Che effetto avrà su Roseto degli Abruzzi il combinato disposto di Governo Giamaica e crollo del Partito Democratico?

Per chi non lo sapesse, infatti, il secondo centro della provincia di Teramo per popolazione dopo il capoluogo è governato dal 2016 un monocolore PD (raro ormai come un Gronchi rosa), mentre a Roma comanda (per governare ci vorrà ancora un po’ di tempo) il Governo composto da Movimento 5 Stelle e Lega (detto Giamaica, Gialloverde, ultimamente Giallobù... insomma, ci siamo capiti).

E siccome il Lido delle Rose si è confermato – nelle ultime elezioni politiche – “Lido degli Onorevoli”, al posto dei due deputati Tommaso Ginoble (PD) e Giulio Sottanelli (Scelta Civica), sono stati eletti Valentina Corneli (Movimento 5 Stelle) e Giuseppe Bellachioma (Lega). Si tratta di due onorevoli sui generis rispetto ai precedenti (entrambi con esperienze da vice sindaco, assessore e altro, per non dire dell’ex sindaco Nicola Crisci), in quanto catapultati a Roma dalla prorompente forza del voto popolare pur non avendo mai ricoperto incarichi amministrativi locali. Insomma: due volti nuovi, che non hanno mai fatto politica locale avendo il comando delle operazioni amministrative.

E però restano due deputati. Quindi due politici di riferimento per le rispettive aree politiche a livello territoriale.

Rosetanamente parlando, il problema è che né M5S né Lega sono rappresentati in Consiglio Comunale. Quindi, in estrema sintesi: i partiti che governano l’Italia non hanno rappresentanza popolare in seno al Consiglio Comunale di Roseto degli Abruzzi, secondo centro della provincia di Teramo.

Ma in politica, come dimostrano secoli e secoli di accadimenti, quando c’è un vuoto subito si riempie. E i più bravi sono quelli che sanno riempire il vuoto quando è ora, ricavandone dividenti politici.

A livello locale – così come a livello nazionale – sia Movimento 5 Stelle sia Lega si trovano in quella particolare situazione splendidamente fotografata da un vecchio senatore leghista bossiano, con la metafora: “abbiamo più poltrone che culi”.

E quindi, anche in vista delle elezioni regionali in Abruzzo (se M5S e Lega si alleassero, imitando l’accordo nazionale, vincerebbero comodamente vista l’aria che tira), chi sarà “acqua”? Chi, cioè, occuperà prima quei posti vuoti che la politica necessita di riempire?

E in che modo questi movimenti politici locali – comunali, provinciali, regionali – entreranno nel dibattito (e nel Consiglio Comunale) di Roseto degli Abruzzi?

Lo scopriremo nei prossimi mesi, dopo la pace estiva che tutto, o quasi addormenta. E sarà interessante vedere all’opera i più bravi a riciclarsi senza dare troppo nell’occhio.

Intanto – a proposito di vedere – sarà pure un piacere vedere all’opera, nel loro collegio elettorale, gli onorevoli Corneli e Bellachioma. Certo, chi li ha preceduti non ha brillato per il numero di iniziative territoriali, ma questa non è una buona scusa per essere trasparenti laddove sono le proprie radici. Anche perché... è o non è il “governo del cambiamento”?