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Giovedì, 9 Maggio 2024 - Ore 2:26 Fondatore e Direttore: Luca Maggitti.

A2 Gold e A2 Silver
BILANCI DI FINE STAGIONE, PARTE SECONDA.
Michele Maggioli, bandiera dello Jesi.

Stefano Blois, mohicano del basket classe 1994, analizza le ultime 2 squadre di A2 Gold e quelle che non hanno terminato la stagione.

Roseto degli Abruzzi (TE)
Mercoledì, 06 Maggio 2015 - Ore 10:00

Secondo appuntamento con i bilanci di fine stagione per le squadre di A2 che non si sono qualificate ai playoff: oggi è il turno delle ultime due classificate del girone Gold, assieme a quelle che per vicissitudini societarie non hanno terminato la stagione.
 
FILENI BPA JESI
Per il sesto anno consecutivo, all’Aurora (ormai habitué del secondo campionato nazionale) sfugge il traguardo dei playoff. Obiettivo non imprescindibile per questa stagione, in cui la salvezza restava quello principale, ma il cammino degli uomini di Lasi è stato comunque inferiore alle aspettative. I problemi occorsi ad altre realtà hanno ugualmente spianato la strada dell’A2 unica alla Fileni, che nonostante abbia navigato per tutto il campionato nei bassifondi di classifica non ha mai concretamente rischiato la retrocessione. La partenza ad handicap (una vittoria nelle prime sette) ha d’altro canto precluso ogni possibile spiraglio-playoff, per un organico condizionato anche dai molteplici infortuni: a turno, si sono fermati Santiangeli, Maggioli e Rocca (quest’ultimo ha annunciato il suo ritiro al termine del campionato), tutti elementi vitali nello scacchiere marchigiano. Ed anche sul mercato, la società non ha dato l’impressione di voler invertire a tutti i costi la tendenza stagionale: prima non rimpiazzando Migliori finito fuori squadra, poi lasciando andare il top-scorer Miller (oltre 20 punti a partita) sostituendolo con il poco incisivo Williams. Tra le note positive (oltre al colpo di Verona, unica squadra a violare il PalaOlimpia nella regular season), lo spazio concesso ai giovani, soprattutto Procacci e Picarelli che hanno beneficiato di tanti minuti nelle rotazioni. Ed il finale è stato quantomeno onorevole, con le ultime due vittoriose uscite casalinghe ad interrompere una striscia negativa di sette KO. Troppo poco però, per promuovere l’ennesimo campionato anonimo vissuto dalle parti del PalaTriccoli.
Posizione finale: 13° con 14 punti (7 W-19 L)
 
GIVOVA NAPOLI
Doveva essere la stagione del definitivo rilancio, si è rivelata l’ennesima pagina negativa del basket recente partenopeo. Un roster di primo livello affidato ad un tecnico esperto come Calvani sembrava preludio ad un campionato di vertice in cui tentare l’assalto alla Serie A: in realtà la Givova non è andata neanche vicina ad una prospettiva del genere, visti i (soliti) problemi extra-cestistici che hanno coinvolto più volte il club biancazzurro durante l’anno. Pian piano l’organico ha infatti perso pezzi, tra chi è volato verso altri lidi (come gli stranieri Jackson e Brooks, o il play Spinelli) e altri che fra infortuni e una situazione economica ormai compromessa si sono defilati, con i soli Malaventura, Allegretti, Ganeto e Sabbatino rimasti a combattere orgogliosamente nelle ultime partite assieme ad un manipolo di under. Aver sventato la chiusura è solo una magra consolazione, soprattutto se ai piedi del Vesuvio dovranno sopportare in estate l’ennesima tabula rasa. In questo quadro, anche gli occasionali colpacci maturati sul parquet sono rimasti semplici casi isolati: Brkic e compagni avevano battuto sia Verona che Torino, ribadendo che a livello di qualità l’organico potesse davvero competere per i primissimi posti. Con dignità i pochi rimasti hanno onorato la maglia fino alla fine, pizzicando in condizioni estreme anche una vittoria su Jesi, ma non riuscendo ad evitare l’ultimo posto in classifica (causato anche dai 3 punti di penalizzazione). Ma in una situazione del genere, il piazzamento finale è davvero l’ultimo dei problemi.
Posizione finale: 14° con 11 punti (7 W-19 L)
 
