PESCARA-SALERNO 93-65 (2-1)

Nella partita delle tre c (cuore-cervello-coglioni), mostra i muscoli il determinato Pescara di coach Rajola, che in un PalaElettra gremito da duemila anime (un centinaio i supporters ospiti), asfalta impietosamente (93-65) il Salerno di coach Menduto e si colloca ad una sola vittoria dalla tanto agognata Final 4 di Montecatini (15-16 giugno 2019) che mette in palio tre promozioni in A2...

Gli ospiti, decisamente penalizzati dalla reiterata assenza per infortunio del regista Maggio e dalle prestazioni abuliche registrate dai due pari ruolo Villa (3p e – 1 di valutazione in 31m) e Diomede (5p e – 1 di valutazione in 32m), hanno retto l’urto soltanto nel primo quarto (17-15) per poi essere progressivamente fagocitati dagli adriatici (43-31 all’intervallo) che alla fine della terza frazione (69-45) avevano già messo in ghiaccio il 2-1 nella serie, rendendo l’ultimo tempino (peraltro finito 24-20) un trastullo accademico…

Spulciando fra le statistiche di fine match, direi di premiare come Mvp il chirurgico play, classe 96 ed ex Senigallia, Caverni (15p con 3/3 da 2, 3/4 da 3, 2 assist, 16 di valutazione in 23m), ottimamente supportato dall‘esterno Potì (11p con 4/9 complessivo, 8r, 15 di valutazione in 22m), dal bomber Leonzio (13p con 3/5 da dietro l’arco, 2r, 2 assist, 10 di valutazione in 26m), dal lungo under Pedrazzani (15p + 6r e 4 falli subìti, 16 di valutazione in 21m) e dall’ala, ex Campli, Serafini (11p con 5/6 dal parquet, 2r, 11 di valutazione in 17m) mentre fra i disorientati ospiti gli unici due a salvare la faccia sono stati il veterano, ex Palestrina, Visnjic (24p con 8/16 complessivo, 6/8 a gioco fermo, 4r, 7 falli subìti, 16 di valutazione in soli 17m) e il centro, ex Roseto, Paci (12p + 6 carambole, 15 di valutazione in 22m)…

Concludendo, direi che questa gara 3 ha confermato tecnicamente un assunto che, a mio modesto avviso, vale nella pallacanestro di ogni epoca: senza pivot non si segna, senza ali non si vola, senza play non si gioca!

E’ chiaro che senza il vincente play Maggio, l’under Villa e l’ex Chieti Diomede sono chiamati costantemente a fornire prestazioni di altissimo livello per provare quantomeno a pareggiare la grande quantità e qualità dei “piccoli” in casacca biancorossa, cosa che ovviamente non è facile da ottenere, soprattutto in partite così ravvicinate e dispendiose dal punto di vista fisico e mentale; poi, aldilà di questo aspetto non esattamente trascurabile, va detto che Pescara - dopo l’eliminazione al primo turno azzerata dalle note inadempienze del Reggio Calabria di coach Mecacci - psicologicamente è come entrata in una dimensione “ideale”, che ha permesso al preparato tecnico locale Rajola di ottimizzare al meglio, con un rotondo 3-0, il vantaggioso turno di semifinale con il non irresistibile Nardò di coach Quarta e presentarsi con gli occhi della tigre a questa finale che, obiettivamente, se fosse finita già 3-0 per l’Amatori in pochi avrebbero avuto qualcosa da ridire…

Occhio però a non vendere la pelle dell’orso prima del tempo: Salerno è drammaticamente con le spalle al muro e sembra sulle gambe ma ha diversi giocatori che conoscono questo tipo di gare, quindi Capitanelli (8) e soci faranno bene (anzi, meglio!) a capitalizzare fra 48 ore (martedì 4 maggio, ore 21) il vantaggio della propria tana, evitando un ritorno al PalaSilvestri per una gara 5 che inevitabilmente strizzerebbe l’occhiolino (Maggio o non Maggio!) alla compagine campana…

Con il PalaElettra pronto nuovamente a spingere calorosamente la franchigia del Presidente Di Fabio verso lo step decisivo per giocarsi la A2 a Montecatini, ora conta solo vincere, anche 21-20, il resto è aria fritta!

Buon vento alle spalle, noi ci becchiamo prestissimo, stay tuned!

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Gabri Di Bonaventura
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