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Musica
DANTE FRANCANI, LA SUA TUTA BLU E IL DISCO ACCAREZZATO PER LA PRIMA VOLTA.
Roseto degli Abruzzi, via Seneca 5, lunedì 27 luglio 2015. Dante Francani, in tuta poco dopo essere uscito dal turno in fabbrica, apre il primo pacco contenente il suo primo disco e per la prima volta ha tra le mani la sua creatura.

Roseto degli Abruzzi, via Seneca 5, lunedì 27 luglio 2015. Dante Francani, in tuta poco dopo essere uscito dal turno in fabbrica, apre il primo pacco contenente il suo primo disco e per la prima volta ha tra le mani la sua creatura.

Roseto degli Abruzzi, via Seneca 5, lunedì 27 luglio 2015. Dante Francani, in tuta poco dopo essere uscito dal turno in fabbrica, apre il primo pacco contenente il suo primo disco e per la prima volta ha tra le mani la sua creatura.

Il racconto di un’emozione. Poi, per conoscere meglio il cantautore/operaio rosetano, in calce a questo pezzo, 8 articoli e 2 video.

Roseto degli Abruzzi (TE)
Lunedì, 27 Luglio 2015 - Ore 23:00

Primo pomeriggio di oggi, lunedì 27 luglio 2015.

Squilla il telefono, anzi vibra. Sono nel periodo
di ferie condite di misantropia e rispondo solo alle chiamate di lavoro (non c’è una logica, lo so, ma forse la vita ne ha una?). Però mi sta telefonando Dante Francani, che ieri ha vinto il Premio “Lunezia”. Come faccio a non rispondere? E allora il polpastrello dell’indice passa e alza la sbarra.
 
«Dante, ciao, complimenti».
«Luca, ciao, grazie. Sei a casa?».
«Sì, sto scrivendo articoli».
«Senti, io sto tornando dalla sede del corriere espresso, dove mi hanno appena consegnato il disco. Sto di strada, passo e ti lascio la prima copia. Non ho ancora aperto il pacco...».
«Grandissimo! Beh, allora dobbiamo festeggiare. Ti posso offrire un brindisi al Cabana?».
«Un’altra volta, Lù. Sono uscito dal turno in fabbrica, sto in tuta e sento un caldo pazzesco. Passo, ti lascio il disco e me ne vado».
 
Passano un paio di minuti. Dante arriva, parcheggia la sua utilitaria e scende. È in tuta e penso che se fosse uno di quei cantanti fighissimi alla Tiziano Ferro (Dante lavora nel settore metallurgico, ma non è Ferro) il suo ufficio stampa, per spingere sul concetto di cantutore/operaio, gli avrebbe proposto magari di presentare il disco dentro la fabbrica, vestito da operaio.
 
Invece lui è davvero appena uscito dalla fabbrica. E penso farà tardi a pranzo, perché si è andato a prendere i suoi dischi, contenuti in dei pacchi, uno dei quali tira fuori dal portellone della macchina, avvicinandosi poi a casa mia.
 
Ci abbracciamo e, mentre gli do il bacio riservato al vincitore, sento quel profumo (sì, profumo) di ferro e fatica che mi ha accompagnato dal 1993 al 2001, quando anche io, seppur in ufficio, ho lavorato alla Cordivari.
 
Prima che io possa dargli il taglierino, Dante ha già fatto saltare il nastro adesivo del pacco armeggiando con una chiave. Lo apre e guarda sorpreso il suo disco. È la prima volta che tiene in mano la sua creatura e io – che sono onorato e orgoglioso che sia passato da me per condividere un gesto così profondo – prenoto una lacrima per quando uscirà, pensando a come sarebbe bello se sua madre, la dolce e compianta Rosanna, fosse qui con noi a godersi la scena.
 
