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Roseto Basket Story
PHIL MELILLO: COMPRO UN’EDICOLA, MA NON SMETTO DI ALLENARE.
DOPPIO LAVORO
Anno 2011. Phil Melillo con la palla a spicchi nella sua edicola.
[Mimmo Cusano]


SERGENTE DI FERRO
Campionato di Serie A 2000/2001. Coach Phil Melillo alla guida del Roseto Basket.
[Ciamillo&Castoria]


UOMO DA PRIMA PAGINA
Phil Melillo nella sua edicola.
[Mimmo Cusano]


Il coach della promozione in Serie A1, ormai cittadino rosetano, rileva un’edicola al centro di Roseto, ma non molla il lavoro che lo ha portato nel Lido delle Rose.

Roseto degli Abruzzi (TE)
Sabato, 26 Marzo 2011 - Ore 19:45

Nelle scorse settimane, prima coach Alesando Ramagli poi coach Stefano Pillastrini mi hanno chiesto del loro collega Phil Melillo. Entrambe le volte stavamo facendoci la pizza post TIME OUT. Più informato di me sulle ultime dell’allenatore di Newark era Alfonso Borghese – uno dei dioscuri dell’Hercules – che sentenziò: “Phil fra un po’ compra l’edicola di Giovani Garzarella”.
 
Siccome Alfonso non spara cavolate, lo guardai interdetto. Possibile che Phil si metta a vendere giornali? Gli amici del basket mi guardarono più sorpresi di me. Iniziò un cordiale scambio di vedute a margine della bruschetta, nel corso del quale tutti ritennero una perdita per la pallacanestro l’eventuale addio alla panchina di coach Phil melillo, in favore della sedia dell’edicolante.
 
No perché – con tutto il rispetto per l’impegnativo mestiere dell’edicolante – qui parliamo di Phil Melillo, statunitense di Newark, allenatore del Roseto Basket promosso in Serie A1, voluto nel Lido delle Rose nell’estate 1998 da Michele Martinelli e rivoluto nel 2002 da Enzo Amadio. L’allenatore che ha firmato gli anni più importanti della storia della pallacanestro rosetana.
 
Passano le settimane e Alfonso – sempre a margine della buona pizza dell’Hercules – mi dice che è fatta. Phil ha firmato. E stavolta non si tratta di un contratto di ingaggio, bensì di un contratto di compravendita. Melillo – cittadino di Roseto degli Abruzzi ormai dal 1998 – dopo aver comprato casa e deciso di restare in città insieme alla moglie Mavi e alla figlia Martina, ha avviato un’attività commerciale rilevando una grande edicola al centro di Roseto, il cui precedente proprietario – Giovanni Garzarella – è, ca va sans dire, un tifosissimo del Roseto Basket.
 
E allora – due giorni fa – ci passo apposta davanti a quell’edicola, visto che non ci sto di strada e i giornali li prendo a Piazza Ungheria. Ci passo apposta, parcheggio e mi avvicino curioso, come se andassi ad uno dei tantissimi allenamenti diretti da Phil al palazzetto, quando ogni giorno – o quasi – Michele Martinelli faceva arrivare un nuovo giocatore, dando così sale e pepe alla stagione rosetana.
 
Mi trovo l’edicola di fronte e nessuno dentro il gabbiotto. Poi guardo a sinistra, e il fisico in formissima di Phil è inconfondibile. Sbotto: “Phil, ma allora è vero!”.
 
Melillo mi guarda e abbozza quel suo quarto di sorriso tipico (avrà sorriso… a mezza bocca… solo per la promozione del Roseto) che concede di rado e mi risponde che sì, è vero, mostrando sorpresa per l’interesse che la notizia ha suscitato in città, visto che già un altro giornalista – Federico Centola – è passato a fargli una foto.
 
Alfonso Borghese aveva ragione e io sono preoccupato ed allarmato. Phil è ancora troppo giovane per mollare il mestiere di allenatore e mettersi a vendere giornali. Così gli chiedo perché abbia smesso di allenare.
 
Phil non cambia espressione del viso, ma mi corregge: “No Luca, non ho smesso di allenare. Ho comprato l’edicola, ho fatto un investimento per la mia famiglia e per il futuro, ma non smetto di allenare”.
 
Tanto più che una squadra di A Dilettanti lo ha chiamato proprio qualche settimana fa, ma il Nostro ha cortesemente declinato l’invito, perché – per rientrare – aspetta una chiamata da inizio stagione e un progetto capace di esaltare un coach maturo ed esperto, che perciò ne ha viste e vissute tante.
 
La precisazione di Phil mi riporta il sorriso. Il coach del giro di campo a dare il “5” ai rosetani dopo ogni vittoria al palasport non molla. Bene. Sarà egoismo e paura degli anni che passano anche per me, oltre all’affetto e alla stima per Phil? Può essere…
 
Abbraccio Phil, gli annuncio la visita di Mimmo “The Duke” Cusano per le foto e lo invito a TIME OUT per una serata a parlare di basket. Phil scuote impercettibilmente la testa e mi chiede un mesetto di tempo, prima di venire in studio, perché deve memorizzare i nomi delle riviste e imparare la gestione dell’edicola. Cose ben più difficoltose di allenare Mario Boni e compagnia bella!
 
E va bene, aspetterò un mesetto per riaverlo in TV a parlare di basket (sempre che alla fine venga).
 
Per il momento, mi rasserena il fatto che Phil sia ancora un coach con la voglia di allenare e che la pensione – per tutti noi che abbiamo vissuto quegli anni formidabili e indimenticabili – è rimandata.
 
E alla fine mi fa persino piacere che abbia rilevato l’edicola vicino al “John & Jazz”, bar del suo amicone Johnny Fossemò.
 
In bocca al lupo a coach Phil Melillo per la sua nuova avventura, dunque. Non è da tutti – indifferentemente – poter finire sui giornali e poterli vendere!
 
E chissà che qualcuno, la mattina, non gli chieda: “Coach, il quotidiano e un autografo, grazie…”.
 
Luca Maggitti
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