FULGOR-LIBERTAS FORLI’
Progetti di Serie A ed addirittura Eurolega a stretto giro di posta, capitale sociale superiore a quello dell’Olimpia Milano, roster di prim’ordine per affrontare la A2 Gold e tanti (troppi) proclami. Era partita così la campagna estiva in casa Fulgor-Libertas, quando il gruppo capitanato da Max Boccio e consorte Mirela Chirisi come un fulmine a ciel sereno aveva improvvisamente rilevato la società romagnola, reduce da alcune stagioni di difficoltà economiche e retrocessa sul campo nel campionato scorso. Che le modalità (oltre ai precedenti del “Pirata”) fossero piuttosto sospette in molti l’avevano capito fin da subito, ma in qualche modo lo squadrone viene allestito: nomi grossi come Becirovic, Zizic, Abbott, Antonutti (uno dei primi ad aver capito l’antifona ed a fuggire verso altri lidi), Frassineti ed un allenatore di livello come Finelli. A causa del ritardo nella costruzione della squadra, la partenza non è delle migliori, poi il motore romagnolo inizia a carburare e per qualche settimana davvero l’impressione è che Bruttini e compagni possano lottare per i vertici. In realtà le magagne societarie vengono ben presto fuori: i soldi non ci sono, né per pagare i giocatori né per risolvere le altre importanti incombenze che una società di questo calibro è chiamata a sostenere. Le continue promesse di Boccio sono puntualmente smentite dai fatti, la squadra onora il campo finchè può ma gli stranieri fuggono ed il gruppo italiano resta in sella per una manciata di partite, prima della triste esclusione definitiva. Fine dei giochi, ma la domanda resta come sia stato possibile permettere un teatrino del genere, a danno di una piazza calda ed appassionata come poche in Italia.
Piazzamento finale: esclusa dal campionato
 
BASKET VEROLI
L’altra società che non ha terminato la stagione di Gold è Veroli, pur con modalità diverse da quelle romagnole, rispetto a cui ha abbandonato qualche mese dopo il torneo. Anche in questo caso, le nubi erano piuttosto fosche sin dall’estate, o forse anche prima: nello scorso campionato all’ottimo risultato sul parquet si era infatti contrapposta un’incertezza societaria che rendeva un punto interrogativo l’iscrizione in estate. Alla fine è un accordo con la Stella Azzurra messo in piedi da Michele Martinelli (dimessosi dopo poche settimane) a “salvare” il basket nella cittadina ciociara: ne viene però fuori una sorta di surrogato, con una squadra che di verolano ha solo il nome, allenandosi a Roma nei centri stellini e disputando ancora a Frosinone le sue partite interne. L’entusiasmo stenta (eufemismo) così a decollare, anche perché l’organico non è esattamente di primo livello: un discreto quintetto base con americani del calibro di Legion (ceduto a Trapani dopo un mese) e Shaw, ed i promettenti ma acerbi talenti di coach D’Arcangeli (deux ex machina della Stella) che dopo qualche mese saluta la compagnia assieme ai ‘suoi’ giocatori. Viene così affidato a ‘Lupo’ Rossini un roster ancora meno competitivo del precedente, ed assieme agli scadenti risultati del campo continuano i problemi extracestistici, che portano in data 13 febbraio al ritiro dal campionato. Una pagina da dimenticare per il club giallorosso, solo pochi anni fa uno dei più determinati a tentare il salto in Serie A, che ha terminato nel modo peggiore una storia recente che l’aveva visto imporsi nei quartieri importanti del nostro basket.
Piazzamento finale: ritirata dal campionato
 
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Il Mohicano del Basket [Stefano Blois]
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Stefano Blois
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