FLORIAN MYRTAJ
Florian Myrtaj, Flo per il calcio, è nato in Albania, a Valona, il 15 settembre 1976. E’ il centravanti del Teramo di Mister Zecchini, che ha stravinto il campionato di C2 a braccia alzate. Vedere Myrtaj fare gol in C2 è un po’ come vedere Varenne farsi beffe di onesti “routiniers” in ippodromi di periferia, tanto è distante la sua caratura tecnica dalla media degli arcigni stopper che vorrebbero oltraggiargli gli stinchi e che, invece, finiscono regolarmente a gambe all’aria, divelti dai dribbling di Flo, figlio del paese delle aquile, che del fiero rapace ha il colpo d’ali risolutore, la zampata capace di ghermire il pallone e gettarlo nella rete avversaria. 16 gol segnati lo scorso campionato, 25 quelli messi a segno finora,. Gol che lo vedono sempre esultante a testa alta e petto in fuori, mulinando la casacca biancorossa, quasi a voler urlare la sua grinta di guerriero più orgoglioso nel mostrare le sue ferite che le sue medaglie. La storia calcistica di Myrtaj inizia proprio in Italia, quando, giovanissimo, viene notato in un torneo, a Maranello, da osservatori del Modena. Flo si trasferisce in Italia e passa la trafila delle giovanili, iniziando poi la sua carriera, nella stagione 1995/1996, con la maglia del Sassuolo, nel Campionato Nazionale Dilettanti: 24 presenze e 2 gol. Ancora a Sassuolo, nella stagione successiva, con 27 presenze e 5 gol. Nel 1997/1998 firma per il Reggiolo, sempre CND, dove colleziona 32 presenze e 8 gol il primo anno e 32 presenze e 15 gol il secondo. Con questa dote approda in B, all’Alzano, dove però non trova spazio. Finisce così in C2, a Teramo, dove segna 6 gol in 27 presenze. La stagione 2000/2001 lo vede ricominciare con l’Alzano, in C1, dove firma una sola presenza prima di tornare a Teramo, segnando 16 gol in 23 presenze. La determinazione del Presidente Malavolta lo fa restare a Teramo anche nella stagione 2001/2002, nonostante offerte provenienti da squadre di categoria superiore. In questo torneo, ancora da concludere, Flo ha già firmato 25 gol. Myrtaj è figlio di Mek e Giulietta e ha due sorelle, Anila e Dorina. La sua famiglia vive da tempo in Italia, a Modena, dove Florian ha conosciuto Simona, la sua fidanzata. Dopo la strepitosa stagione teramana, il bomber albanese ha numerose offerte da squadre di serie B e persino qualche contatto da società di serie A. Myrtaj aspetta sereno di finire questo campionato, godendosi la felicità di Teramo, città che lo ha accolto e braccia aperte e nella quale il suo talento calcistico è definitivamente sbocciato.
INTERVISTA
Florian, partiamo dalla dedica della vittoria del campionato.
«Ho tre dediche. Ai miei genitori, che mi hanno visto gioire davvero per la prima volta. Alla mia ragazza, che è stata la persona che mi è stata più vicina in questi anni. Al Presidente Malavolta, che mi ha riportato a Teramo e mi ha tenuto nonostante offerte davvero allettanti».
Che effetto fa essere la punta di diamante di un Teramo che ha dominato il campionato, tornando in C1 dopo 14 anni?
«Fa un enorme piacere. Non va però dimenticato che io sono soltanto il finalizzatore di una squadra fatta di grandi giocatori, che ha sempre attaccato e imposto il proprio gioco, rendendomi le cose enormemente più facili».
Hai mai pensato, questa stagione, di non farcela?
«No, sinceramente. Dopo le prime 5 giornate ho capito che avremmo vinto questo campionato o che, almeno, avremmo lottato per vincerlo fino all’ultimo minuto».
Molti parlano del Teramo anche per la sua organizzazione societaria. Ci sono le basi per aprire un ciclo ad alto livello?
«Certo. La società è in salute e non ci ha mai fatto mancare nulla. Il ciclo si aprirà se, alla base, ci sarà sempre la persona che oggi ci mette tanta passione e tanti soldi».
Per il pubblico sei l’immagine stessa del successo. Cosa provi verso i tuoi tifosi?
«Ammirazione e gratitudine, perché ci sono stati sempre accanto. Essere il giocatore più acclamato della squadra mi ha dato l’ulteriore carica per tornare presto dall’infortunio e segnare i gol decisivi. Sono tornato e ho fatto 4 gol in 3 gare. Era il regalo che volevo fare a tutti i teramani».
Il Presidente, Romano Malavolta Jr., ti ha fortissimamente voluto tenere. Ha avuto ragione lui?
«Non riesco ancora a capire come abbia fatto a rifiutare tante offerte per me. Un suo gesto mi colpì in particolar modo: strappò un contratto molto vantaggioso, già firmato da una società di serie B. Da quel momento, da quel rifiuto fatto insieme, capii che dovevo restare e mettercela tutta per portare il Teramo in C1».
Domani arriva il Rimini. Che mi dici?
«Siamo contenti di aver invitato Rimini alla nostra festa».
Parliamo un po’ di Mister Zecchini?
«E’ stato un ottimo allenatore, anche se ci ha fatto fare davvero troppi schemi. Scherzi a parte, il Mister è un grande uomo, che ci ha saputo prendere sia in campo sia fuori, capendo benissimo quando bisognava tener duro e quando bisognava sdrammatizzare».
Myrtaj fuori dal campo di gioco. I tuoi hobby?
«Mi piace investire in borsa».
Cosa ti fa perdere la pazienza negli altri?
«La falsità».
Un tuo pregio e un tuo difetto?
«Sono onesto e dico quel che penso. Credo sia un pregio, ma può diventare un difetto».
Hai mai subito, in Italia, atti di razzismo?
«E’ capitato, inutile nasconderselo, e sono convinto che capiterà ancora. Ma bisogna essere più forti di queste cose».
Albania. Quanto sei legato al tuo paese di origine?
«E’ il mio paese, ci sono nato e mi resterà sempre nel cuore. Purtroppo ci vado poco, solo per gli impegni con la Nazionale, anche perché la mia famiglia vive in Italia».
Cosa servirebbe per far crescere l’Albania?
«Tutti dovrebbero rimboccarsi le maniche e lavorare, senza aspettare che le cose si risolvano da sole. Bisogna progredire con umiltà, senza fretta e senza inseguire un sogno impossibile se non si riesce. Si possono fare tante cose oneste e leali per vivere. Oggi in Albania ci sono pochi arricchiti troppo in fretta e molti poveri scottati».
Ultima domanda. Dove sarai l’anno prossimo?
«Sinceramente non lo so. Io devo tantissimo a Teramo e la ringrazierò impegnandomi fino alla fine del campionato. Se andrò via, posso solo dire ai teramani che non mi incontreranno di certo, perché la C1 la giocherei solo a Teramo».
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Via Seneca [Il privè di ROSETO.com]
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