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L’ULTIMA TRASFERTA DI SIMONE
La Curva Nord Roseto dà l’ultimo saluto a Simone sotto casa sua, davanti al negozio di oreficeria.

La Curva Nord Roseto entra in Piazza Sacro Cuore.

La Fossa dei Leoni Fortitudo Bologna entra in Piazza Sacro Cuore.

Il giorno delle esequie di Simone Marini.

Roseto degli Abruzzi (TE)
Domenica, 08 Settembre 2013 - Ore 18:30

Ieri, Roseto era Simone. E Simone era Roseto.
 
“Ci ti vò bbèn a te?”, si dice dalle nostre parti abbracciando qualcuno, che sorride facendo finta di trovare la risposta che conosce già.
 
“Simò, ci ti vò bbèn a te?”. “Tùtt quìnd” è la risposta.
 
Ieri Roseto degli Abruzzi, cullata da un sole intenso, si è fermata. Amiche e amici di Simone, ben prima delle 15.30, erano già all’Arena 4 Palme. Abbracci, lacrime, ricordi. Quelli della Curva si salutano unendo forte la mano destra a quella dell’amico, formando un pugno, abbracciandosi poi vigorosamente e congiungendosi all’altezza del cuore. Qualcuno, cresciuto in Curva Nord e oggi padre, si fa ridare il cellulare dal figlio in passeggino, per silenziarlo.
 
Tutto è tensione e amicizia sofferente.
 
Arrivano Stanic, Leo, Pomenti e Verrigni del Roseto Sharks. Si mettono in un angolo e aspettano in silenzio come tutti.
 
Guardo questo muto pellegrinaggio e conto almeno 4 generazioni di gente della Curva: dal cinquantenne al minorenne. E le sciarpe e le magliette delle varie epoche rosetane lo dimostrano.
 
La folla cresce. Passano i minuti e Paoletto informa tutti di come avverrà il corteo: sosta davanti casa e negozio di Simone – a due passi dall’Arena – e poi in chiesa al Sacro Cuore, aprendo la strada all’amico che, per dirla con le loro parole, parte per l’ultima trasferta.
 
Da Giulianova arriva Simone. Amiche e amici invadono silenziosamente Via Nazionale aprendogli la strada. Davanti c’è il gruppo della Curva Nord Roseto, con uno striscione con scritto, semplicemente, SIMONE. Dietro il gruppo della Fossa dei Leoni della Fortitudo Bologna, venuti con lo striscione FOSSA. Pochi passi e si è davanti al negozio di Simone e sotto casa. Partono i cori, si accendono i fumogeni. Il corteo canta forte, sempre più forte, come fosse un battaglione che si dà coraggio per l’ultimo assalto.
 
Poi si prosegue, percorrendo un tratto di strada che Simone avrà battuto un’infinità di volte. Le intenzioni erano di cantare solo sotto casa e poi all’uscita del feretro dalla chiesa, ma l’emozione ha preso il sopravvento e così il corteo si annuncia in piazza con i cori, prima ancora di vedersi.
 
Gli amici entrano nella via che immette a Piazza Sacro Cuore con una compattezza che fa commuovere e piangere pure le pietre della strada. Aprono un varco fra la folla al loro compagno e avanzano come fossero un fiume che si impossessa di un letto arido. Arrivano in Piazza e l’acqua dell’amicizia si allarga e la conquista. Il Sacro Cuore è colmo.
 
Simone viene portato in chiesa e parte un applauso potente. Razionalizzando, non ci sarebbe niente da applaudire, ma siamo tutti in preda alle lacrime e le mani che battono forte sono l’unico modo per scaricare la tensione e dire a questo ragazzo che gli si voleva bene.
 
La Famiglia e la sposa di Simone, uniti, affrontano il primo gradino della scala, dove trovano  un labrador – che Simone amava – che li accoglie. Il quartetto ha un momento di incertezza, il dolore è fortissimo e allora l’applauso riprende vigore e sembra prenderli per mano. Li spinge sui primi scalini, poi li abbraccia e porta in cima.
 
Il Sacro Cuore è stracolmo e c’è tanta gente fuori, che segue le esequie mediante gli altoparlanti.
 
Padre Antonio conduce la liturgia in bianco, ricorda Simone e le sue passioni, sottolinea l’appartenenza alla Curva Nord Roseto e, quindi, quella a L’Aquila per la Vita, onlus che si occupa di oncologia domiciliare. Vuole Famiglia e passioni sull’altare con lui, in un momento di preghiera comune. Nell’omelia indica due sedie vuote: una per Simone, l’altra per Dio. E parla con loro, scuotendo anche gli animi più lontani dalla fede.
 
Vengono raccolte le offerte e Padre Antonio informa che saranno devolute – in onore e ricordo di Simone – a L’Aquila per la Vita.
 
Alla fine delle esequie, prende la parola Raffaella – la sorella di Simone – che con il sorriso di chi non ha più lacrime ma molto coraggio ringrazia, a nome della Famiglia, tutti coloro che hanno accompagnato Simone nella sua ultima trasferta. La consapevolezza di aver visto una marea di gente darà loro forza per il futuro, sicuri di quanti volevano bene al loro amato.
 
Poi prega tutti di continuare a onorare il ricordo del fratello sempre con il sorriso, affinché egli viva in un eterno presente di affetto.
 
All’uscita, il dolore dei compagni si scioglie ancora in canti e cori. Fumogeni e incenso si mescolano per l’ultimo saluto terreno a un amatissimo figlio di Roseto degli Abruzzi e della Curva Nord.
 
La terra gli sia lieve, il suo ricordo resti vivo.
 
Luca Maggitti
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