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Giovedì, 28 Marzo 2024 - Ore 23:09 Fondatore e Direttore: Luca Maggitti.

Uomini che fanno imprese [Giannicola De Antoniis Bacchetta]
MATTIA ALBANI
Mattia Albani.

Mattia Albani e Giannicola De Antoniis Bacchetta.

Giannicola De Antoniis Bacchetta, business coach rosetano, intervista imprenditori e liberi professionisti che hanno avuto successo.

Roseto degli Abruzzi (TE)
Venerdì, 25 Ottobre 2019 - Ore 17:15

In questa diciottesima intervista ho incontrato Mattia Albani, Scrittore e  Copywriter, libero professionista. Ci racconterà cosa s’intende per copywriting, perché è diventato un Business, quale differenza c’è tra copywriting e storytelling, l'importanza della lettura, dell’esercizio, dell'incontro tra copywriter e cliente, tra storie che s’intrecciano, l’incontro col pubblico. Ci dirà quali sono i meccanismi alla base del suo Successo, in più ci offrirà interessanti e inaspettate combinazioni di consigli per piccoli cambiamenti che passano per le parole e tanto altro ancora…

Come succede sempre, in questa rubrica, condividiamo punti di vista utili grazie ad imprenditori, Liberi Professionisti e Manager a chi ci legge. I consigli che darà oggi il nostro ospite sono di inestimabile valore dal punto di vista della vita professionale.

In più ci tengo a precisare che queste interviste non servono per far emergere, incensare o osannare il personaggio di turno ma esclusivamente per dar loro la possibilità di essere utili. Ci offrono spunti pratici e pensieri interessanti per dar forma ad un futuro migliore, per chi sa e vuole approfittarne, attraverso questa memoria scritta.

Niente è più interessante del Modello Mentale, dei Pensieri, dei Presupposti, delle Credenze, della Visione di Persone e Manager che ce l’hanno fatta, di Imprenditori Innovativi, di Liberi Professionisti all’avanguardia, che si raccontano con il loro personale modo di esprimersi, con il loro singolare linguaggio.

Perché, alla fine, l’elemento indispensabile è sempre lo stesso: le Persone.
E nessuno dovrebbe mai fare l’errore di preferire un oggetto ad una bella conversazione…

Per questo spazio ringrazio Luca Maggitti, perché senza di lui tutto questo non si sarebbe realizzato.

Ognuno come può…
Abbi Gioia!


Giannicola De Antoniis
Business Coach


PS - Alla fine, trovi il link per vedere il video integrale dell’intervista e in più, una volta dentro l’area riservata, puoi scaricare 4 report in omaggio che ti aiuteranno nel tuo Business e molte altre risorse preziose.

                
Giannicola: Diciottesimo appuntamento con “Uomini Che Fanno Imprese”, oggi con noi Mattia Albani, libero professionista. Grazie per essere qui e spieghiamo velocemente che cosa fa Mattia: diciamo che è uno degli interpreti di quelle nuove professioni che oggi vanno tanto di moda, cioè fa il copywriter. Quindi adesso ci spiegherai meglio tu che cos'è il copywriting.
Mattia: dunque il copywriting, da non confondere con il copyright che è il diritto d'immagine e né con ‘copri-water’… come hai detto tu è una professione che adesso viene applicata al web ma è una professione neanche tanto nuova, insomma, in quanto fa parte della storia della pubblicità. È una professione che riguarda appunto la pubblicità e ti consente di scrivere dei testi su quello che vuoi far conoscere sulla tua attività. Una volta si facevano, si fa tuttora in realtà, i volantini oppure le pubblicità su giornali o i manifesti pubblicitari o le brochure, etc… adesso si fa, oltre che per queste cose anche sul web e quindi per le varie campagne che si trovano anche su Facebook oppure anche per le landingpage e anche per tutti i siti internet che ricercano determinate caratteristiche.

