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Roma Amor [Riflessioni dalla Capitale, di Mario Martorelli.]
VILLA BORGHESE: IL GIRO CONTINUA A PIAZZA DI SIENA, COL CAROSELLO DEI CARABINIERI.
Raimondo D’Inzeo (1925-2013), campione olimpico ai giochi di Roma 1960 in sella a Posillipo.

Un momento del Carosello dei Carabinieri.

Piazza di Siena.

Mario Martorelli, che d’inverno vive nella Capitale e d’estate nel Lido delle Rose, ci regala i suoi pensieri. Fra metafore e allegorie, il senso della vita.

Roseto degli Abruzzi (TE)
Sabato, 10 Aprile 2021 - Ore 17:00

Doverosa premessa: non ho le conoscenze né di uno studioso di storia, né di arte, né di una esperta guida di Roma. Quello che segue è un approccio, una sorta di boa d’appoggio che, nell’aiutare a galleggiare, dia il tempo di “vedere e sentire” quello che un peripatetico come me vede e sente. Le innumerevoli pubblicazioni sull’argomento soddisferanno certamente chi s’è finora sfiancato a causa dei miei scombiccherati pensieri in libertà, sopportati  dall’editore di Roseto.com.

LA PRIMA PARTE DEL GIRO A VILLA BORGHESE

http://www.roseto.com/scheda_news.php?id=18877

LA SECONDA PARTE DEL GIRO A VILLA BORGHESE
http://www.roseto.com/scheda_news.php?id=18896

Lascio la piazza dei cani e comincio la salitella che mi porterà a Piazza di Siena. Qualcuno mi sorpassa! È veloce. Ci credo, va sui pattini a rotelle, mentre il mio passo è lento e cadenzato.

Un tale mi disse che gli ricordavo “il passo di un antico soldato romano”. Vedendolo abbastanza giovane, non mi facevo persuaso di come avesse potuto avere conoscenza diretta sul passo del soldato romano. Aveva vissuto ai tempi dell’antica Roma? Quando mi parlò dei film di Ben Hur e poi di quella bella gnocca di Cleopatra legata a Giulio Cesare, il sipario s’è sollevato e la portata del suo bagaglio riguardante la storia s’è appalesata. Ecco dove aveva visto il passo romano. Trovare uno che ne sa meno di noi è pur sempre un gran conforto.

La salita è finita. Proseguo e altri due pattinatori vanno come il vento. Si allontanano percorrendo via delle magnolie in direzione del Pincio. Li perdo subito di vista. Scendendo, un po’ a destra c’è l’ingresso al Globe Theatre. Ultimamente è diventato famoso in tutta Italia perché il feretro di Gigi Proietti è stato portato proprio là. Debbo ammetterlo. Non ci sono mai entrato, ma in compenso sono stato in quello di Londra.

Passare una serata in un teatro in cui parlano una lingua diversa dalla tua è una esperienza che difficilmente ti convinceranno a ripetere. Proprio a Londra mi persuasi che avrei potuto assistere a “The mousetrap”, vale a dire trappola per topi. Pur avendo letto e riletto il libro al quale lo spettacolo si rifaceva, garantisco che è stata dura. Passare da: “Quanto è bella l’atmosfera!”, a: “Chi m’accecato a me!” è stato un tutt’uno.
 
Quando ti sembra che hai capito qualcosa, quelli vanno  immediatamente avanti mentre tu vorresti il replay o quantomeno i sottotitoli. Ma che hanno detto? Mi sembra… e non hai neanche il tempo di compiacerti con te stesso. La prima scusa che trovi è che: parlano in dialetto, ma no, parlano troppo svelti... come quella presentatrice radio che per rispettare i tempi rimane in apnea.
 
Ma vuoi vedere, invece, che sono un po’ sordo? La solita autogiustificazione. Debbo dire la verità: capisco e parlo poco l’inglese però, come diceva mio suocero, lo fischio alla grande. Il mio sogno nel cassetto? Uno spettacolo di “fischio inglese” a Las Vegas.

Intanto, a sinistra appare Piazza di Siena. Facciamo a capirci: adesso c’è il brecciolino e correre intorno all’anello è piuttosto scomodo. Ma quando c’è il concorso ippico è da non perdere. Fiori dappertutto. Tutto è curato. Tutto è bello. Qui sì che sono venuti i giardinieri. E quelli bravi!

Un vero e proprio teatro in mezzo a una natura che t’incanta. Qualche bella donna ingioiellata ed avvolta in aderenti vestiti i cui colori si adattano all’ambiente che ci circonda. S’è fatta il bagno certamente in una vasca piena di profumi costosi. Fa passerella ancheggiando. Sembra quasi dire: “So’ mejo de mi sorella!”. Dietro gli trotterella sempre uno che pensi: ma come fa quella a stare con quello? Di spiegazioni ce ne sarebbero tante, preferisco una in cui credere: è un uomo intelligente e di notevole cultura!

