, partendo dai bassifondi di una C1, erano ai vertici della serie B2. Oltre allo zoccolo duro, riuscimmo a riportare al palazzetto una media di 2.000 spettatori, toccando punte clamorose in finale col Lugo e nella poule promozione contro Barcellona e Cosenza, dove i tifosi misero in scena delle coreografie degne della Serie A».

Caro Gabri, forse la Roseto cestistica ha compreso dopo quello che hai lasciato e quanto sia stato importante per aver dato inizio a quel decennio stellato. Quando arrivasti, non eravamo assolutamente quella piazza ambita da giocatori e addetti ai lavori. In quei due anni, con la serietà e la competenza che da sempre ti contraddistinguono, sei riuscito a ridare quel prestigio che mancava da troppo tempo e che avrebbe attirato l’attenzione di un uomo che scenderà a Roseto per scrivere indimenticabili pagine di basket: Michele Martinelli.

Ma questa è un’altra storia…

Roseto Basket Story
VIDEO


Serie C1 1995/1996

GIULIANOVA-ROSETO
13^ vittoria consecutiva, a Campli, con Verrigni e Paliani sugli scudi.

https://www.youtube.com/watch?v=XkD_IyXXuNw&t

Serie C1 1995/1996
ROSETO-LUGO
Gara 1 della Finale Playoff che porterà alla promozione in B2.

https://www.youtube.com/watch?v=twMrfHAiLlE

Serie C1 1995/1996
LUGO-ROSETO
La gara 2 di finale playoff persa, che portò alla bella a Roseto.

https://www.youtube.com/watch?v=HY9nk-_Xt7c&t=34s

Serie C1 1995/1996
ROSETO-LUGO
Gara 3, la finale della promozione in B2.

https://www.youtube.com/watch?v=e2d_ncFVUSs


ROSETO.com > Archivio > 14.01.2022
Roseto Basket Story
UN SECOLO DI BASKET: GLI ANNI DI COACH SORGENTONE.
Daniele Francani, curatore dei video di Roseto Basket Story, intervista l’allenatore rosetano, cominciando una lunga chiacchierata. Puntata 1: la stagione 1987/1988 con la vittoria della Serie B2.
http://www.roseto.com/scheda_news.php?id=19593


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Roseto Basket Story
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https://www.roseto.com/news.php?id_categoria=73&tipo=basket

Daniele Francani
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