[Ricerca Avanzata]
Giovedì, 28 Marzo 2024 - Ore 21:31 Fondatore e Direttore: Luca Maggitti.

Il Critico Condotto
IL DIARIO DIURNO DEL ‘LIBERALE POP’ ENRICO VANZINA
La copertina del libro ‘Diario diurno’ di Enrico Vanzina.

Enrico Vanzina.

Simone Gambacorta recensisce il libro del cineasta figlio di Steno e fratello di Carlo.

Roseto degli Abruzzi (TE)
Venerdì, 20 Maggio 2022 - Ore 17:30

Ho sempre letto i diari di Enrico Vanzina, a cominciare da “Colazione da Bulgari”, che mi arrivò sotto gli occhi in una libreria assortita anche di “fuori catalogo”. Mi sono sempre chiesto che cosa, di quei diari, sapesse mettermi a mio agio. La risposta è l’intrattenimento.

C’è chi lo chiede a un giallo, chi a un diario. Ora è chiaro: ci sono i diari di Papini, Croce, Prezzolini, Morselli e Delfini, dell’abate Mugnier e dei de Goncourt. Le altitudini sono numerose e diverse, talvolta incomparabili.

Quelli di Vanzina si collocano in un ambito che per comodità chiamo di intrattenimento, come può intrattenerti qualcuno che sappia offrirti una leggera aneddotica del quotidiano. Nel suo caso questa aneddotica è resa interessante dal suo lavoro di sceneggiatore e di regista e dal suo ambiente di provenienza, una «famiglia che fa il cinema da sempre» con al centro la figura del padre Steno, «il regista dei più famosi film di Totò».

Del suo medium Vanzina è voracemente e forsennatamente innamorato e non manca di ricordarlo («Appartiene a una specie che io considero protetta: quella dei prodotti che generano sogni attraverso la socialità»).

Per HarperCollins è da poco uscito il suo  “Diario diurno”, che va dal 2011 al 2021 e nel quale i muri portanti sono tre: il valore umano delle relazioni (amicali, familiari, professionali); il gusto dell’incontro (per esempio Montefoschi, Vitali, Abbate); la perdita (dalla morte dell’amatissimo fratello Carlo a quella di amici).

Vengono anche fuori sapidi ritrattini (Gervaso, Villaggio, Risi, Sordi, Proietti) e disintossicanti stoccate al politicamente corretto. C’è pure, e non senza uno snobismo al quale plaudo moltissimo, una per niente dissimulata resistenza all’intellettualismo e alle annesse e connesse pose e ostentazioni.

Vanzina, «liberale pop», si dedica a un esercizio di scrittura che non vuol essere altro se non un modo di registrare quel che succede in una vita mentre gli anni passano («Forse è proprio vero che un diario parla di solitudine»).

Il titolo, “Diario diurno”, è molto autoironico per il suo deliberato capovolgersi nell’opposto del “Diario notturno” di Flaiano, modello inarrivabile cui guardare con la devozione dovuta a chi ha avuto la capacità di pensare in un modo che senza di lui non sarebbe stato possibile: «Rileggo, con sommo piacere, “La solitudine del satiro” di Ennio Flaiano. È un diario che parte dal 1952 e abbraccia la vita della nostra città fino agli anni Sessanta. Contiene riflessioni, pensieri, sarcasmo, elucubrazioni colte di tale spessore letterario da mettere i brividi a chi, come me, pensa scioccamente di poter seguire in qualche modo le orme di quel genere di letteratura. Mai nessuno come Flaiano ha capito Roma, e ha saputo raccontarla, con così tanto acume».

Da Roma all’Italia, tutto scorre nel piano sequenza su un paese e sulla città che ne è capitale e specchio: un mondo che Vanzina ha messo in commedia nei tanti film che ha scritto.

ROSETO.com
Il Critico Condotto [Simone Gambacorta]
TUTTI GLI ARTICOLI
https://www.roseto.com/news.php?id_categoria=58&tipo=rosetano

Simone Gambacorta
Stampa    Segnala la news

Condividi su:




Focus on Roseto.com
Roseto.com - Il basket e la cultura dei campanili senza frontiere. - Registrazione al Tribunale di Teramo N. 540 Reg. Stampa del 19.08.2005.
Direttore responsabile: Luca Maggitti   Editore: Luca Maggitti   Partita IVA 01006370678
© 2004-2024 Roseto.com | Privacy | Disclaimer Powered by PlaySoft