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A2 Gold e A2 Silver
BILANCI DI FINE STAGIONE, PARTE PRIMA.
Alex Legion in questa stagione ha vestito le maglie di Veroli e Trapani, in A2 Gold.
[Luca Maggitti]


Stefano Blois, mohicano del basket classe 1994, analizza le squadre di A2 Gold che hanno terminato la stagione regolare dal 9° al 12° posto.

Roseto degli Abruzzi (TE)
Martedì, 28 Aprile 2015 - Ore 19:00

Mentre dodici squadre sono impegnate nei playoff che determineranno l’unica promossa in Serie A, per tutte le altre formazioni di Gold e Silver con la stagione ormai terminata è già tempo dei bilanci. Analizziamo quindi squadra per squadra cosa è successo in questo campionato, iniziando con le compagini di Gold classificatesi dal nono al dodicesimo posto.
 
DINAMICA MANTOVA
E’ stato un campionato più difficile del previsto per gli Stings del presidente Negri, dopo la bellissima cavalcata nella scorsa Silver che aveva regalato la promozione al piano superiore. Aver totalmente rivoluzionato il roster, decisione insolita per una squadra reduce da un campionato vinto, non ha infatti sortito gli effetti sperati: tanti sono stati i momenti difficili, a partire dalla serie da incubo (otto sconfitte in nove partite) tra dicembre e gennaio che aveva relegato la Dinamica nelle zone basse di classifica. Anche il burrascoso addio di Jefferson (unico reduce della passata stagione, a conferma di come probabilmente in estate qualche decisione era stata toppata) non ha certo contribuito a rasserenare l’ambiente, pur se con i successivi innesti di Wojchekovski e Grande gli uomini di coach Morea hanno ricominciato a vincere, riconquistando a due giornate dalla fine l’ottavo posto che avrebbe regalato l’accesso alla post-season. Il -25 rimediato nello scontro diretto di Agrigento ha condannato i virgiliani, che nel corso del torneo avevano comunque faticato a trovare i giusti equilibri, soprattutto tra gli esterni dove si è sentita la mancanza di leadership (soprattutto vista la brutta stagione di un deludente Fultz). Tra le note positive il buon impatto sotto le plance del giovane Landi, probabilmente il più positivo in rapporto alle attese. La discontinuità ha invece caratterizzato molti altri elementi del roster, confermando l’impressione che da Gaddefors e soci ci si poteva aspettare qualcosa in più.
Posizione finale: 9° in classifica con 24 punti (12 W-14 L)
 
LIGHTHOUSE TRAPANI
Eccezion fatta per le società che hanno avuto problemi extracestistici durante l’annata, Trapani rappresenta sicuramente la maggior delusione di questa A2 Gold. Dopo un buon campionato d’esordio nella categoria, l’ambizione della Lighthouse era chiaramente quella di puntare ai playoff: obiettivo fallito senza mezzi termini, con i granata di coach Lardo che non hanno praticamente mai navigato nei primi otto posti. Neanche l’inserimento di un terminale offensivo importante come Legion ha sbloccato la situazione in casa siciliana: l’ex Roseto e Veroli ha avuto grande impatto realizzativo (quasi 22 punti di media, secondo miglior marcatore del torneo) ma i risultati di squadra non sono migliorati, soprattutto a causa delle tante sconfitte di misura. Ferrero e compagni infatti, pur giocandosela a viso aperto anche con le big, hanno infatti ceduto per otto volte con 6 o meno punti di margine: un segnale di come mancasse probabilmente qualcosa a livello mentale, anche se tra i singoli non è difficile individuare in Bray e soprattutto Meini le maggiori delusioni. Un peccato non essere riusciti a concretizzare anche la strepitosa annata di Renzi, con il lungo genovese che ha ulteriormente migliorato le proprie cifre (16.4 punti e 7.3 rimbalzi), imponendosi come uno dei migliori italiani in assoluto del torneo. Le due inutili vittorie finali (entrambe, ironia della sorte, maturate all’ultimo tiro) non possono cambiare il giudizio negativo su un’annata che ha visto i granata addirittura peggiorare il proprio bilancio, rispetto alla stagione scorsa.
Posizione finale: 10° in classifica con 22 punti (11 W-15 L)
 
