Roseto, estate 1977.
L’Uomo è già “dall’altra parte dell’età”, ma il fisico è atletico, lo sguardo è fiero. L’Uomo trasmette carisma. La tuta con la scritta “ITALIA” cattura attenzione e suscita invidia. L’Uomo deve dirigere la preparazione atletica della squadra di basket e ha dato appuntamento a tutti sulla spiaggia.
All’ingenua domanda: “Dove ci alleniamo?”, risponde con un largo sorriso dicendo: “Qui! Questa è la palestra più bella del mondo.”
E a chi lo incalza: “E gli attrezzi?”, lui controbatte: “Ci sono… ci sono! Guardati intorno e ne troverai quanti ne vuoi”.
L’Uomo è Ernesto D’Ilario ed è già una leggenda.
È uno dei tre temerari che osarono l’inosabile, dando vita, a pochi mesi dalla fine della guerra, al Trofeo Lido delle Rose.
(«Il Torneo di Roseto nasce da una scommessa. Una scommessa che Costantino Marinelli ed Ernesto D’Ilario fecero, nel 1945, con coloro che non avevano aderito alla proposta di organizzarlo e cioè con i dirigenti della neo costituita Polisportiva Rosetana. Sicché Marinelli e D’Ilario, con determinazione, fondarono una Società ad hoc: la “Unione Liberi Cestisti Rosetani”. Con loro c’era anche Andreina D’Altilia: “primum inter pares” di un trio che si rivelerà vincente». Il Trofeo Lido delle Rose, nei ricordi di Arnaldo Giunco, n.d.r.).
È l’inventore del bob moderno; a Cervinia, a Cortina e in tutte le piste del mondo è accolto come un profeta.
È l’amico, il confessore, il mentore di Pietro Mennea.
Con decisione e fantasia guida l’allenamento, nell’aria dolce e malinconica di settembre.

Roseto, estate 2022.
Il dubbio se uscire o meno in kayak non è amletico, ma comunque è un dubbio.
Il Grecale tenderà a rinforzare nell’arco della mattinata e le onde si faranno più alte. Il pensiero di un ritorno da Cologna con il vento a favore ha la meglio. Esco in mare.
L’attenzione è catturata da un gruppo di ragazzi che, acqua al torace, si sta allenando. Con poche pagaiate sono da loro.
La Ragazza li guida. È bella, indiscutibilmente. Il piglio è quello di un istruttore degli Incursori di Marina. Gli esercizi si susseguono senza sosta. La Ragazza sa quello che fa!
Mi guardo attorno; il pensiero torna a quella mattina di tanti anni fa.
La Ragazza non lo sa, ma sta raccogliendo l’eredità di Ernesto D’Ilario.
Il mare, il nostro mare, quello dei Dogi, di d’Annunzio, di Fellini torna ad essere la palestra più bella del mondo.
Mentre sistemo il kayak ci presentano.
La Ragazza è Martina Cantarini, preparatore atletico della Roseto Basketball Academy. Le racconto la storia di Ernesto D’Ilario e di quell’allenamento, tanti anni fa.
Emozioni.
Martina sorride. Sono convinto, in Curva Nuvola, anche Ernesto sta sorridendo.
L’intreccio di vite che rende il basket a Roseto molto più di uno sport non smette di tessere, inesauribile, la sua tela.
La leggenda continua...

Video
ROSETO BASKET STORY
Roseto 100: nella “Fossa dei Leoni” con Giampiero Porzio!!!
Ho avuto il piacere di farmi una splendida chiacchierata con un protagonista assoluto degli anni in cui il nostro Roseto giocava nella mitica Palestra D'Annunzio. Una cinquantina di minuti in cui Giampiero, allenatore più giovane di sempre a guidare il Roseto Basket, tira fuori aneddoti, curiosità, nomi, ricordi... insomma, prendetevi il tempo che merita e gustatevi questa chiacchierata!!!
(Daniele Francani)
https://www.facebook.com/100063704790855/videos/1224463928115488

ROSETO.com > Archivio > 8 febbraio 2006
Roseto Basket Story
GIAMPIERO PORZIO: ‘VI RACCONTO L’ULTIMA ALLA D’ANNUNZIO’.
Stagione 1977/1978. Derby d’altri tempi fra Roseto e Chieti. Ce lo racconta il più giovane coach del Roseto Basket. Una commovente chicca.
http://www.roseto.com/scheda_news.php?id=3271

ROSETO.com > Archivio > 21 marzo 2013
Sport e Storia
ERNESTO D’ILARIO, L’UOMO DI SPORT ROSETANO CHE PORTÒ PIETRO MENNEA DAI 400 AI 200 METRI...
Giampiero Porzio ci scrive e noi troviamo le prove fotografiche nel libro di Vincenzo Renzi Ferri.
http://www.roseto.com/scheda_news.php?id=11345