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Montepagano Jazz Festival – 9^ Edizione 2023
L’ETHNIC PROJECT DI DANILO PAOLONICOLA E FLAVIO BOLTRO: MUSICA CONTRO IL KITSCH!
Danilo Di Paolonicola al 9° Montepagano Jazz Festival 2023.
[Cristian Palmieri]


Flavio Boltro al 9° Montepagano Jazz Festival 2023.
[Cristian Palmieri]


L’Ethnic Project di Danilo Di Paolonicola e Flavio Boltro al 9° Montepagano Jazz Festival 2023.
[Silviano Scardecchia]


Riflessioni, fra Umberto Eco e Blade Runner, dopo il secondo appuntamento della kermesse musicale paganese: uno splendido concerto di due formidabili musicisti.

Roseto degli Abruzzi (TE)
Giovedì, 27 Luglio 2023 - Ore 12:45

Umberto Eco – senza scomodare l’eccezione della Gioconda L.H.O.O.Q. del dadaista Marcel Duchamp – denunciava il kitsch come la menzogna nell’arte.

Musicalmente parlando, la riflessione torna buona soprattutto d’estate – quando orde di musicisti si impossessano dei luoghi pubblici e, sfruttando la calura, sciorinano il proprio talento. Che a volte c’è, ma a volte manca. E son dolori. Di orecchio.

Oltre alla mancanza di talento, c’è il problema del kitsch e cioè del cattivo gusto. Primariamente quando si parla di imitazione e riproposizione trita e ritrita di cose fatte da altri, provando maldestramente ad allargare l’orizzonte quando il talento di base non permette di varcare le Colonne d’Ercole della mera riproposizione manieristica. E così è difficile che una cover possa emozionare.

Esattamente 20 anni fa, intervistandolo a Roseto degli Abruzzi in occasione del festival jazz “Jazz Wine”, mi disse una cosa simile Battista Lena, che suonò insieme a Enzo Pietropaoli e Marcello Di Leonardo, con Maurizio Giammarco ospite d’onore. Lena mi disse che ripetere cose all’infinito solo per fare serata è “folklore”. Che di per sé pure è importante, ma viene impoverito se fatto senza ricerca. A amore, fate voi.

Mi spiego con un esempio. A me emozionava fino alle lacrime seguire un concerto del maestro costruttore e suonatore di organetto diatonico Pietro Tavani, di Casoli di Atri. Perché lui saltarelle, mazurke e via suonando le aveva interpretate nei momenti in cui erano nate – e cioè intorno all’aia – e le reinterpretava con quel passato negli occhi e nel cuore, che trasmetteva l’impulso alle dita.

Viceversa, avverto spesso un senso di kitsch, quando a suonare l’organetto diatonico è gente che non sa nulla di quel mondo eppure lo imita.

Bene, contro il logorio della vita moderna, contro la menzogna nell’arte, contro il cattivo gusto del kitsch, c’è l’Ethnic Project di Danilo Di Paolo Nicola (fisarmonica, organetto, organetto diatonico) e Flavio Boltro (tromba). Evviva!

Danilo da Teramo e Flavio da Torino – un blend perfetto fra Montepulciano d’Abruzzo e Barolo – lunedì sera hanno dato vita a una serata originalissima (dunque non kitsch e anzi utilizzabile per combattere il virus del kitsch, che attanaglia i nostri tempi), nel corso del secondo appuntamento della 9^ edizione del Montepagano Jazz Festival.

Una serata perfetta, sulle scale della Chiesa e nella piazzetta, dopo Fred Wesley e i suoi New JB’S. Un altro che non è kitsch, visto che proponeva cose da lui vissute ai tempi di James Brown!

Danilo e Flavio hanno incantato la platea con il loro viaggio sul fiume del jazz, pagaiando insieme e concedendosi qualche momento di riposo mentre il compagno produceva il massimo sforzo dell’assolo.

Interpretare “Lover Man” di Charlie Parker con fisarmonica e tromba non è kitsch. È mettere i baffi alla Gioconda!

Danilo – faccia essenziale, a metà fra il Rutger Hauer di Blade Runner e l’Antonio Aiazzi tastierista dei Litfiba negli Anni 80 – è una sorta di monaco guerriero che suona la sua musica rifuggendo ogni manierismo. Flavio Boltro – pelata buddista e sorriso pronto – smussa gli angoli con la sua sinuosa tromba e rifinisce armoniosamente le proposte musicali del compagno di voga.

Un’ora e cinque minuti di concerto sono volati, nonostante li abbia ripresi tenendo in mano il treppiedi al quale avevo collegato il telefonino (vi offro, in calce, il video per risentirli), in un ideale “viaggio nel Mediterraneo” fatto di jazz e di tutte le altre suggestioni che abitano questo iconico mare.

Danilo “Blade Runner” Di Paolonicola (che quando apriva tutto l’organetto sembrava il torero in una corrida, armato di muleta e in attesa di scoprire se sarebbe finita male per lui o per il toro), accompagnato da Flavio “Harrison Ford” Boltro, hanno davvero visto – grazie al loro talento – cose che noi umani non potremmo immaginare.

Hanno perciò suonato, nel Monte Pagano, di navi da combattimento in fiamme al largo dei bastioni di Orione e di raggi B balenati nel buio vicino alle porte di Tannhäuser.

E, per nostra fortuna, questi momenti non andranno perduti nel tempo, come lacrime nella pioggia. Perché non è tempo di morire, bensì di godere del loro concerto, cliccando qui di seguito!

Non ho ripreso – me ne scuso – il bis: “Caravan”. Ma ho scoperto che a Mosciano Sant’Angelo – ormai 20 anni fa – a vedere il concerto di Freddie Hubbard c’era pure Danilo, oltre a me e tanti altri.

VIDEO
Danilo Di Paolonicola e Flavio Boltro

ETHNIC PROJECT

Concerto al 9° Montepagano Jazz Festival, lunedì 24 luglio 2023.
https://www.facebook.com/lucamaggitti/videos/3550013758550823

Luca Maggitti Di Tecco
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