ASSIGECO CASALPUSTERLENGO
Una salvezza tranquilla con vetrina sui tanti giovani in organico era l’obiettivo dell’Assigeco per questo campionato di Gold: missione compiuta con più brillantezza del previsto, soprattutto dopo un difficile adattamento che aveva visto la squadra di Zanchi vincere solo due delle prime undici gare in programma. A cambiare marcia è stato soprattutto l’attacco, che produceva appena 68 punti a partita nel suddetto primo periodo, per poi passare ad oltre 79 di media. Una metamorfosi che ha ovviamente migliorato anche i risultati: la formazione lombarda ha addirittura accarezzato il sogno-playoff per qualche settimana, nonostante un roster votato alla linea verde con tre soli elementi nati prima del 1991 (uno dei quali, capitan Chiumenti, a lungo fuori per infortunio). Ad esplodere è stato soprattutto il talento all-around di Saint Roos, che ai 15 punti ha aggiunto 6.6 rimbalzi e più di 4 assist chiudendo per cinque volte oltre i 30 di valutazione. Molto positivo però anche un Poletti mai così brillante nelle ultime stagioni, mentre in cabina di regia c’è stato spazio per due dei giovani più interessanti del nostro panorama cestistico, Spissu prima e Saccaggi poi oltre al gioiellino di casa Vencato. Minuti importanti anche per il promettentissimo Donzelli, con il sempreverde Young a fare da chioccia contribuendo ancora molto a livello offensivo (cinque volte dai 20 punti in su, chiudendo oltre i 13 di media) nonostante i 39 anni. Campionato sicuramente positivo, che per alcuni tratti ha anche divertito il pubblico del Campus.
Posizione finale: 11° in classifica con 20 punti (10 W-16 L)
 
ORANGE MOON BARCELLONA
Abituata a lottare negli ultimi anni per i vertici, inseguendo con roster extralusso una promozione mai arrivata, la Barcellona di questo campionato si presentava già ai nastri di partenza come una squadra fortemente ridimensionata che aveva a lungo rischiato addirittura di non iscriversi. Le difficoltà sono proseguite anche durante l’anno, con la società giallorossa che più volte è sembrata a un passo dal ritiro: i ragazzi di coach Perdichizzi sono invece riusciti ad andare avanti tra mille problemi, perdendo durante l’anno due pezzi (Kelley e Borra) di un roster già non profondissimo senza addirittura sostituirli. Eppure, invece di crollare nel finale di stagione la squadra si è ulteriormente compattata: lo dimostrano i successi di assoluto prestigio ottenuti su Biella e Brescia, o la strepitosa prestazione contro una Torino uscita vincitrice solo dopo tre overtime dal PalaAlberti. Sette gladiatori che hanno onorato la maglia fino all’ultimo, con Garri e Da Ros in particolare evidenza vicino a canestro (26 punti e 17 rimbalzi di media in due) e capaci di formare assieme a Shepherd un trio di valore assoluto. Non si è mai potuto parlare di playoff (ma con un pizzico di profondità e stabilità in più l’obiettivo era tutt’altro che irrealizzabile), eppure paradossalmente questa è stata per certi versi la miglior stagione giallorossa nel secondo campionato nazionale. Con la speranza che il basket nell’appassionata piazza siciliana possa ancora avere un futuro importante, a maggior ragione dopo un campionato come quello appena concluso.
Posizione finale: 12° in classifica con 20 punti (10 W-16 L)
 
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Il Mohicano del Basket [Stefano Blois]
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Stefano Blois
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