Giannicola: credo che il legame sia molto stretto tra copywriting e storytelling. Però io non saprei spiegarlo tanto bene come potresti fare tu. Quindi vuoi dirci qual è la differenza tra storytelling e copywriting?
Mattia: non parliamo di differenze perché non sono due cose opposte, non è che c'è lo storytelling e c’è anche il copywriting; invece diciamo che lo storytelling è l'arte del narrare in tutte le sue sfaccettature, quindi dalla narrazione di una storia come la scrittura dei romanzi, oppure in ambito aziendale o in ambito pubblicitario e quindi tutto ciò che concorre alla creazione di una storia. È importante parlare di storytelling attualmente in ambito aziendale, quindi nel marketing e nel digital marketing, perché attualmente ogni business, che è fatto da persone, ha un suo bagaglio culturale di esperienze e di storia e tutte queste esperienze, queste storie e questo bagaglio culturale compone la storia di questa azienda: il modo di essere, il mondo di valori che vi ruota intorno. Quindi per far trasparire questa umanità dell'azienda e quindi creare un legame più stretto con il cliente, col consumatore, un legame empatico, è indispensabile riuscire a far trasparire questa umanità. E come lo si fa? Lo fa lo storyteller grazie a delle tecniche di copywriting. Ugualmente, al contrario però, il copywriter che vuole fare questo fa il suo copywriting con tecniche di storytelling. L'importante è veicolare una scala di valori riuscendo a capire dove si vuole indirizzare quella comunicazione e poi grazie all'uso delle parole si crea questo processo di ‘umanizzazione’.

Giannicola: e questo mi sembra che sia molto interessante perché c'è qualcuno che sostiene una cosa con le quale sono molto d’accordo: è vero che i dati parlano ma è altrettanto vero che sono le persone che ascoltano. Quindi bisogna saper parlare alle persone affinché sappiano ascoltare e poi tirare fuori dei dati per capire se stiamo andando bene o male con il lavoro che stiamo facendo. A questo punto, vuoi raccontarci come fai il tuo lavoro di copywriter?
Mattia: raccontando la storia del protagonista (azienda o libero professionista) senza snaturarla ovviamente e partendo dai dati. Mi servono i dati anche per capire meglio come indirizzarmi. Comunque, per prima cosa si passa sempre dal briefing con il cliente dove si cerca di capire di cosa ha bisogno, quali sono tutte le sue esigenze, quali sono le esigenze della sua azienda, a quale pubblico si rivolge, se deve lanciare una determinata campagna oppure se deve fare un discorso di comunicazione più generico, quali sono i dati - si fanno con delle indagini di mercato e se ci sono, perché sono già state fatte da qualche agenzia specializzata, si sfruttano quelli altrimenti bisogna trovarli, crearli e da lì cominciano poi, tramite un percorso graduale, a trovare le giuste parole, a domare le parole, che frullano nella testa del del cliente. Una volta parlato con il cliente, trovati i dati, viste quali sono le sue esigenze e le esigenze del pubblico che lui vuole andare ad incontrare, cercheremo attraverso un percorso graduale di domare (mi piace usare questo verbo perché è questo che secondo me fa un copywriter) tutte le parole che ‘vagano’ in maniera selvaggia e metterle in ordine, dando loro un senso, una consecutività e farle volgere verso un obiettivo. È un circo! Perché il copywriter deve prendere questi ‘animali selvaggi’ e riuscire ad intrattenere, far divertire e raggiungere l’obiettivo: lo spettatore.

