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DNA Silver – Modus FM Roseto Sharks
VENDITA DEL TITOLO: BUGIE, VERITA’, RISPOSTE ARRIVATE E MANCATE...
Giuseppe ‘Peppe’ Di Sante, socio di maggioranza del Roseto Sharks.
[Mimmo Cusano]


Giuseppe ‘Peppe’ Di Sante e Ettore Cianchetti.
[Mimmo Cusano]


Le dichiarazioni del socio di maggioranza, Di Sante e qualche riflessione dopo l’intervista di Cianchetti rilasciata al Centro stamattina.

Roseto degli Abruzzi (TE)
Sabato, 14 Giugno 2014 - Ore 11:30

Intanto, la soddisfazione principale: Udine dovrebbe avere problemi di logistica dovuti all’impianto e altre società ritengono troppo alto il valore attribuito dalla proprietà al titolo di DNA Silver del Roseto Sharks, per cui sembra che, a fronte di un’offerta, manchi la domanda. Ovviamente – e senza giri di parole – la mancata vendita del titolo per assenza di acquirenti con la conseguente ripartenza del Roseto in Silver ci farebbe godere come ricci.
 
Poi la soddisfazione professionale: aver scritto prima di tutti delle voci di vendita, creando un doveroso cono di luce sulla situazione e svegliando l’opinione pubblica su un fatto che rischiava di passare inosservato, assorbito dalla calura estiva mutata in queste ore in tuoni, fulmini e pioggia. Inutile dire che le voci di vendita erano – e restano, speriamo per poco ancora – vere. È inutile dire che tutto quello che abbiamo scritto lo abbiamo confrontato, anche se sempre con il condizionale: perché è vero ma non dimostrabile (da intercettazioni, fotocopie, registrazioni, etc.).
 
ROSETO.com è su piazza dal 1998. In 16 anni ha avuto molti nemici e tanti “vaffanculo” (tutti rigorosamente in privato), con qualche minaccia di rottura di arti inferiori o spedizione punitiva di nomadi. Ma mai una querela. Perché non ha mai scritto il falso e mai ha agito in malafede. E quando ha scritto una imperfezione (vedi il grado di parentela fra Ettore Cianchetti e Marco Verrigni) si è corretto, chiedendo scusa, il giorno dopo. Insomma: abbiamo una reputazione. Noi a Roseto ci viviamo e abbiamo una sola faccia, oltre a nessuna rendita e nessun lavoro fisso. Per cui campiamo esclusivamente con l’attendibilità del nostro muso, che qualcuno vorrebbe spaccarci. E va bene così. Mica siamo gente potente abituata fin dalla tenera età a dare ordini, e che per questo non sopporta insubordinazioni o si incazza (“Ci fanno molto arrabbiare...”) quando qualcuno gli scopre i piani senza chiedergli permesso.
 
Quando anni fa, da Roseto, qualcuno voleva vendere “il Califfo” a una squadra storica rivale di quella rosetana e noi c’eravamo, ci furono minacce ai nostri arti inferiori, perché diffondendo la notizia impedimmo il “misfatto sportivo”. Ma Abdul restò il Califfo del Lido delle Rose e le minacce tornarono nell’ombra con la coda fra le gambe. Noi siamo Roseto e siamo per il giusto: per questo non temiamo niente.
 
Infine, un dispiacere personale parlando di Ettore Cianchetti, presidente del Roseto Sharks. Salvo un dissapore all’inizio del primo anno di B2 (o forse di C1... dissapori legati a categorie così piccole, lo confessiamo, non ce li ricordiamo con precisione), è sempre andato quasi tutto bene. Salvo il fatto – perfettamente comprensibile – che a Cianchetti fa girare le palle quando scriviamo qualcosa “senza autorizzazione”, perché è compito dei potenti tenere al guinzaglio i mass media. È sempre stato così e sempre così sarà. Il gioco lo conosciamo e lo giochiamo con serenità. Perché, comunque, scriviamo di basket a Roseto, mica di ‘Ndrangheta a Gioia Tauro. Qual è, quindi, il dispiacere? Quello della sua mancata risposta alla nostra telefonata, fatta prima di scrivere il primo pezzo sulla vendita del titolo. Del professor Cianchetti ci piace ricordare i complimenti, quando ci presentò a non sappiamo più quale suo amico in occasione di una partita, introducendoci come: “Questo è un giornalista all’inglese, scrive i fatti e lo fa in modo libero. Non è controllabile, ma va bene così”. Per questo ci è spiaciuta la mancata risposta, così come ci è spiaciuto leggerlo “molto arrabbiato”, nell’intervista rilasciata all’amico e collega Matteo Falzon e pubblicata oggi su Il Centro (complimenti a Matteo per aver ottenuto risposta, noi non ci siamo riusciti), per le voci di vendita del titolo, a suo avviso false. E invece, ammettendo il contatto con Udine, ci ha confermato essere vere.
 
Vabbè, detto questo facciamo un altro po’ di informazione, pubblicando la telefonata – con risposta – intercorsa ieri con Peppe Di Sante, socio di maggioranza del Roseto Sharks (come dire: se si vende il titolo, il definitivo OK può darlo soltanto lui). Ecco la nostra chiacchierata.
 
Luca Maggitti: «Pronto?».
Peppe Di Sante: «Luca, stavolta sei arrivato secondo... abbiamo già venduto!».
Luca Maggitti: «Manco ciao mi dici... Peppe, è uno scherzo?».
Peppe Di Sante: «Sì che è uno scherzo, Luca».
Luca Maggitti: «Ma state vendendo? Ettore Cianchetti ieri non mi ha risposto, così ho chiamato te per avere notizie...».
Peppe Di Sante: «Stiamo facendo di tutto per non vendere il titolo, anche se non è facile».
Luca Maggitti: «Peppe, io sono di parte, ma ti prego di non vendere il titolo. Investite sulla comunicazione, fate un progetto coi giovani... con un pubblico come quello di Roseto, dichiarate la salvezza come obiettivo del campionato e avrete tutti i tifosi dalla vostra e magari recupererete pure un po’ di soldi per ripianare le perdite di cui si sente parlare...».
Peppe Di Sante: «Luca, a noi non piace di certo andare indietro. Anzi, noi siamo per la crescita. Solo che dobbiamo valutare bene su quali sostegni possiamo fare affidamento».
Luca Maggitti: «Spero che non vendiate e ti faccio un grande in bocca al lupo».
Peppe Di Sante: «Grazie, ciao».
 
Ultimissima: sembra che lo sponsor principale, Modus FM, non sarà più tale per la prossima stagione. Questo spiega la frase di Peppe Di Sante relativa ai sostegni sui quali poter fare affidamento. Certo, la cosa spiace, soprattutto dopo i proclami uditi qualche giorno fa. Ma non è detto che la mancanza di uno sponsor principale non possa essere la classica (in gestione aziendale) “opportunità travestita da problema”. Già, perché avere la “canotta libera” dà una opportunità: trovare un altro sponsor che dia più soldi di quello vecchio.
 
Così come una opportunità da cogliere sarebbe quella di ricevere dalla FIP, a fine stagione 2014/2015, un premio in denaro per aver schierato giovani in campo.
 
Opportunità che poi sono euro, che aiuterebbero. E non poco, stante i conti, di cui si parla in giro, relativi al bilancio aziendale del Roseto Sharks.
 
 
Luca Maggitti
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