Non è certamente il miglior periodo storico per la Virtus Bologna. Il secondo club più titolato d'Italia (15 scudetti, oltre a due Coppe dei Campioni) da diverse stagioni vive infatti lontano dalle luci della ribalta, mancando nelle ultime due l'obiettivo playoff, e dovendo addirittura combattere per rimanere in Serie A. In particolare il torneo passato, nonostante buone prospettive iniziali (con il cambio societario, Villalta a prendere il posto di Sabatini, ed il buon inizio di campionato delle Vu Nere) si è ben presto rivelato molto difficile, con la Virtus targata Granarolo costretta al cambio di allenatore (Valli in luogo di Bechi) e capace di strappare in sofferenza l'agognata salvezza.
Proprio il coach è uno dei pochi punti fermi per l'annata a venire: mantenuta la categoria (senza incantare) nella parte finale del torneo scorso, Giorgio Valli avrà il medesimo compito anche quest'anno visto il budget piuttosto basso a disposizione, magari provando ad insidiare la zona-playoff. Per farlo, la dirigenza bianconera si è affidata ad un squadra quasi del tutto nuova, con tante scommesse italiane e straniere. E quella di puntare sui rookie (per scelta e, soprattutto, necessità) è strategia rischiosa ma intrigante, che può portare risultati inattesi (come successo per esempio a Pistoia), e con un uomo-mercato come Arrigoni che di ottimi americani semi-sconosciuti ne ha pescati parecchi negli anni.
Dunque tanti volti nuovissimi, a cominciare dalla cabina di regia che sarà presidiata da Abdul Gaddy, ventiduenne di Washington che nella carriera universitaria ha messo in luce ottime qualità di assist-man. Rispetto al passato, è stato scelto un giocatore di taglia fisica importante (190 cm) dopo aver puntato su registi "undersize" come Casper Ware. Rinnovato anche il settore lunghi, che lo scorso anno convinse poco: il centro titolare sarà Gus Gilchrist, proveniente come Gaddy dalla D-League, non un giocatore che dovrebbe spostare offensivamente ma da cui ci si aspetta tanta solidità. Anche perché di punti nelle mani (e parecchi) dovrebbe averne l'ala forte Okaro White, in assoluto l'esordiente più interessante prelevato dalla Virtus, che a doti realizzative importanti (17 punti a partita l'anno scorso alla Clearwater High School) aggiunge soprattutto strepitose qualità atletiche. Pur con tutti i punti interrogativi del caso (parliamo sempre di un rookie del 1992), tante fortune dell'attacco virtussino dovranno passare da lui.
Altra firma intrigante, pur se non parliamo certo di un atleta emergente, è quella di Allan Ray: l'ex giocatore dei Celtics arrivò in Italia con l'aspettativa del potenziale crack, ma in realtà né a Roma né nelle altre numerose esperienze europee è riuscito ad esprimere al meglio il suo (indiscutibile) talento. Ciò che lascia ben sperare i tifosi bianconeri è la parentesi di Ferrara, senza dubbio la migliore in Italia, in cui la guardia del Bronx trascinò gli estensi, che dopo l'arrivo di Ray passarono dalla zona retrocessione a sfiorare i playoff: ad allenare quella squadra era proprio coach Giorgio Valli. Completa il pacchetto straniero (la Virtus ha scelto il 5+5) l'esterno Jeremy Hazell, giramondo dei parquet con compiti di jolly offensivo partendo dalla panchina.
La forte connotazione giovanile della Granarolo si avverte anche guardando il gruppo italiano: è atteso al riscatto dopo una stagione ai box per infortunio Matteo Imbrò, gioiellino di proprietà Virtus come l'abruzzese Simone Fontecchio, che partirà con un posto in quintetto base da ala piccola. Un'occasione importante anche quella di Portannese, molto positivo a Capo D'Orlando nelle ultime due stagioni e pronto a misurarsi con un ruolo attivo nella massima serie. Due lunghi italiani dal pedigrèe diverso completeranno invece il roster dei bianconeri: Mazzola è un altro pretoriano del coach emiliano, oltre ad aver maturato un'importante esperienza in Serie A nelle scorse stagioni, mentre Gino Cuccarolo con i suoi 222 cm (l’italiano più alto della A) ha forse l'ultima occasione per imporsi nella massima serie dopo una carriera fin qui inferiore alle aspettative.
Partita con proclami importanti, l'era-Villalta per il momento resta incentrata sulla permanenza in Serie A ed il lancio dei tanti giovani presenti nel roster. Ma, iniziando a fari spenti, dovesse trovare un contributo importante dai suoi rookie, la Virtus potrebbe rivelarsi il nome nuovo da inserire nella corsa ai playoff, nonostante il fastidioso handicap dei 2 punti in classifica da scontare.
ARRIVI
Augustus Gilchrist (4-5, EXTRA, 1989, 2.08) Iowa Energy (D-League)
Gino Cuccarolo (5, ITA, 1987, 2.22) Centrale del Latte Brescia (Italia - A2 Gold)
Valerio Mazzola (4-5, ITA, 1988, 2.05) Sutor Montegranaro (Italia - Serie A)
Allan Ray (2, EXTRA, 1984, 1.88) Cedevita Zagabria (Croazia)
Marco Portannese (2, ITA, 1989, 1.92) Upea Capo D'Orlando (Italia - A2 Gold)
Okaro White (4, EXTRA, 1992, 2.05) Clearwater High School (NCAA)
Abdul Gaddy (1, EXTRA, 1992, 1.90) Maine Red Claws (D-League)
Jeremy Hazell (2-3, EXTRA, 1986, 1.95) BC Juventus (Lituania)
PARTENZE
Viktor Gaddefors (3, COM, 1992, 2.01) Dinamica Mantova (Italia - A2 Gold)
Dwight Hardy (2, COM, 1986, 1.86) Trabzonspor (Turchia)
Brock Motum (4, EXTRA, 1990, 2.07)
Matteo Negri (3, ITA, 1991, 1.94) De Longhi Treviso (Italia - A2 Silver)
Giulio Gazzotti (4, ITA, 1991, 2.02) Vanoli Cremona (Italia - Serie A)
Jerome Jordan (5, COM, 1986, 2.15)
Willie Warren (1-2, EXTRA, 1989, 1.93)
Shawn King (5, EXTRA, 1982, 2.07) Le Havre (Francia)
Matt Walsh (2-3, EXTRA, 1982, 1.97) Olin Edirne (Turchia)
Ndudi Ebi (4-5, COM, 1984, 2.07)
ROSTER
GADDY-RAY-Fontecchio-O.WHITE-GILCHRIST
Imbrò-PORTANNESE-HAZELL-MAZZOLA-CUCCAROLO
Coach: Valli
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