Bruno, a chi dedichi la tua strepitosa gara contro Biella?
«Dedico questa gara alla persona che mi accompagna tutti i giorni nella vita, regalandomi un sorriso in ogni momento: la mia ragazza, Luli».
Va bene segnarne 27 di punti, ma in 22 minuti... praticamente hai tirato sempre! Cosa sentiti dentro per accogliere la partita fra le tue mani?
«Non ho mai passato la palla ai compagni, davvero! (Sorride, n.r.d.). Sicuramente è stata la partita a venire da me, io non l'ho cercata. Diciamo che forse sono stato bravo ad accoglierla a braccia aperte».
Ti aspettavi un rendimento personale così alto anche in Serie A?
«No, per niente! Sono sincero: mi sembra di stare crescendo tanto e questo mi fa molto piacere».
Cosa occorre per raggiungere la salvezza?
«Sicuramente continuare a lavorare forte, a prescindere delle difficoltà che abbiamo avuto a livello di squadra e che abbiamo a livello societario. Il lavoro d tutti i giorni prima o poi paga e noi non dobbiamo mollare un attimo, perché le altre squadre aspettano giusto il momento in cui scivoli, per… schiacciarti la testa».
Quanto è difficile giocare avanzando un paio di stipendi?
«E’ molto difficile, perché – a prescindere che siamo sempre delle persone fortunate – è anche vero che viviamo del nostro lavoro. Ognuno ha i suoi impegni economici e non essere pagati fa sì che comincino dei piccoli o grandi problemi, che portano alle persone a perdere un po’ d'energia mentale e smettere d sorridere. Chi lavora, vuole logicamente essere pagato, ma sappiamo che la nuova Proprietà, ossia Lino Pellecchia, sta facendo di tutto per sistemare le cose e portare avanti questa squadra. E noi crediamo in lui!».
Dove può arrivare Bruno Cerella?
«Non lo so, penso che questa domanda sia in mano al destino. Ma io aiuterò il destino con il mio impegno e con il lavoro quotidiano».
Bruno Cerella vola e fa volare il Teramo.
Bruno Cerella vola e fa volare il Teramo.
Bruno Cerella vola e fa volare il Teramo.
