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Politica Rosetana
IL FUTURO SECONDO TOMMASO
Tommaso Ginoble.

Intervista a Tommaso Ginoble, deputato rosetano del PD confermato in Parlamento.

Roseto degli Abruzzi (TE)
Sabato, 16 Marzo 2013 - Ore 08:00

Tommaso, Roseto degli Abruzzi ha due Deputati. Un'occasione di crescita per la città? E se sì, in che modo?
«Sicuramente è un’occasione di crescita per la città di Roseto avere a Montecitorio due rappresentanti. Questo vuol dire che le ragioni del territorio avranno maggior peso e voce in capitolo sui tavoli nazionali, se, come mi auguro, nel rispetto delle reciproche appartenenze e posizioni politiche, riusciremo a fare squadra e ad attivare le necessarie sinergie. E sarà senz’altro così, anche perché lo dobbiamo ai tanti concittadini che ci hanno dato fiducia».
 
Ti ritrovi in Parlamento con Giulio Sottanelli, che politicamente hai "creato tu". Qual è il tuo pensiero su di lui?
«Se nulla si crea in natura, figuriamoci in politica. Con Giulio, semplicemente, abbiamo a lungo condiviso, spero con reciproca soddisfazione, un percorso comune all’interno del Ppi, della Margherita e del Pd; poi a un certo punto le strade si sono divise. Non nego che avrei preferito che continuasse a portare il suo contributo dentro la coalizione di centrosinistra ma rispetto, comunque, la sua scelta di porre fine a questa esperienza e, dopo una pausa di riflessione, di riprendere la politica attiva nelle file della Lista per Monti, ottenendo tra l’altro lusinghieri risultati che ne hanno premiato l’impegno personale e portato all’elezione in Parlamento. Mi auguro che insieme potremo collaborare per portare avanti un’azione forte di lobby, corretta e trasparente, che abbia al centro alcune importanti istanze del nostro territorio; penso ad esempio al rilancio della sanità teramana, al sostegno urgente alle nostre eccellenze produttive, alle imprese e ai lavoratori in difficoltà, alle azioni di tutela e protezione del territorio e tante altre. Mai come in questo momento, i cittadini hanno in odio le strategie esasperate e i politicismi e bisogno impellente di risposte concrete a fronte di problemi altrettanto impellenti, come il lavoro che non c’è, la recessione economica, la perdita del potere d’acquisto e l’aumento del tasso di povertà delle famiglie. Credo che questo sia un momento che ci chiama tutti a un forte senso di corresponsabilità, a ricercare il confronto, il dialogo, le convergenze programmatiche, per favorire la concreta soluzione dei problemi».
 
In attesa del tentativo di Bersani, c'è una sostanziale ingovernabilità. Ti senti "un deputato a tempo"?
«Ritengo che ogni politico debba vedere il suo incarico come un compito a termine, non ponendosi il problema della durata, ma dei risultati e degli obiettivi da realizzare nel corso del suo mandato. Sicuramente l’ipotesi di governo alla quale si sta lavorando, dato il complesso quadro uscito dalle urne, si poggia su delicati equilibri; paradosso ben espresso dal segretario Bersani, che ha sottolineato come da soli non siamo in grado di garantire un governo in questo Paese, come del resto nessun altro in questo momento, e che al tempo stesso abbiamo la difficile responsabilità di essere i primi, senza poter essere i soli. D’altra parte va da sé che chi ha avuto il consenso di otto milioni di elettori e ha scelto la via parlamentare deve dire cosa vuol fare di questi voti per l'Italia, per il destino del paese e il futuro dei nostri figli. La governabilità non è fatta solo dai seggi in parlamento, ma di un rapporto reale con la società e con le esigenze che essa esprime».
 
