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Basket in carrozzina – Serie A1 – Deco Group Amicacci Giulianova
PEPPINO MARCHIONNI: BARCOLLIAMO MA NON MOLLIAMO, ANZI RIPARTIAMO PIÙ FORTI CHE MAI!
Peppino Marchionni, patron e factotum della Amicacci Giulianova.

Peppino Marchionni, patron e factotum della Amicacci Giulianova, esulta dopo una delle tante vittorie, qualche campionato fa.

Intervista al patron e factotum della Amicacci Giulianova, che parla dell’addio di De Maggi, dei nuovi obiettivi e... di una nuova cucina per gli Amicacci.

Roseto degli Abruzzi (TE)
Giovedì, 06 Settembre 2018 - Ore 12:15

Peppino, per la prima volta nella vostra storia ultratrentennale avete sfiorato lo Scudetto. Che stagione è stata quella 2017/2018?
«È stata una grande annata, ricca di pathos ma anche di grande soddisfazione. L'aver raggiunto, meritandolo, il secondo posto in Italia è stata la ciliegina sulla torta. Col senno di poi, e dopo aver rivisto le gare finali,  resta il rammarico che con un pizzico di cattiveria agonistica avremmo potuto centrare l'obiettivo. Ma va bene così. Anche perché l'avvicendamento in panchina ha suscitato perplessità, mentre ero convintissimo che Andrea e Gemi avrebbero svolto un ottimo lavoro e i risultati li hanno premiati. È stato un anno importante anche per aver allargato il consiglio direttivo, con giovani  appassionati e  ricchi di idee. Ed è bello aver partecipato alla realizzazione, perché il futuro della nostra Società è in buone mani. Chiaramente, ci portiamo dietro un debito finanziario che ci penalizzerà, ma con il lavoro di tutti riusciremo a superare le difficoltà».

Ripartirete con un Campione del Mondo in squadra...
«Pochi giorni fa, il nostro Capitano Simon Brown si è laureato Campione del Mondo con la  Nazionale d’Inghilterra, giocando la media di 35 minuti a gara e dedicando la sua personale impresa alla nostra Società. Fantastico!».

Parlavi di difficoltà. Approfondiamo...
«Sono le solite e sempre di ordine economico. Ancora sono poche le aziende che credono  in noi. Certo, è migliorata la visibilità sui media. Le televisioni, i quotidiani e internet  ci danno più credito e le apparizioni sono aumentate, ma bisognerebbe fare di più e meglio. Ci stiamo lavorando».

Difficoltà, va bene. Ma pure stimoli, mi pare di capire...
«Certo, sempre. Ne abbiamo fin troppi, credo sia insito nell’essere sportivi».

Che squadra allestirete?
«Dopo la stato di ebbrezza per la conquista della Finali Scudetto, siamo tornati  con le ruote a terra, gonfi di tristezza e con una buona dose di arrabbiatura perché, come un fulmine a ciel sereno, Simone De Maggi, ha deciso di approdare altrove e questo, seppur comprensibile, non avrebbe avuto  senso nel momento attuale. Lasciare una squadra che ha “rischiato” di vincere lo Scudetto e che si riprometteva, con un solo importante acquisto, di centrare l'obiettivo tricolore non è stato un bel gesto. Ma la vita va avanti e gli auguro il meglio per il suo futuro».

Torniamo alla squadra. Cresceranno le responsabilità, da Vice Campioni d’Italia?
«L’uscita di scena del nostro bomber, anzi ex bomber, ci ha fortemente penalizzati, ma stiamo lavorando sodo per la sostituzione e, se la fortuna ci aiuta e qualche nuovo sponsor arriva, troveremo il bandolo della matassa che in questo momento è abbastanza ingarbugliata. Ma non ci perdiamo d'animo».

Oltre al campionato, quali i progetti futuri?
«Nella nuova stagione, probabilmente organizzeremo le finali di Coppa Europa tra Alba Adriatica e Roseto (campo principale), se otterremo i pareri favorevoli del Comune di Roseto degli Abruzzi. Inoltre, abbiamo iscritto la squadra giovanile al campionato, ma con qualche interrogativo. Sembrerebbe, ma non abbiamo conferme ancora, che ci siano una squadra in Sicilia e una in Sardegna. Se così fosse, ed è un bene per il movimento, ci troveremmo con due trasferte pesantissime economicamente, perché spostare per due o più giorni 20 persone tra ragazzi e famigliari comporterebbe uno sforzo finanziario di almeno 8.000 euro, superiore alla stessa Serie A. Questo meriterebbe un’analisi seria e attenta, non escludendo nessuna ipotesi. Perché è importantissimo fare e avere un settore giovanile, ma è altresì importante che la Federazione  proponga una sorta di conguaglio per le società che svolgono tale attività. Oggi un Campionato giovanile, se confermata la notizia, costerebbe circa 40.000 euro: una cifra troppo onerosa: chissà quante società sarebbero in grado di sopportarla. Pertanto, auspico che la Federazione trovi uno sponsor per il Campionato Giovanile o un'idea vincente. I giovani saranno gli atleti del futuro e si dovrebbe fare molto di più».

Peppino, dunque forza e coraggio per la nuova stagione...
«Grazie, Luca. Un’ultima cosa: dovremmo cambiare in toto la cucina dell’Amicacci, perché è più vecchia di me. Se qualcuno che legge e che è nel settore potesse aiutarci, noi gli saremmo davvero grati».

Luca Maggitti
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