Questa è una storia di fabbrica e musica.
Dante Francani è un rosetano classe 1974. È sposato con Erenia e padre di Ludovica, bimba di 9 anni. Dal 1999 – anche se dal 2001 al 2004 ha provato a fare altro – lavora come operaio alla Cordivari, importante azienda metalmeccanica della vicina Morro D’Oro.
Dante ha anche una passione: la musica. Allievo del maestro Manfredo Di Crescenzo, ha persino conseguito il diploma di teoria e solfeggio.
Un paio di anni fa, a mensa – durante una pausa pranzo del lavoro in fabbrica – gli passa una canzone per la testa. È bravo a imprimerla bene in mente e così nasce “Tuta blu... o la ballata dell’operaio”. L’operaio che diventa cantautore.
Dante la registra e propone nel mare magno di YouTube. La canzone – forse sarebbe meglio chiamarla “manifesto” – è apprezzata e subito i mass media iniziano a parlarne, mentre le prime radio lo invitano a cantarla.
Molti complimenti, un premio vinto dalle nostre parti e l’onore, lo scorso anno, di aprire il concerto a Teramo di Max Gazzè. Poi però c’è sempre la fabbrica, per pagare le bollette e sostenere la famiglia.
A ottobre scorso, la moglie Erenia gli fa un inaspettato regalo di compleanno: la partecipazione a “Musicultura”, prestigioso festival musicale nazionale giunto alla sua 25^ edizione. Dante è sorpreso, pensa sia uno spreco di soldi, perché l’iscrizione costa 80 euro e perché ci sono oltre 1.200 aspiranti. Invece ha ragione Erenia – ah, le donne! – perché l’operaio/cantautore scala i vari gradi del concorso, arrivando nel lotto dei 16 dai quali usciranno gli 8 vincitori, esibendosi con il sassofonista e il fisarmonicista rosetani Fabrizio Mandolini e Daniele Falasca e con il batterista teramano Glauco Di Sabatino.
2 posti in finalissima li decreta “il popolo di facebook” e Dante Francani non è fra quelli, visto che il testo della sua canzone non è di quei motivetti orecchiabili che diventano presto “virali”, essendo una riflessione sofferta sul mondo degli operai.
La profondità delle parole del rosetano fanno però breccia fra i componenti del “Comitato Artistico di Garanzia”, che deve nominare gli altri 6. Fra i componenti, artisti e letterati come Baglioni, Bennato, Carboni, Consoli, Cristicchi, Faletti, Giorgia, Maraini, Paoli, Rossi, Ruggeri, Serra, Vecchioni, Veronesi, Venditti.
Dante viene scelto e insieme agli altri 7 finalisti va a Roma, per un concerto a Rai Radio 1. È già molto, ma non è ancora abbastanza, perché arriva la finalissima a 8 e Dante sale sul palco dello splendido Sferisterio di Macerata, nella semifinale di venerdì 20 giugno, solo e con un enorme pianoforte a coda dal quale spremere ogni goccia di passione. Vince ancora e si qualifica per la finale a 4 di domenica 22 giugno.
Dante ci riprova, introdotto da Fabrizio Frizzi. Canta ancora, facendosi forza fra pensieri, emozioni e lacrime e vince il primo premio assoluto: un assegno di 20.000 euro. La lunga marcia del cantautore con la tuta blu è arrivata alla fine: la 25^ edizione di Musicultura è vinta dal Cipputi rosetano, che canta la dura vita della fabbrica.
Dopo la vittoria, il cuore operaio non si smentisce: Dante dedica l’alloro agli operai della Rolli di Roseto, insieme ai quali aveva fatto corteo la domenica precedente. Poi la famiglia: la canzone scritta per la mamma Rosanna, che non c’è più, e il fresco dolore per la perdita del suocero Luigi, con la speranza che, altrove, stiano brindando insieme alla sua vittoria.
Non manca un sassolino dalla scarpa, tolto pensando a chi lo accusava di perdere tempo a scrivere canzonette, così come non manca un interrogativo rivolto alla razza padrona: «Il Made in Italy è, da sempre, il traino del nostro paese. Allora vorrei chiedere ai politici che fanno le leggi e ci governano: come è possibile massacrare gli operai, condannandoli a stipendi sempre più magri rispetto ad una vita dignitosa e nulla più, se sono poi gli operai stessi i veri delegati a fare la qualità?».
Dopo la vittoria, il desiderio di Dante è incidere il suo primo disco, avendo altre canzoni nel cassetto. Intanto, domenica 6 luglio – su Rai Radio 1 – sarà possibile ascoltarlo nello speciale dedicato a Musicultura, in onda dalle 19.30 alle 21, mentre sabato 19 luglio terrà il suo primo concerto a Roseto, al Lido Mediterraneo.
“Tuta blu”, per la potenza del suo testo, meriterebbe una giornata di studio, oppure gli “Stati Generali del Lavoro”. Una canzone per aprire un dialogo – vero – fra imprese, sindacati e forze politiche, magari da organizzare a Roseto, invitando Matteo Renzi, Susanna Camusso, Luciano D’Alfonso e compagnia governante. È un suggerimento? Sì, lo è.
Articolo pubblicato su EIDOS News in data 5 luglio 2014.
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