Giannicola: in queste interviste abbiamo sempre un duplice intento: far conoscere persone che riescono ad avere successo con le loro attività - in questo caso tu sei un libero professionista - e dare dei consigli utili, pratici, a chi ci legge. I consigli che tu già stai dando mi sembra che siano ultra efficaci ma voglio chiederti, entrando sempre più nell'intimo, qual è il valore aggiunto che tu poi offrire ad un business.
Mattia: di copywriter e di tecniche di copywriting che ce ne stanno tante: c'è il copywriting persuasivo che volge a convincerti a compiere un’azione, c’è il copywriting creativo che tende come prima cosa a farti dire ‘wow che bello!’ e solo dopo arriva all’obiettivo, c'è il copywriting invece proprio dedicato esclusivamente alla stampa oppure alla scelta dei nomi dei prodotti e che è tutto un altro campo. Devi mischiare tutti i dati che hai, le esigenze di mercato e la tua creatività. Quello che cerco di fare io è partire sempre dai dati e dalle esigenze che ha il cliente prima di tutto. Poi da chi è il cliente è che cosa vuole dire e da lì cerco di sviluppare un discorso di copywriting e storytelling che si adatti a lui. È come creare un vestito che prima stia bene a lui e dopo faccia dire agli altri ‘wow che bello, lo voglio anch’io, dove lo hai preso?’.

Giannicola: se tu dovessi dare dei consigli a dei giovani che vogliono intraprendere questa professione, quali sarebbero?
Mattia: prima di tutto di leggere e scrivere. Allenarsi a scrivere e soprattutto leggere tanto perché è inutile ricordarlo ma il copywriting è fatto di parole e di scrittura, quindi bisogna saper maneggiare la scrittura, bisogna avere un background culturale umanistico - quindi non dico per forza una laurea in lettere ma anche un po’ di psicologia fa bene - quindi dedicarsi comunque alle materie umanistiche e curare la scrittura e la lettura. Dopodiché ci sono tanti corsi online che si possono seguire e ci si può esercitare anche in base alle pubblicità che uno vede e cercare di riconoscere quale tecnica è stata utilizzata, gli stili, gli obiettivi che volevano raggiungere il pubblico a cui erano rivolti. Una volta fatto questo, provare, provare provare tanto sia a scrivere che a testare, fare tante prove.

Giannicola: quali sono i tuoi punti di riferimento, cioè quegli autori dai quali hai preso ispirazione?
Mattia: io ho una formazione molto classica per quanto riguarda il discorso del copywriting, mi sono avvicinato studiando le campagne di Ogilvy, di Burnett, di Burbank, insomma i classici, i ‘mammasantissima’ direi del marketing e del copywriting. Però prima di avvicinarmi a loro io mi sono formato in lettere, ho una laurea in lettere e ho costruito questa passione intorno alle parole partendo dai grandi autori, Calvino sopra tutti e poi, mano a mano che crescevo anche Alessandro Baricco (molto bistrattato ma comunque uno degli storyteller italiani migliori che ci siano attualmente) e dopo in base al lavoro, che mi ha portato in determinate direzioni, ho comunque cercato di indirizzare le mie letture e la mia formazione a seconda di quello che in quel momento era più utile e necessario.

Giannicola: tu hai appena detto che se un copywriter che viene da una scuola classica, tant'è vero che sei anche autore di libri e per chi volesse andare a leggere o trovarli o comperarli possiamo consigliare il sito mattiaalbani.it e lì sopra poi si trovano tutte le informazioni per i tuoi libri. Detto ciò, la domanda che ti voglio fare è questa: ma quindi c'è differenza tra la scrittura online e la scrittura offline?
Mattia: sì, come no, c'è una grandissima differenza! Io parlo, riferendomi alla scrittura online di ‘galassia qwerty’, contrapposta alla ‘galassia Gutenberg’. Per fare chiarezza: per qwerty s’intende le prime lettere da sinistra della tastiera e ci si riferisce alla scrittura online, mente per Gutenberg s’intende l'evoluzione che ha avuto la scrittura e la trasmissione dei testi scritti dal momento della stampa in poi. La ‘galassia Gutenberg’ è famosissima mentre la ‘galassia qwerty’ me la sono inventata cinque minuti fa! Però, a parte questo che è il lavoro del copywriter, sono tantissime le differenze. Innanzitutto c'è la velocità. Online è tutto più veloce, tutto anche meno complesso e quindi devi arrivare subito all’obiettivo, devi usare le parole più semplici possibile e anche stare attento all'estetica che può assumere il testo che tu stai scrivendo, la pubblicità che stai preparando, perché che viene vista dal telefonino devi evitare di avere un muro di parole, etc… Mentre la scrittura offline ti dà anche più tempo per assimilarla, per pensarci, per ritornarci… ha meno stimoli. A meno che non parliamo della dell’offline ma riferito ai cartelloni pubblicitari lungo le autostrade, per esempio. Lì devi essere ancora più veloce ma è un'altra cosa. Per quanto riguarda poi la scrittura dei libri, anche la composizione stessa delle parole ha un altro sviluppo. Quando scrivo un libro hai tutto il tempo che voi, il lettore sa perché c’è questo compromesso tra te e il lettore. Il patto è che io ti racconto una storia ma tu devi avere tempo e pazienza di starmi ad ascoltare. Nell’online tempo e pazienza non esistono! È tutto veloce e immediato.

