Da qualche ora, Adrian Griffin è il nuovo coach della squadra NBA dei Milwaukee Bucks, dove gioca la superstar Giannis Antetokounmpo.
Griffin, classe 1974, giocò poche ma memorabili partite nel Roseto di Serie A2 1998/1999 allenato da Phil Melillo, prima di tornarsene in America da giocatore prima CBA e poi NBA.
Finita la carriera agonistica, dal 2009/2010 ha iniziato quella di vice allenatore, proprio con i Milwaukee Bucks dove è restato per una stagione. Poi ai Chicago Bulls dal 2010 al 2015, quindi una con gli Orlando Magic e due con gli Oklahoma Thunder, prima dell’approdo a Toronto, dove con i Raptors di coach Nick Nurse ha vinto il titolo NBA, da vice, nel campionato 2018/2019.
Adesso, dal Canada, il ritorno negli Stati Uniti, nel Wisconsin, finalmente da capo allenatore.
Auguriamo in bocca al lupo all’ex Roseto Basket, pubblicando la pagina a lui dedicata sul libro del 2014 “il CUORE del ROSETO”, scritto da Luca Maggitti.

Chissà cosa piacque di più di Roseto degli Abruzzi ad Adrian Griffin. Quale fu la cosa che colpì maggiormente l’ala statunitense classe 1974, che nel Campionato di Serie A2 1998/1999 giocò uno scorcio con la maglia della Cordivari Roseto. Griffin giunse da Verona – che all’epoca aveva una squadra in Serie A1 – dove non era stato tesserato. Fu uno dei tanti colpi di Michele Martinelli, che portò il giovane uscito dal college a Roseto, facendo capire che non sarebbe stato possibile trattenerlo fino al termine della stagione. Infatti Griffin restò soltanto 8 gare agli ordini di coach Phil Melillo, partendo sempre in quintetto e giocando 28,3 minuti di media, nel corso dei quali produsse 12,9 punti, 6 rimbalzi e 16,5 di valutazione, giocando con una facilità che a volte faceva pensare che il colored stesse giocando con la “ridotta”. Quel Roseto, matricola del campionato che aveva Martinho o Busca in regia, Pieri e Griffin esterni, Dell’Agnello e Johnson sotto i tabelloni, fu la sorpresa di inizio torneo. Innanzitutto, esordio vincente in trasferta a Montecatini, contro la squadra che avrebbe poi vinto il campionato e che perse due volte solo contro il Roseto. Nelle 8 gare con Griffin, 6 vittorie per la Cordivari. L’ultima gara il colored di Wichita, Connecticut, la giocò a Fabriano: vittoria esterna con 14 punti e 6 rimbalzi in 20 minuti. E, come ricorda Martinelli: “Due schiacciate, di cui una feroce in faccia al fisicatissimo lungo avversario, Anthony Pelle”. Quali furono gli argomenti per convincere Griffin a firmare per il Roseto? Martinelli, che lo ingaggiò, disse: «3.000 dollari a partita. Adrian non aveva fatto la squadra a Verona e non voleva giocare in A2, ma i soldi e il lockout NBA gli fecero cambiare idea». Dopo Roseto, Griffin tornò nel natio Connecticut, giocando in CBA con i Pride e risultando il miglior giocatore sia del campionato sia delle finali. La sua classe gli aprì le porte della NBA, dove ha giocato 9 stagioni fra Boston (1999/2001), Dallas (2001-03, 2005-06), Chicago (2004-05, 2006/2008), Seattle (2007-08). Terminata la carriera di giocatore, Griffin ha intrapreso quella di allenatore e – dopo 2 stagioni da vice a Milwaukee – è diventato Assistant Coach dei Chicago Bulls. Sposato con Aubrey e padre di Vanessa, Aubrey, Alan e Adrian Jr, Griffin scrisse anni fa una e-mail alla società del Roseto Sharks, manifestando l’intenzione di tornare in città per far visitare il Lido delle Rose a sua moglie e ai figli.
 
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