Il vice allenatore è un ruolo spesso in ombra, che però può splendere di luce propria nel basket attuale, in cui il coach è chiamato ad avere spesso ulteriori incarichi.
In special modo a Roseto, dove per la seconda stagione consecutiva a coach Tony Trullo è stata affidata anche la qualifica di direttore sportivo.
Di più: attualmente gli Sharks non hanno neanche il team manager. Dunque il “secondo” – il sergente della truppa, per intenderci – ha un ruolo davvero importante.
Nel Roseto 2015/2016 il ruolo è toccato a Emanuele Di Paolantonio, teramano classe 1981 con alle spalle una solidissima esperienza di vice o secondo assistente, avendo lavorato a Teramo in Serie A con Franco Gramenzi, Cesare Pancotto, Matteo Boniciolli, Luca Dalmonte, Massimo Bianchi, Andrea Capobianco e a Montegranaro con Carlo Recalcati. Lo scorso campionato, invece, è stato assistente di Andrea Magro a Omegna in A2 Silver.
Papà da pochi mesi, Di Paolantonio si è riavvicinato a casa tornando in Abruzzo e abbracciando il progetto Sharks con entusiasmo: «Roseto trasuda pallacanestro ed è parte della storia del basket italiano. Dal punto di vista professionale, quindi, sarà di certo un’esperienza affascinante».
A Teramo era l’uomo della società che accoglieva gli allenatori, a Roseto è lui ad arrivare alla corte di un capo che è pure rosetano. Di Paolantonio sorride, pensando alle sue radici e chiosando: «Non conta da dove vieni, ma come lavori. Io sono certo che a Roseto ci sono i presupposti di fare un grande lavoro con coach Tony Trullo».
Il campionato che si prepara si preannuncia davvero difficile, stante la forza di alcune compagini. Il vice degli Squali riflette: «Sarà un campionato molto tosto, con squadre blasonate che punteranno a vincerlo e la strozzatura determinata dall’unica promozione ad aumentare la competitività. Noi avremo la responsabilità di giocare contro squadroni che sono gli eredi di società scudettate, ma sappiamo che abbiamo le carte in regola per lavorare duro e conquistare il nostro di scudetto, che si chiama salvezza».
Ai suoi molti maestri avuti in panchina tributa questo pensiero: «Hanno rappresentato la mia fortuna, perché a ognuno di loro ho preso qualcosa. Oggi questo prezioso insieme è il mio bagaglio professionale e credo sia qualcosa di importante esclusivamente grazie a loro».
Tony Trullo ed Emanuele Di Paolantonio.