Se si dovesse tornare a votare, ti ricandideresti?
«Nell’immediato la strada del ritorno alle urne non è percorribile, almeno non prima dell’elezione del nuovo Presidente della Repubblica, e sarebbe oltretutto insensato tornare al voto con la stessa legge elettorale. In caso di elezioni anticipate, comunque, non essendo mutate le condizioni che mi hanno portato a candidarmi, non avrei problemi a tornare a chiedere fiducia agli elettori su quanto sono riuscito a realizzare e a misurarmi in una competizione aperta, coinvolgente e autenticamente partecipata, come quella delle ultime primarie».
 
In quali settori speri di dare il tuo apporto nella quotidianità in Parlamento?
«Sicuramente, in virtù dell’esperienza maturata come membro uscente della Commissione Ambiente, Territorio e Lavori pubblici, spero di poter proseguire su questa strada, che mi ha visto cofirmatario di numerose proposte di legge in materia di protezione ambientale, rifiuti, risorse idriche, interventi di recupero e di riqualificazione energetica del patrimonio edilizio pubblico; impegnato in prima linea nel portare avanti la battaglia per il miglioramento delle condizioni di vita della popolazione carceraria; e, soprattutto, nelle politiche di prevenzione dei danni causati dalle calamità naturali e dal dissesto idrogeologico, di protezione del territorio anche alla luce dei gravissimi danni, per circa 12 milioni di euro, subiti dalla nostra provincia con le recenti alluvioni, del 2009 e del 2011. Poi, ancora, un impegno forte per favorire i processi di ricostruzione e di ripresa socioeconomica dell’Aquila e dei Comuni ricadenti nell’area del cratere, affinché questo nostro Abruzzo possa finalmente ripartire».
 
Farai sistema con Giulio Sottanelli, per individuare possibili percorsi di sviluppo per l'Abruzzo e Roseto degli Abruzzi?
«Sicuramente da parte mia c’è tutta la disponibilità a unire gli sforzi con Giulio, come ho già detto, per portare avanti gli interessi prioritari del territorio e individuare un percorso di sviluppo sostenibile, che contemperi la dimensione del rispetto ambientale, con quella dello sviluppo economico e sociale, per Roseto, per la provincia di Teramo e per tutta la nostra Regione, che ha sì bisogno di ripartire, puntando innanzitutto sulle sue tante risorse ed eccellenze, ma anche di sapere dove andare; che tipo di sviluppo vuole, ad esempio, per le sue vocazioni produttive; quale sviluppo per l’agricoltura, per la pesca, per l’industria e per i servizi, per il turismo nella “Regione verde” d’Europa, la Regione dei Parchi, che evidentemente esclude il via libera alla petrolizzazione, alle trivellazioni selvagge al largo delle coste con casi emblematici, come quello di “Ombrina Mare”».
 
In che modo, operativamente e quotidianamente parlando, terrai i rapporti con il tuo collegio elettorale?
«Ecco, questo è un aspetto a cui tengo molto. Credo che l’eletto debba porsi in rapporto di continuo e costante ascolto verso il territorio e i cittadini. Guai a perdere questo fondamentale contatto: significherebbe abdicare al proprio ruolo essenziale di cinghia di trasmissione delle istanze della collettività e perdere il contatto con gli eletti significa perdere di senso, di rappresentatività. Per questo, innanzitutto, assicurerò una costante presenza nella mia città e sul territorio, per tutto il tempo in cui non dovrò essere a Roma, per gli impegni istituzionali. Ci sono alcuni aspetti qualificanti, in particolare, che mi preme portare avanti: l’impegno per il completamento del percorso di statizzazione dell’Istituto musicale Braga, che è un fondamentale presidio culturale, per il quale il nuovo Governo dovrà individuare la necessaria copertura economica, e per il rilancio della sanità teramana, con il decollo del polo oncologico all’ospedale Mazzini».
 
 
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Politica Rosetana
GIULIO CESARE IN PARLAMENTO
Intervista a Giulio Sottanelli, deputato rosetano della lista Scelta Civica con Mario Monti, al suo esordio in Parlamento.
 
 
Luca Maggitti
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