Qualche commento greve si sente, quando arriva una politica nota. Beh, di politici ne stanno arrivando tanti. Te ne accorgi perché hanno i posti con su scritto “Riservato Autorità”. Se dovessi riportare tutti i commenti salaci che li riguardano, perderei di vista il motivo che mi ha portato qui.
 
L’anello che corre intorno al campo è occupato dalle tribune. Per trovare un posto a sedere, ti tocca darti da fare per tempo. Adesso c’è l’acquisto online e la fatica sembra agevolata. Quando finalmente arrivi al tuo posto t’è sembrato d’avere superato le colonne d’Ercole. Controlli di qua, controlli di là. Ah, il mio posto è laggiù.

L’erba è alta e oltremodo verde. Miracolo dei giardinieri, come detto, di quelli bravi. Il sole splende, ma non è troppo caldo. Gente eccitata, cavalli e cavalieri da ogni parte del mondo. Ostacoli, tempi da cronometrare, televisione che riprende, scroscio di applausi alla presentazione; alla fine del percorso, alla premiazione.
 
Dispiacere espresso con mormorii quando vengono abbattuti gli ostacoli e pena con incoraggiamento  per  il cavallo che rifiuta di saltare. Tranquilli, adesso riprova e ce la fa! Entusiasmo incontenibile per quel cavallo che supera in altezza ostacoli che a te sembrano insormontabili. Si porta appresso l’amazzone o il cavaliere come se niente fosse. Ma chi comanda fra i due? Primo ostacolo, poi il secondo, poi il terzo. Altri tre in fila. Ma è un fenomeno! Applausi, applausi. Il cavaliere parla col cavallo, gli sussurra all’orecchio. Allora hanno ragione i padroni dei cani. E io che mi meraviglio quando li vedo discutere animatamente con loro!

Vivo in un palazzo nel quale, si dice, alcuni appartamenti originariamente erano di proprietà dei fratelli D’Inzeo. Chi, come me, anagraficamente è abbastanza in là con gli anni, se li ricorda certamente bene. A me è rimasto il ricordo che erano due cavalieri eccezionali. Piazza di Siena li ha sempre accolti con affetto ed entusiasmo e là hanno ottenuto grandi successi.

Ma che succede? Quello che sta premiando il cavaliere, offrendogli la coccarda e la coppa, io lo conosco! Ma si, è proprio lui! È un vecchio collega avvocato; un caro, singolare e suggestivo amico, che dava sempre l’impressione di spararle grosse.

“Ma ti pare possibile che sia mai stato a caccia con la Regina Elisabetta, come ci ha raccontato?”

Forse con la Regina Elisabetta no, ma che sta premiando al concorso ippico lo sto vedendo coi miei occhi. Cavolo, non vedo l’ora di dirlo agli amici!

Ma non è ancora il momento di andarsene. Che sta succedendo? Guarda, arriva la fanfara dei Carabinieri a cavallo, seguita da uno squadrone su cavalli bianchi e un altro su cavalli scuri. Non c’è niente da fare: il fascino della divisa, il pennacchio rosso e  blu del copricapo, la bandoliera bianca con giberna portata a tracolla,  il portamento eretto, le sciabole sguainate, il fiero sentimento di appartenenza, la gioventù di questi Carabinieri, il momento, il luogo, ti portano indietro nel tempo. Sei come sospeso.

Il saluto al Presidente e l’Inno di Mameli provocano brividi di commozione e le mamme orgogliose dei loro figli Carabinieri a cavallo, con le lacrime agli occhi, dicono ai vicini: “Quello è mio figlio!”. Ma quale, signora? Quale? “Quello! Quello!”.

Guidati dal ritmo della fanfara iniziano delle evoluzioni: è una danza bellissima! I cavalli si raggruppano e quando il ritmo della fanfara aumenta, ecco che i due squadroni si affrontano in una carica che lascia senza fiato. Chiudo gli occhi e risento l’intera orchestra dell’Arma dei Carabinieri suonare un samba. Mi sembra di vedere i cavalli coi loro cavalieri seguire il ritmo. Può essere, al momento, un sogno ad occhi aperti, ma sono convinto che questi cavalieri sono capaci di danzare il samba coi loro destrieri. Venite al Concorso Ippico di Pazza di Siena!

La giornata è stata bellissima, lo spettacolo superbo, il sole sta sparendo dietro i pini in direzione del “Cuppolone” e il cielo presenta una bella e particolare scia di rosso. Rifacendoci al proverbio, rosso di sera, buon tempo si spera. Domani, chi lo vorrà, potrà scoprire qualche altra parte di questa bellissima Villa Borghese.

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Mario Martorelli
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