Simone Pierich, capitano del Roseto Sharks. [Cusano Photo]
Simone Pierich ‘si rosetanizza’ con gli arrosticini. [Fabio Talamonti]
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Lui sale di livello e la squadra lo segue. Articolo pubblicato sul MESSAGGERO Abruzzo mercoledì 6 marzo 2019.
Roseto degli Abruzzi (TE)
Giovedì, 07 Marzo 2019 - Ore 10:30
Simone Pierich, capitano del Roseto classe 1981, è il “vecchio” degli Sharks e uno degli elementi chiave dell’irresistibile girone di ritorno degli abruzzesi (6 vittorie in 8 gare).
Dopo aver cambiato marcia, sta conducendo i giovani compagni con leadership e autorevolezza. Le sue statistiche personali nel ritorno sono un crescendo rossiniano, andando sempre in doppia cifra nelle ultime 6 partite: 17 contro Cento, 15 a Forlì, 16 contro la Bakery Piacenza e a Jesi, 12 a Montegranaro e 19 contro Udine. Un’impennata che lo vede oggi, dopo 23 gare delle quali 21 giocate, quarta bocca da fuoco dopo gli stranieri Person e Sherrod e Akele, girando a 10,1 punti, 3,1 rimbalzi e 1,5 assist di media in 22,4 minuti di impiego.
Capitan Pierich guarda alla partita di domenica contro Imola, spareggio per il settimo posto solitario e chiosa: «Quando parti con l’obiettivo della salvezza e con una squadra così giovane, diciamo che è una bella cosa da vivere che ci siamo meritati».
Sulle cose cambiate nella squadra, fra il girone di andata e quello del ritorno, Pierich è laconico: «Abbiamo trovato giusti equilibri e certezze nelle cose che facciamo».
Circa il suo ruolo di capitano/veterano, il tiratore figlio d’arte dichiara: «Il mio ruolo mi piace e responsabilizza molto. E per un giocatore è una cosa molto importante».
Da vero “professore di basket”, Pierich stila le pagelle dei più giovani: «Sono contento della crescita di Eboua, che ha imparato a fare cose semplici senza voler strafare e questo è l’atteggiamento giusto. Nikolic ci sta dando un contributo importante. Non bisogna soffermarsi solo sui tabellini: lui in difesa e dal punto di vista dell’intensità è un punto di riferimento, deve solo stare più sereno in attacco. Akele trasmette un’energia positiva incredibile, ma direi che davvero tutti stanno facendo bene: da Rodriguez, passando per gli americani, fino ad arrivare ai giovanissimi».
Sul futuro della squadra, il capitano spende parole sagge: «Io devo trasmettere tranquillità ai più giovani e tenere alta l’attenzione nelle cose che si fanno. Non dobbiamo dimenticare da dove siamo partiti, quindi conquistare prima la salvezza e poi, partita dopo partita, provare a migliorarci, avendo l’entusiasmo di giocare insieme e divertirci animati dal quel bel senso di sfida che ci fa essere competitivi a questo livello».
Luca Maggitti
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