Dante guarda con rispetto il suo disco, il frutto della fatica sua e di tanti bravi musicisti compagni di viaggio. Gli faccio i complimenti per l’essenziale eleganza del disco e lui mi dice che il progetto grafico è di Franco Fusilli: una garanzia.
 
Apre la prima confezione. Dentro, oltre al disco, c’è un booklet con Dante che viene incontro, camminando sulla battigia del suo mare. Davvero sobrio ed elegante il lavoro che si presenta prima di essere ascoltato.
 
Leggo i titoli.
 
Ode al cantautorato.
Annarosa.
Pindaro.
Canzone dell’uomo di mare.
Beata.
Ode all’anarchia.
Barabba.
Tuta blu.
Tonino e il Montepulciano.
Rosaria.
Terra amer.
Omaggio.
L’alieno.
 
Dopo i 13 brani, mi leggo quel che c’è da sapere sul disco.
 
Intanto, che oltre a Dante Francani è prodotto da altri due rosetani: Vincenzo Irelli (autore del missaggio) e Fabrizio Mandolini (che ha curato l’editing).
 
Anche tra i musicisti trovo tanti stimati professionisti e amici.
 
Oltre a Dante, che ha scritto le canzoni, cantandole e suonando il piano, ci sono Glauco Di Sabatino alla batteria e percussioni, Gigi D’Amico alle percussioni, Daniele Mencarelli al contrabbasso e basso elettrico, Daniele Falasca alla fisarmonica, Mauro De Federicis alle chitarre, Fabrizio Mandolini al sax soprano, Maddalena Pippa e Nicola Aloisi ai violini.
 
Dietro al booklet, i ringraziamenti. A Musicultura, alla moglie Erenia, al maestro Manfredo Di Crescenzo, al padre e alla madre, alla figlia Ludovica, ai musicisti e agli amici.
 
Non mi resta che ascoltarlo, arrangiato e “pulito”, e l’emozione che provo è doppia.
 
Già, perché la scorsa estate, dopo il trionfo a Musicultura, una sera uscii con Dante a festeggiare la sua vittoria ad arrosticini e brindisi, in un luogo dell’interno talmente sperduto da ricordane solo la grande quercia vicino alla bella chiesa, con il panorama mozzafiato e la pace della sera. Come si chiamava il posto? Direi, a occhio e croce, “adesso non importa”.
 
Durante il tragitto da Roseto, abbastanza lungo (per me, poi...), Dante mi fece ascoltare le sue canzoni. Una quindicina di brani, voce e pianoforte. Andata e ritorno. E furono emozioni. Chiesi quel CD superartigianale per risentirmelo il giorno dopo, con calma a casa. Dante me lo regalò.
 
Il giorno seguente, dopo averlo riascoltato con calma, gli scrissi che quasi tutte le canzoni mi avevano emozionato come il primo ascolto di “Tuta blu”, per l’originalità dei testi. Essendo solo piano e voce, altro non gli potevo dire. Ma quei testi e quella volontà di incamminarsi, con le scarpe antinfortunistiche e la tuta addosso, in strade poco battute rappresentavano il suo marchio (di fabbrica, appunto). La sua cifra stilistica direbbero quelli che ne capiscono.
 
Insomma: Dante Francani non somiglia ad altri che a Dante Francani. E in questi tempi di emozioni fotocopiate, direi che è una bella cosa. Che piaccia o meno.
 
Evviva Dante e il suo disco, dunque. Che è in vendita (il disco, non Dante) a 10 euro. Come fare ad averlo? Se non potete aspettare il 13 agosto 2015, quando suonerà a Villa Paris e presumo lo venderà (e direi che è giusto non aspettare), contattate Dante.
 
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VIDEO
Dante Francani
 
TUTA BLU... O LA BALLATA DELL’OPERAIO
Canzone vincitrice di Musicultura 2014.
 
PINDARO
Canzone vincitrice della Sezione “Autori di testo” del Premio Lunezia 2015.
 
Luca Maggitti
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