Giannicola: a proposito di velocità e immediatezza, ma quanto guadagna un copywriter e soprattutto a chi serve?
Mattia: il copywriter serve a chiunque voglia lavorare sul proprio business e sulla propria attività; non esclusivamente in termini di fatturato o di organizzazione aziendale ma quanto proprio in termini di comunicazione dei propri valori, del proprio brand, del proprio modo di essere, delle proprie intenzioni. Il copywriter in quest’ottica guadagna in base a degli obiettivi che riesce a far raggiungere, al grado di engagement che crea con il pubblico e soprattutto dai servizi che offre, quindi può scrivere un libro, come ghostwriter, per aumentare il personal branding della persona con cui si sta interfacciando (può essere un libero professionista o un imprenditore o un dirigente d’azienda), può scrivere degli articoli per il blog aziendale e qui parliamo più che di copywriter di webwriter, può creare degli slogan, può creare anche delle ‘semplici’ call-to-action per invitare all’azione, può scrivere i testi del sito internet dell’azienda, se non vuole fare un lavoro proprio da ‘scribacchino del web’ può indirizzare tutta la linea di comunicazione e far sì che venga poi sviluppata nel pratico da altre persone sotto la sua supervisione. Qui, in tutti questi contesti, s’inserisce un copywriter.

Giannicola: allora io penso che tutte le informazioni che tu ci abbia dato siano incredibilmente utili sia per chi volesse un giorno iniziare a fare questa attività e sia per le persone che non avevano idea di come potessero essere aiutate da un copywriter e adesso lo sanno. Prima di chiudere volevo chiederti se c'era qualcos'altro che volevi aggiungere che non ti ho chiesto e che invece di fa piacere far sapere.
Mattia: mi premeva una cosa da dire: si parla tanto di creatività, di copywriting creativo contro il copywriting persuasivo come se fossero cose opposte; diciamo che sono sempre cose che vanno a braccetto, la creatività in assoluto è bella ma per qualcosa che deve intrattenere. Se devi raggiungere degli obiettivi è sempre bene mettere insieme la creatività con qualcosa di utile, quindi anche con la persuasione, con degli obiettivi. Essere solamente belli serve per una sfilata di moda ma poi la bellezza deve far vendere o in qualche modo comunque deve trovare utile. Quindi, ecco, volevo chiarire solo questa cosa e far capire l'importanza di entrambe le due chiavi: sia quella artistica e creativa che quella più venale che si trasforma in conversione a cui bisogna tendere.

Giannicola: certo! Io ti ringrazio per questa intervista e per le tante informazioni e consigli e per chiunque volesse conoscere meglio Mattia c’è il suo sito mattiaalbani.it per acquistare i suoi libri e casomai interpellarlo per una consulenza privata come copywriter.

Ognuno come può…
Abbi Gioia
Giannicola

www.giannicoladeantoniis.com
Il video completo dell’intervista lo trovi su

https://www.singolarmente.net/mattia-albani


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Giannicola De Antoniis Bacchetta
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