Coach Simone Righi con la squadra del San Salvatore Selargius. [Archivio Simone Righi]
Coach Simone Righi con la squadra del San Salvatore Selargius. [Archivio Simone Righi]
Coach Simone Righi con la squadra del San Salvatore Selargius. [Archivio Simone Righi]
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Intervista al nuovo coach delle Panthers Roseto.
Roseto degli Abruzzi (TE)
Giovedì, 06 Giugno 2024 - Ore 15:30
Abbiamo fatto quattro chiacchiere con Simone Righi, nuovo coach delle Panthers Roseto, classe 1991 originario di Voghera, in provincia di Pavia. Righi, da vice allenatore di coach Sacchi, nella sua prima esperienza in Serie A2 a Broni nel 2015/2016, ha ottenuto una promozione in Serie A1 e la vittoria della Coppa Italia con 37 su 37 in stagione.
Successivamente è stato a Cernusco sul Naviglio, dove ha guidato vari gruppi giovanili d’Eccellenza, oltre a cimentarsi come assistente nella prima squadra maschile militante in C Gold. Nel 2019/2020 è tornato a Broni, questa volta accanto ad Alessandro Fontana. Al termine della stagione il club lombardo gli ha affidato la guida del settore giovanile, ottenendo traguardi prestigiosi con le formazioni U17 e U19. In seguito, è tornato nuovamente in prima squadra per assistere il tandem Magagnoli-Andreoli.
Nell’ultimo anno e mezzo è stato il coach del San Salvatore Selargius in Serie A2, raggiungendo traguardi anche con il club sardo che ha guidato nella Final 8 di Coppa Italia di Roseto, perdendo ai quarti proprio contro le Panthers Roseto. Successivamente, è stato esonerato dal club.
Ecco la nostra intervista.
Coach Simone Righi, cosa rappresenta per lei Roseto, cestisticamente parlando?
«Roseto è una città storica per il basket, dove in ogni angolo si respira pallacanestro, per cui non posso che essere entusiasta e impaziente di iniziare questa nuova avventura».
Con quali obiettivi viene nel Lido delle Rose?
«Costruire una squadra solida, con ampi margini di crescita e pronta con il duro lavoro a togliersi tante soddisfazioni, facendo appassionare sempre di più il pubblico».
Probabilmente, dopo una stagione tanto soddisfacente e storica come quella 2023/2024, a Roseto bisognerà dare un giro di vite, facendo una cura dimagrante a livello economico. Lei si sente pronto a “fare il pane con la farina che riuscirà ad avere”?
«Vogliamo valorizzare alcuni giovani prospetti in orbita nazionale, creando il giusto mix con ragazze più esperte dotate di importante etica lavorativa e grande caratura morale, che possano essere un esempio positivo per le giovani. Inoltre, particolare attenzione sarà dedicata al settore giovanile, dove si punterà ad essere sempre di più un punto di riferimento per l’Abruzzo e il centro-sud Italia, relativamente alla crescita di giovani cestiste che devono avere come sogno quello di arrivare un giorno ad essere protagoniste nella prima squadra».
Come vorrebbe che fossero – tecnicamente parlando – le sue Panthers 2024/2025?
«Le mie Panthers avranno un concetto fondamentale, condividere. Condividere la fatica e la voglia di aiutarsi in difesa e far risaltare le proprie individualità per metterle al servizio delle compagne in attacco, con l’obiettivo di divertirsi assieme e di far divertire il pubblico».
Cosa vorrebbe che rappresentassero, per Roseto, la provincia di Teramo e l'Abruzzo, le sue Pantere?
«Vorrei creare un forte attaccamento tra la squadra e tutti i suoi tifosi, facendo sì che le Pantere siano riconosciute in tutta Italia come un eccellenza di Roseto e di tutto l’Abruzzo».
Luca Maggitti Di Tecco
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