Erano 12 i progetti per cambiare Roseto, raccolti nel 2011 all’interno della brochure elettorale del candidato sindaco di centrodestra, Enio Pavone. Quel programma fu premiato dagli elettori, che prima lo mandarono al ballottaggio e poi lo elessero primo cittadino.
A fine legislatura, che ne è di quei progetti?
Si è preso la briga di analizzarli uno per uno, con il metodo della verifica dei fatti, Luigi Felicioni, che nel 2011 sostenne da destra la candidatura di Enio Pavone, ma che da tempo si è allontanato dalle posizioni dell’Amministrazione comunale, diventando prima attivista e poi referente regionale del Fronte Nazionale.
Felicioni ha quindi riproposto il programma elettorale di Pavone sul web, mediante il suo sito “Rosetana...Mente...”, autodefinito con ironia “il blog dell’Eroe da Tastiera”, utilizzando il metodo “del semaforo” e cioè sottolineando in verde i punti specifici pienamente realizzati, in giallo quelli parzialmente realizzati e non arrivati a conclusione e in rosso quelli non realizzati affatto.
Secondo la sua analisi, dei 12 progetti datati 2011 della coalizione guidata da Enio Pavone, pari a 43 sottopunti e 99 menzioni specifiche, il verde è applicabile soltanto in 12 menzioni, il giallo in 14 e il rosso in 73. Insomma: stando all’interpretazione di Felicioni, l’amministrazione Pavone avrebbe realizzato meno del 30% di quanto promesso ai cittadini.
Dunque una bocciatura netta per i progetti che riguardavano turismo e commercio, urbanistica e lavori pubblici, politiche giovanili, ambiente, frazioni, politiche sociali, manutenzione e viabilità, attività produttive, attività istituzionali, cultura e istruzione pubblica, sicurezza e ordine pubblico, sport e tempo libero.
Lo stesso estensore del “fact checking”, ammette la possibilità che l’attuazione di alcuni punti programmatici possa prestarsi a differenti interpretazioni, dando per scontato che qualche giallo possa diventare verde e qualche rosso mutare in giallo, senza che però le cose cambino in modo sostanziale. In definitiva, pur volendo essere di manica molto larga, per Felicioni resta un programma completato per meno della metà.
Richiesto di un parere, Enio Pavone ha snobbato gelidamente: «Non commento, perché sono certo che se domani io contestassi violentemente Renzi, lui non troverebbe il tempo per rispondere al sindaco di Roseto. Spero solo che la campagna elettorale sia corretta e senza insulti».
Enio Pavone.
Luigi Felicioni.
